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Bruna Siviglia

REGGIO: BRUNA SIVIGLIA CONTRO L’EQUIVOCO DELLA PREFERENZA DI GENERE

23 luglio – Bruna Siviglia, presidente del’Associazione Biesse nonché Responsabile Regionale del settore “Pari opportunità, Politiche sociali e Familiari” Ugl settore Agroalimentare è intervenuta sull’equivoco generato dalla doppia preferenza di genere nelle consultazioni elettorali.
«La doppia preferenza di genere – ha detto la Siviglia – è uno strumento ma non la soluzione, è anti-democratica e anti-meritocratica, mortifica la dignità della donna e certifica la differenza tra uomo e donna. Il consenso deve essere sociale, deve partire dal basso e non perché imposto dall’alto o da una norma. Le donne devono essere votate per merito, per capacità per quello che hanno prodotto e non per il genere. Basta con la politica di genere che non fa altro che rimarcare la diversità. Siamo persone, invertiamo la rotta cominciamo a parlare di politica della persona, i diritti sono di tutti uomini, donne, anziani, disabili.
«Le donne sono straordinarie – ha fatto notare Bruna Siviglia – non hanno bisogno di aiutini per entrare in politica: Nilde Jotti, Tina Anselmi due esempi che hanno fatto la storia della politica italiana senza ricorrere a nessuna preferenza. Non è il numero a fare la differenza ma la competenza. Occorre lavorare invece sull’uguaglianza sociale, sulla cultura sociale, perseverare sul cambiamento culturale che avviene coinvolgendo la parte maschile che fin oggi non è stata resa partecipe di questo percorso,   attualmente esclusa dalle commissioni di parità che sono composte esclusivamente da donne, cominciamo invece ad inserire anche  gli uomini in queste commissioni che si chiamano di parità proprio per questo, rendiamo gli uomini protagonisti di questa sfida, camminiamo insieme uomini e donne, occorre guardare agli uomini non come nemici da abbattere ma come alleati di un cambiamento vero e autentico, questa è la vera conquista culturale su cui puntare e allora molte cose cambieranno. Mi faccio portavoce delle tante donne che credono e vogliono andare avanti per merito e competenza e non per il genere».