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REGGIO – Al MarRC la catalogazione dei reperti in magazzino

Proseguono, a ritmo intenso, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, le attività di riordino dei depositi e di inventariazione del patrimonio archeologico del Museo.

Coordinati dal funzionario archeologo Daniela Costanzo, quattro archeologi esterni sono impegnati nella catalogazione di reperti provenienti da vari contesti della Calabria, in particolare da Reggio Calabria, Locri e Rosarno.

Bianca Balducci, specializzata in beni archeologici all’Univesità di Pisa e con dottorato di ricerca, sta lavorando su materiali provenienti da Reggio Calabria e Locri, databili dal VI al I secolo a.C., insieme ad Alessandra Casalicchio, dottoranda di ricerca presso l’Università della Calabria. Marianna Castiglione, specializzata in archeologia all’Università di Pisa, con un dottorato di ricerca sulla necropoli romana di Porta Nocera a Pompei; in particolare sta riordinando i reperti di età ellenistica rinvenuti in via Possidonia e quelli medievali provenienti dagli scavi di piazza Italia. Giovanni Vasta, infine, laureato a Pisa e specializzato a Firenze, sta inventariando reperti di età ellenistica e romana rinvenuti a Reggio Calabria nell’area di via Cuzzocrea.

«Ogni Museo – ha dichiarato il direttore del MarRC, Carmelo Malacrino – dovrebbe considerare prioritaria la gestione delle collezioni conservate nei depositi, investendo risorse e professionalità. Le criticità riscontrate e che ancora persistono nel passaggio patrimoniale a seguito della nascita del Museo quale istituto autonomo non ci hanno scoraggiato e, grazie all’impegno profuso nell’attività di inventariazione e valutazione, il patrimonio archeologico del MArRC in un solo anno è aumentato di circa 8milioni di euro».