Domenica 26 novembre, alle ore 18, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” apertura straordinaria dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria in via Casalotto.
Un evento di grande importanza che vede impegnate ben due diverse realtà della città di Reggio Calabria con un’alta istituzione come l’Archivio di Stato le cui competenze consistono nella conservazione e sorveglianza del patrimonio archivistico e documentario di proprietà della Repubblica Italiana in un determinato territorio e nella sua accessibilità alla pubblica e gratuita consultazione. La manifestazione vede una proficua collaborazione tra la nota istituzione e la “Fidapa” sezione di Rc presieduta da Rosaria Livoti e dall’associazione culturale “Le Muse Laboratorio delle Arti e delle Lettere”.
Insieme dichiara la direttrice dell’Archivio Angela Puleio si è pensato di dare titolo alla manifestazione “Tra memoria e realtà: il tempo dell’abuso”, occasione per fare conoscere alla cittadinanza tutta una serie di documenti tra gli anni ’20 e ’30, attinenti proprio al ruolo femminile ed alle varie dinamiche, anche legali collegati storicamente nella nostra città e provincia attinente al tema dei femminicidi e/o della violenza sulla donna.
Importante la presenza della Fidapa Federazione Donne Arti Professioni e Affari che, come ribadisce la presidente Rosaria Livoti è un ennesimo passo in avanti della Fidapa sezione di Rc, che, dopo la collaborazione con Adisco Calabria con finalità scientifiche, passa ora ad una istituzione di alta cultura che conserva un patrimonio utile a capire ruoli e dinamiche della sopraffazione della donna nel tempo. Inoltre, ricorda la presidente, la Fidapa, in questo nuovo biennio, rinnova la sua identità, in un processo di cooperazione nei territori cambiando modalità attuativa, collaborando con realtà altre così come ricorda la presidente nazionale Concetta Corallo.
L’associazione culturale “Le Muse Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria si appresta anche al suo nono appuntamento di questa nuova programmazione 2023/2024, evento programmato da tempo ed in rete e che vede anche un importante momento di comunicazione visiva con tantissimi artisti reggini. Il presidente Muse Giuseppe Livoti, ribadisce come si è pensato con la direttrice dell’archivio Angela Puleio, di creare delle isole di pensiero, definite dal connubio di sculture, fotografie e pitture, esposte non insieme ma, vicino alle fonti documentali. Un itinerario, dentro gli ambienti espositivi rivisitati come luoghi deputati che daranno al pubblico la possibilità di leggere, vedere, riflettere. Gli artisti che hanno aderito sono: Cosimo Allera, Francesca Avenoso, Cristina Benedetto, Maria Branca, Pino Gattuso, Manuela Lugara, Santa Milardi, Maria Grazia Musolino, Antonio Nicolo’, Grazia Papalia, Francesca Perina, Gaetano Villegiante.
La manifestazione vedrà la proiezione del cortometraggio “Il tuo amore” di Francesco Nucara, una conversazione dal titolo “La memoria nelle fonti dell’ Archivio di Stato” e la testimonianza di Giuseppe Marino – avvocato e Referente Libera Contro le Mafie Rc. Il Laboratorio di Lettura sarà a cura di Clara Condello e Santina Milardi. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della nonviolenza contro le donne.
La data della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo sulla violenza di genere” che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women’s Global Leadership (Cwgl) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la negazione della violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani. Questo periodo comprende una serie di altre date significative, tra cui il 29 novembre, il Women Human Rights Defenders Day (Whrd), il 1º dicembre, la Giornata mondiale contro l’Aids e il 6 dicembre, anniversario del massacro del Politecnico di Montréal, quando 14 studentesse di ingegneria furono uccise da un venticinquenne che affermò di voler “combattere il femminismo”.
Il colore arancione è utilizzato come colore di identificazione della campagna, ogni anno concentrata su un tema particolare. Dal 2014 ha assunto come slogan “Orange the World”. In molti paesi, come l’Italia, il colore esibito in questa giornata è il rosso e uno degli oggetti simbolo è rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. L’idea è nata da un’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet, Zapatos Rojos, realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez, e ispirata all’omicidio della sorella per mano del marito e alle centinaia di donne rapite, stuprate e assassinate in questa città di frontiera nel nord del Messico, nodo del mercato della droga e degli esseri umani. L’installazione è stata replicata successivamente in moltissimi paesi del mondo, fra cui Argentina, Stati Uniti, Norvegia, Ecuador, Canada, Spagna e Italia. La campagna in Italia viene in particolar modo portata avanti dal Centro antiviolenza e dalle Associazioni di donne impegnate nell’ambito della Violenza contro le donne. (rrc)