Innocenza Giannuzzi, presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro ha lanciato un appello al Governo, affinché garantisca «il diritto alla salute e al lavoro».
La presidente Giannuzzi, infatti, ha espresso preoccupazione in quanto «la Calabria è stata indicata quale una delle regioni con maggiore criticità tra quelle presenti sul territorio nazionale, insieme a Piemonte e Lombardia. Questo non per il tasso di contagio, che comunque sta aumentando costantemente, generando grande preoccupazione, bensì per un sistema sanitario fin troppo debole, anzi, ormai letteralmente al collasso dopo anni e anni di commissariamento che hanno azzerato la sanità calabrese, il Governo giallorosso ha promesso un Decreto ad hoc, ma oggi, con una pandemia mondiale in corso e con “l’avvisaglia” degli scorsi mesi e l’estate di mezzo che ci aveva offerto un po’ di tregua, nulla è stato fatto per garantire un barlume di tranquillità alla popolazione, se non un rimbalzo di colpe tra i vari schieramenti politici. Un teatrino che in Calabria conosciamo bene, in cui a farne le spese sono sempre le imprese e i cittadini».
«Nel frattempo – ha aggiunto – è saltato il tracciamento dei contagi, non sono stati realizzati i centri Covid-19 promessi, quasi zero assunzioni, sono state sospese tutte le attività mediche, non sono state potenziate le terapie intensive e sub-intensive… insomma, rischiamo il collasso economico e sociale per mera logica ragionieristica».
«Eppure – ha proseguito Giannuzzi –di ospedali depotenziati la Calabria ne è piena! Se da una parte siamo una regione covid-free, come emerso dall’agenzia Ecdc dell’Unione Europea, per l’osservatorio nazionale siamo, invece, “codice rosso”. Che lo fossimo, e anche permanentemente, lo sapevamo da anni, ma in una situazione mondiale di pandemia, il pallottoliere dovrebbe essere messo da parte e garantire oggi ai calabresi di poter contare su un sistema sanitario funzionante».
«Invece – ha concluso la presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro – la tenuta del tessuto sociale ed economico preoccupa sempre più, perché vi è la consapevolezza che l’effetto domino sarà irrefrenabile se non si interviene prontamente: i calabresi non devono pagare per la miopia della politica e per i conti in rosso che quest’ultima ha determinato negli anni!». (rcz)