Nei giorni scorsi, a Reggio, è stato consegnato il Premio Inedito Rhegium Julii, giunto alla 56esima edizione e promosso dal Circolo Culturale Rhegium Julii, presieduto da Pino Bova.
Nella suggestiva cornice del Circolo del Tennis “Rocco Polimeni”, si è svolta quella che ormai è una manifestazione che si celebra ininterrottamente sin dalla nascita del Circolo reggino ma, quest’anno, per la prima volta, è stato dedicato alle diverse ricorrenze sensibilizzazione verso la grande crisi climatica che ha colpito il nostro pianeta.
«Questa per me è la decima edizione del Premio Rhegium Julii alla quale partecipo come primo cittadino di Reggio Calabria», ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso dell’evento.
«Ricordo molto bene le prime riunioni quando si andava incontro anche a interrogativi abbastanza seri – ha ricordato – sulla possibilità di poter continuare a realizzare questo tipo di evento in quanto non vi erano le risorse necessarie a portare avanti il Premio che è di straordinaria qualità a livello nazione».
«Le cose con il tempo sono cambiate – ha proseguito – abbiamo avuto l’opportunità di partecipare oltre che col sentimento, anche in maniera concreta, attraverso atti amministrativi che oggi mettono il Premio Rhegium Julii ed in generale le attività dell’associazione, in qualche modo al sicuro, consentendo una programmazione che ha un orizzonte un po’ più ampio».
«La qualità di questa attività culturale prodotta dal Rhegium Julii – ha aggiunto Falcomatà – ci dice che dobbiamo fare ancora di più se non ci vogliamo adagiare su quanto già fatto, perché il Premio ormai è ai primi posti nel settore della letteratura, nulla ci vieta che possa raggiungere il primo. Questa città deve avere l’ambizione, perché è anche grazie alla resistenza, alla residenza, alla qualità dei premiati, all’attività culturale sul territorio, che oggi Reggio Calabria è tra le 20 finaliste per essere Capitale italiana della Cultura 2027».
«È una grandissima sfida – ha evidenziato il primo cittadino – che supera l’orizzonte di un ciclo politico amministrativo, ma è una sfida che ci deve vedere tutti i protagonisti, con uno spirito collaborativo e concreto. Dobbiamo essere chiaramente consapevoli che questa città ha tutte le caratteristiche, le qualità per via del patrimonio storico, artistico, culturale, archeologico e naturale, non solo per arrivare in fondo a questa candidatura, ma per essere Capitale italiana della Cultura 2027. Si tratta di uno sforzo collettivo – ha concluso – al quale saremo chiamati tutti, con orgoglio e passione». (rrc)