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Marco Siclari

Siclari (FI) contro il decreto Sanità Calabria tutti a Roma il 18 giugno

Il senatore azzurro Marco Siclari continua la sua crociata contro il decreto sanità Calabria. E lancia un invito ai calabresi ad andare a Roma a sostenerlo ed aiutarlo nella battaglia per il diritto alla salute che porterà avanti in Senato anche giorno 18 con gli emendamenti presentati che se approvati potrebbero evitare una vera e propria catastrofe assistenziale annunciata per la sanità calabrese.

«Occorre un gioco di squadra, – ha dichiarato Marco Siclari – basta rassegnazione o rinvii. È arrivato il momento di intervenire tutti, per fare sentire all’unisono la nostra voce. Invito tutti i rappresentanti della sanità calabrese, gli operatori sanitari, i sindaci, gli amministratori, i rappresentanti della società civile e i miei concittadini calabresi, che, anche in diverso modo, sono tutti interessati a questo ennesimo colpo mortale al diritto alla salute che verrà dato con il dissesto dell’Asp reggina. Invito tutti a venire giorno 18 giugno a Roma dove si discuterà in Senato il Decreto Calabria e dove ho presentato con il mio gruppo di Forza Italia oltre 50 emendamenti per migliorarlo. Verrà, in quell’occasione, discusso anche l’emendamento che ho presentato per evitare la mannaia del dissesto dell’Asp di Reggio perché sono convinto, e mi batterò per questo, che non devono essere le aziende sane a pagare gli errori di una ASP che non ha presentato i bilanci, e non devono essere i lavoratori e ancora una volta, i cittadini calabresi a pagare il prezzo più alto di questi errori. I miei concittadini già subiscono enormi disagi come liste d’attesa che vanno dai 6 ai 18 mesi. Se sarà dichiarato il dissesto della Asp di Reggio, chiuderanno molti centri diagnostici e si raddoppieranno i tempi delle liste di attesa. Un triste record tutto calabrese che non intendo far passare sulla pelle dei cittadini che pagano le tasse come nel resto d’Italia pur non avendo un servizio adeguato e non ne hanno alcuna colpa. Con il dissesto sarà segnata la fine anche per le strutture private convenzionate alle quali non verranno pagate gli arretrati e saranno costrette a chiudere i battenti e i cittadini non avranno più scelta se non partire o morire».

A proposito di ‘Ndrangheta, il sen. Siclari ha detto di apprezzare molto «le dichiarazioni del Procuratore Giovanni Bombardieri perché da tempo, con tutti i mezzi a mia disposizione, promuovo la parte bella e sana della Calabria divulgando il messaggio che questa terra non è solo ‘Ndrangheta, ma è soprattutto rappresentata da una imponente “presenza dello Stato” e dalla maggioranza dei calabresi onesti. Conosco il potenziale del mio territorio ed il lavoro svolto egregiamente in questi anni dalla magistratura e dagli inquirenti ed ho sentito la responsabilità politica come rappresentante delle istituzioni e dei calabresi, di fare anche io la mia parte presentando due proposte di legge sullo scioglimento dei Comuni e sulla legge Severino e sto lavorando ad una legge sulle interdittive».

«I politici per svolgere al meglio il proprio compito e per rappresentare bene le istanze del proprio territorio devono confrontarsi con chi lavora sullo stesso territorio in modo diverso ma con obiettivi comuni ed è per questo che chiederò un incontro come Senatore del collegio al Procuratore Bombardieri. Abbiamo la fortuna di avere il migliore team antimafia d’Italia e questo mi incoraggia a confrontarmi sui temi da lui affrontati pubblicamente condividendo il pensiero che non basta l’opera di repressione e pulizia da parte dello Stato, ma anche è necessario che la politica si impegni a creare le condizioni per lo sviluppo. Occorre attrarre investimenti e investitori che credano nel nostro territorio ma per fare questo occorre che ci sia collaborazione continua che porti al funzionamento impeccabile del sistema Stato con delle leggi che aiutino veramente a non confondere chi lavora onestamente ed in modo trasparente da chi invece maschera altre realtà».

«Sulla base del lavoro svolto dalla magistratura in Calabria e quindi sulla base di molti riscontri processuali è fondamentale, adesso, colmare le lacune giuridiche di qualche legge che per com’è strutturata può confondere una realtà imprenditoriale sana con una poco sana (condivido il pensiero di migliorare l’importante legge sull’interdittiva). Certamente, si tratta di una materia delicata che si dovrà approfondire e migliorare soltanto con il dialogo istituzionali tra le diverse parti dello Stato che deve essere finalizzato ad incoraggiare gli imprenditori sani calabresi e non ad investire in Calabria. Il messaggio del dott. Bombardieri entusiasma tutti i politici che ancora credono nel dialogo istituzionale tra le diverse parti, nell’onesta di molti calabresi e nel potenziale del nostro territorio da sfruttare per creare lavoro ed abbattere, così, la Ndrangheta». (rp)