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Giornata mondiale degli Oceani, la Calabria e l’Arpacal faranno la loro parte per la tutela del mare

Giornata mondiale degli Oceani, la Calabria e l’Arpacal faranno la loro parte per la tutela del mare

L’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani. In tale occasione il commissario straordinario di Arpacal, Emilio Errigo, ha evidenziato come «la difesa degli oceani e del mare nella sua totalità sono obiettivi oggi non più procrastinabili ogni alterazione di questo elemento, anche a livello locale, giocoforza diventa una minaccia per gli oceani, ecco perché tra le mie priorità, da quando sono alla guida dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria, ho posto la lotta all’inquinamento delle acque e la ricerca di ogni altra forma di collaborazione con le altre istituzioni contro i criminali ambientali che minano l’ecosistema marino e fluviale della Calabria».

Il Diritto del Mare e degli Oceani, consentirà alle presenti e future generazioni, di vivere e vivere bene e in salute sul mare, a patto che lo si rispetti e si proteggano le acque e i fondali marini dalle continue aggressioni umane.

Il rispetto del mare, con azioni di educazione ambientale nelle scuole e il costante monitoraggio e controllo delle matrici ambientali saranno il modus operandi di Arpacal e i suoi tecnici qualificati, soprattutto nei prossimi mesi estivi.

«Non ci può essere futuro senza il mare e gli oceani – ha concluso – e, come la mia storia personale insegna, nessun compromesso può essere accettato se questo, mira al peggioramento delle condizioni psicofisiche e di salute della popolazione Calabrese e della biodiversità unica che troviamo lungo le nostre meravigliose coste».

Gli oceani sono distesa d’acqua e di vita sommersa che ricopre il pianeta Terra per circa il 70% della sua superficie; riconosciuto ufficialmente dalle Nazioni Unite dal 2008, il World Ocean Day si celebra ogni anno ricordandoci l’importanza di questa preziosa risorsa per l’equilibrio del pianeta Terra e per la conservazione di tutte le sue forme di vita, uomo compreso.

Gli oceani infatti, rilasciano oltre il 50% dell’ossigeno che respiriamo e sono in grado di assorbire più di un terzo dell’anidride carbonica prodotta. Fungono, inoltre, da regolatore del clima e forniscono cibo e sostentamento a miliardi di persone.

Già la Convenzione di Montego Bay (ratificata dall’Italia ai sensi della legge 2 dicembre 1994, n. 689), entrata in vigore il 16 novembre 1994 e riconosciuta da 149 paesi, ha fornito un possibile scenario futuro di sviluppo del diritto del mare. La Convenzione, che si compone di 320 articoli e di nove allegati, disciplina tutti gli aspetti del diritto del mare.

La Legge 91 del 2021, che rafforza i diritti dell’Italia sul mare fino a un massimo di 200 miglia a partire dalla linee di base nazionali, consentirà alla Green e Blue Economy di sviluppare le enormi potenzialità per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile nei settori marino e marittimo. Altresì voglio ricordare che in mare sono localizzate infrastrutture energetiche e risorse geominerarie (tradizionali e non) che consentiranno lo sviluppo di know-how e dell’innovazione tecnologica verso tecnologie pulite, sicure e climate neutral.

Inquinamento da plastica e da altri rifiuti, disastri ecologici, cambiamento climatico e pesca illegale (in particolare la pratica della pesca a strascico): sono queste le maggiori minacce alla salvaguardia degli oceani. (rcz)