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Da Commissione Sanità via libera all'assistenza sanitaria senza dimora

Da Commissione Sanità via libera all’assistenza sanitaria senza dimora

La Terza Commissione Sanità del Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, la proposta avente ad oggetto l’iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle Aziende sanitarie provinciali calabresi.

Questa proposta legislativa, avanzata dalla consigliera regionale Amalia Bruni e sostenuta dal Presidente Roberto Occhiuto, che risponde all’attuale emergenza sanitaria e alle sfide socio-economiche in corso, si propone di estendere il diritto alla salute a una categoria particolarmente vulnerabile e spesso trascurata dal sistema di welfare.

«La proposta di legge regionale promossa dalla collega Bruni mira a garantire l’accesso ai servizi sanitari di base (quali l’assistenza da parte del medico di base e le prestazioni specialistiche/ambulatoriali) per le persone senza dimora di cittadinanza italiana che vivono in Calabria», ha spiegato la consigliera regionale Pasqualina Straface, presidente della Terza Commissione.

«Questa iniziativa – ha spiegato ancora – affronta un importante problema sociale che iniziamo a vivere nella nostra quotidianità sia nelle città che nelle periferie calabresi. Essa mira a migliorare l’assistenza sanitaria promuovendo integrazione ed equità sociale. La Regione Calabria garantisce così un accesso equo al fondamentale diritto alla salute».

«Sebbene il percorso sia stato lungo e complesso, e non senza momenti di incertezza, sono felice di constatare che abbiamo portato avanti un progetto che ha visto la partecipazione di numerosi interlocutori, tra cui il Presidente, il terzo settore e le associazioni coinvolte – ha detto la consigliera Bruni –. Questo progetto legislativo rappresenta un passo fondamentale per garantire la dignità e l’assistenza sanitaria alle persone fragili, che purtroppo sono in aumento».

«La crisi abitativa e la perdita di residenza – ha aggiunto – hanno spinto molte persone, spesso giovani e in situazioni di grande vulnerabilità, verso una condizione di marginalità estrema. Estendere l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle Asl garantirà loro un accesso regolare alle cure mediche, riducendo i costi elevati dei pronto soccorso e migliorando la gestione delle loro condizioni di salute».

«Le persone senza fissa dimora sono esposte a numerose difficoltà – ha proseguito la dem – che compromettono gravemente la loro salute e il loro benessere. La mancanza di un alloggio stabile e le difficoltà di accesso ai servizi sociali e sanitari amplificano i rischi per la loro salute, rendendo necessari interventi urgenti e strutturati. Senza un medico di base, queste persone spesso si affidano ai pronto soccorso, con costi più elevati e una qualità di cura che non soddisfa adeguatamente le loro necessità quotidiane e preventive».

«Estendendo l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle Aziende Sanitarie Locali alle persone senza fissa dimora – ha detto ancora – la proposta garantisce un accesso continuo e regolare alle cure mediche. Questo approccio permette un intervento precoce e riduce la dipendenza dai servizi di emergenza, migliorando la gestione delle condizioni di salute attraverso la medicina di base. Il riconoscimento ufficiale del diritto alla salute aiuta a normalizzare e dare dignità la loro esistenza, affrontando il rischio di esclusione sociale e stigmatizzazione»

La consigliera Bruni ha inoltre spiegato che «la legge intende migliorare l’efficacia della spesa sanitaria. Il costo per la gestione di un paziente attraverso un medico di base è significativamente inferiore rispetto ai costi dei pronto soccorso, ottimizzando così le risorse pubbliche e garantendo una cura più adeguata e costante».

«Questa proposta rappresenta un importante passo verso l’inclusione sociale e la tutela dei diritti delle persone più vulnerabili – ha concluso la consigliera Amalia Bruni –. Grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, siamo riusciti a sviluppare una legge che risponde alle reali esigenze della nostra comunità e che potrà servire da modello per future iniziative simili».

Nel corso della seduta, inoltre, è stata approvata la riorganizzazione e il rafforzamento della Fondazione per la Comunità Greca di Calabria.

«È volontà del governo regionale, infatti – ha spiegato Straface – rivedere il quadro statutario e normativo dell’organo sociale che tutela la comunità grecanica. Con questo nuovo provvedimento, il Consiglio regionale approverà il nuovo Statuto della Fondazione Comunità Greca di Calabria, ridefinendo la sua organizzazione per tutelare e valorizzare le tradizioni linguistiche e culturali dei Greci di Calabria».

«La riforma, attraverso una maggiore efficienza gestionale e decisionale, mira – ha concluso Pasqualina Straface – a preservare il patrimonio culturale grecanico, promuovendo ricerca, formazione e scambi culturali, contribuendo così alla valorizzazione della nostra Regione a livello locale e internazionale».

Tre le modifiche più importanti previste: il Presidente non sarà più un sindaco ma un soggetto terzo, nominato dal Presidente della Giunta regionale su proposta dell’assessore al ramo ed è investito dei più ampi poteri. L’introduzione dell’Assemblea di comunità che elabora i criteri generali per le linee di sviluppo culturale e scientifico dell’Istituto, fornisce una informativa periodica sul programma di attività dello stesso, recepisce proposte e suggerimenti in merito e definisce infine il programma concreto delle azioni e delle iniziative di intervento della Fondazione. Il Comitato tecnico-scientifico del nuovo statuto sostituisce la Commissione scientifico-culturale ed i suoi componenti sono designati dall’Assemblea di comunità. (rrc)