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La grande testimonianza storica dei Polistenesi nella resistenza

La grande testimonianza storica dei Polistenesi nella resistenza

di CATERINA RESTUCCIA –  Dopo il grido “Non dimenticateci” pubblicazione in ricordo delle valorose vittime della guerra mondiale, è arrivato il momento della Presentazione di un’altra grande testimonianza storica dal titolo Polistenesi nella resistenza. Nel giorno di San Giovanni a Polistena presenze insigni della Deputazione di Storia Patria si sono alternati in una piacevole batteria di interventi a presentazione dell’opera. Ancora una volta Giovanni Russo sorprende con le sue indagini storiche nel riportare alla luce storie dimenticate di uomini e donne combattenti per la Patria.

«Era l’estate del 2011 quando con l’amico Giovanni Russo, Giovanni Giannini, Enzo Galatà e la famiglia Russo, organizzammo due giornate per ricordare le vittime polistenesi della Seconda guerra mondiale. “Non dimenticateci!” era il titolo di quella manifestazione, un appello che abbiamo immaginato ascoltare dalle labbra dei tanti Caduti figli di questa terra, la memoria dei quali era affidata esclusivamente all’affetto delle rispettive famiglie».

«Ancora una volta, dobbiamo affermare che non è giusto dimenticare. E ciò che abbiamo sostenuto allora per i militari Caduti, oggi lo ribadiamo per gli internati militari e per i partigiani! Con lo stesso spirito di perpetuare il ricordo di quanti hanno sofferto e si sono immolati per la Libertà e la democrazia, oggi salutiamo la pubblicazione di questo nuovo volume di Giovanni Russo. Il libro, edito dall’associazione “L’Alba” di Maropati e sapientemente stampato dalle “Arti Poligrafiche Varamo di Polistena”, presenta una struttura abbastanza lineare e in poco più di 200 pagine racchiude la storia degli Internati Militari e dei Partigiani polistenesi durante il Secondo conflitto mondiale». Si apre precisamente così l’evento, con la voce di uno degli amici più cari di Russo, ma anche di un suo grande compagno di ricerche e di studio, quella di Giovanni Quaranta.

L’evento è avvenuto in una sala gremita in Via Trieste n.7 alla presenza dei cittadini polistenesi legati profondamente agli eventi storici narrati. La manifestazione è stata moderata dal prof. Vincenzo De Angelis, membro della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, che ha sottolineato l’importanza di rendere omaggio a quei concittadini protagonisti di quella circostanza disumana ricordandoli ed asserendo che è un dovere portare avanti le pagine di Russo specialmente nel mondo della scuola, così da poter far conoscere alle nuove generazioni tutte le vicende del passato che sono lontane nel tempo, ma che tuttavia ancora vive si trovano dietro l’angolo.

Bello anche l’intervento appassionato del reggino Fabio Arichetta, che ha dato ampio respiro ad un dibattito immediatamente successivo, evidenziando la necessità di “fare storia” in una società in cui spesso si è distratti da altre contemporaneità, rischiando di perdere un patrimonio storico degno di memoria e di lode.

A conclusione del momento di presentazione, ma anche celebrativo, è lo stesso autore, Giovanni Russo, a ringraziare con commozione e amicizia tutti coloro i quali sono intervenuti ed hanno presenziato, nonché gli stessi musicisti dello Storico Complesso BandisticoCittà di Polistena” (Paolo Russo, Alberto Politanò, Antonio Russo, Antonio Gentile, Alessandro Fida e Claudio Polisena) che hanno emozionato con gl’immancabili motivi di “Bella Ciao” e “La vita è bella”, oltre che con “Il Silenzio”, allorquando sono stati letti i 147 nomi dei polistenesi internati e partigiani, proseguendo nel porgere il suo gentile e rispettoso grazie a tutti gli intervenuti nel dibattito: Don Letterio Festa, Alfredo Roselli (della sezione Anpi di Cinquefrondi), Vincenzo Guerrisi, Ferdinando Mamone, Nicola Marazzita, Anselmo Policriti, Michele Avenoso, Sandro Vitale (dell’Associazione 25 Aprile), Enzo Mileto

Un’assemblea a Polistena che ha ancora una volta con la partecipazione attiva della cittadinanza e di quanti sono accorsi da ogni lembo della Calabria che ha saputo rendere omaggio alla magna opera di ricerca e testimonianza del noto, instancabile e prodigo studioso Giovanni Russo. (cr)