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Bianca Laura Granato

Incendi / Bianca Laura Granato (A c’è): il gusto amaro della rabbia

di BIANCA LAURA GRANATO – La Calabria brucia e con essa lo spirito di una comunità che, ancora una volta, non è stata in grado di difendere il proprio presente e il proprio futuro. Anni di tagli nei trasferimenti statali e nello stesso tempo di sprechi, l’attuazione di politiche di smantellamento dei sistemi di prevenzione nella tutela del territorio, interventi mancati nel contrasto al dissesto idro-geologico hanno prodotto quello che vediamo da giorni: ettari ed ettari di bosco in fumo. Si calpesta, come le sterpaglie che diventano focolai, il rispetto nei confronti di un patrimonio ambientale che doveva essere ricchezza e invece è speculazione, nelle mani di chi brucia per biechi interessi affaristici. Quell’odore acre che ci avvolge in una cappa di impotenza e ci preoccupa, ha il gusto amaro della rabbia e brucia come l’inferno che si sta portando via i nostri alberi dovunque.

La prima cosa che mi chiedo se è vero che non è stato ancora attivato un tavolo di crisi regionale. Qualora fosse vero sarebbe veramente incredibile e intollerabile: la Regione Calabria deve assumersi la propria parte di responsabilità assumendo le redini di un coordinamento deciso e veloce. Non possiamo pensare che gli interventi del servizio antincendio possano gravare in ordine sparso sugli uomini del Corpo dei Vigili del fuoco, o sugli operai idraulico-forestali il cui numero si assottiglia di anno in anno e che molto spesso non sono idonei ad intervenire per questione di inabilità o perché troppo in avanti con gli anni. È la nostra terra a subire le conseguenze nefaste dello smantellamento del sistema statale di tutela della forestazione, del depotenziamento dei vigili del fuoco, una manovra scellerata atta ad alimentare Protezione civile inabile a svolgere funzioni in questo contesto. Non era meglio mantenere un  Corpo Forestale abile e operativo? Non era meglio spendere i soldi per richiamare e stabilizzare gli ausiliari dei Vigili del Fuoco?

Quello che è ancora più preoccupante è pensare a quello che potrebbe nascondersi dietro il divampare di incendi e roghi in tutta Italia, dalla Calabria alla Sardegna alla Sicilia, vale a dire una mano criminale che dà fuoco ad un patrimonio per ritrovarsi con terreni su cui speculare, da vendere per pochi euro alle multinazionali del Fotovoltaico. Non perdiamo mai di vista il fatto che stanno per arrivare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza che vede una grossa fetta destinata alla transizione ecologica, e che le mafie e la criminalità organizzata ha ben chiaro come e dove speculare per trarre indebito vantaggio. Ecco perché sollecitiamo, mai come in questo momento, che vengano rispettate le leggi regionali in materia di censimento dei terreni incendiati per poi seguire le pratiche che vadano ad interessare le aree colpite dall’incendio. La legalità non ci restituirà quello che è andato in fumo ma è fondamentale per prevenire il rischio di vedere bruciare quello che resta del nostro futuro.

[Bianca Laura Granato è senatrice di Alternativa c’è]