Lunedì 13 giugno, la ditta I Fornai dei Fratelli Lamanna di Cinquefrondi, a nome della categoria dei Panificatori aderenti ad Asnali,- Associazione Nazionale Autonoma Liberi Imprenditori, donerà 300 pagnotte alla Caritas Diocesana di Oppido Mamertina – Palmi, che saranno benedette come “Pane di San Antonio” e verranno distribuite agli immigrati che trovano ospitalità nella Tendopoli di San Ferdinando – Rosarno.
Con questa iniziativa, i panificatori hanno voluto esprimere solidarietà e vicinanza ai meno fortunati donando un prodotto emblema dell’amore e della dedizione al proprio lavoro e al tempo stesso simbolo di generosità e fratellanza.
Il Pane di Sant’Antonio è una tradizione antichissima, della carità della Chiesa e dei fedeli, ancora molto viva nella Piana di Gioia Tauro e nel mondo e vuole ricordare il miracolo della resurrezione del piccolo Tommasino, un bimbo di 20 mesi lasciato da solo a giocare e ritrovato senza vita dalla madre, la quale invoca l’aiuto di Sant’Antonio e fa il voto che se otterrà la grazia donerà ai poveri tanto pane quanto è il peso del bambino. Il figlio torna miracolosamente in vita e nasce così la tradizione con la quale i genitori, in cambio di protezione per i propri bambini, promettevano a S. Antonio di donare ai poveri tanto pane quanto fosse il peso dei loro figli.
«Oggi, purtroppo – si legge in una nota – il pane manca ancora sulla tavola di tantissime persone, come i migranti, che vivono nell’assoluta povertà e il gesto della ditta “I Fornai dei F.li Lamanna di Cinquefrondi e dei Panificatori aderenti ad As.NALI,, ha sottolineato il diacono Vincenzo Alampi, Direttore della Caritas Diocesana di Oppido Mamertina-Palmi, assume un importante significato di vicinanza e sensibilità verso i poveri e i migranti e ci incoraggia a lottare, ancor di più, contro la fame e la povertà».
Rosario Antipasqua, Presidente As.NALI Regionale Calabria – ha espresso la propria soddisfazione e ammirazione nei confronti dei panificatori, sottolineando in particolare che «il gesto dei F.lli Lamanna, Mario e Antonio, e dei loro collaboratori, conferma la generosità di una categoria che nonostante le difficoltà del momento, non rinuncia ad offrire il proprio, importante, aiuto a chi ne ha più bisogno». (rrc)