CASALI DEL MANCO (CS) – Riconsegnata la scuola primaria di via Nicolas Green

Lunedì mattina è stata riconsegnata alla comunità la scuola primaria di via Nicolas Green in località Casole Bruzio: grazie ad un investimento pari ad oltre 622mila euro, l’edificio è stato interessato da lavori di adeguamento sismico e strutturale e di adeguamento degli impianti tecnologici, finalizzati anche al risparmio energetico.

L’Amministrazione comunale di Casali del Manco si appresta a chiudere il cerchio dei lavori che hanno interessato tutte le scuole del territorio. Lavori non solo di tipo strutturale, ma anche interventi finalizzati a rendere le scuole casaline moderne ed innovative.

«Quella di lunedì è stata una giornata importante – ha commentato il sindaco Francesca Pisani – che abbiamo atteso tutti, bambini in primis, ai quali abbiamo chiesto grandi sacrifici, in quanto la didattica è andata avanti in locali in cui si sono dovuti adattare. La riconsegna di una struttura ad una comunità – ha sottolineato il primo cittadino – è sempre una grande soddisfazione, ma quando si tratta di una scuola è molto di più, in quanto la scuola è il luogo dove i nostri figli si formano e dove si educano i cittadini di domani. Tutta l’amministrazione – rappresentata oggi anche dall’Assessore all’Edilizia scolastica Michele Rizzuti, dall’Assessore alla Pubblica istruzione Giulia Leonetti e dal Consigliere con delega ai Lavori pubblici Fernando De Luca – è molto contenta, a conclusione di questo iter lungo e complicato».

La riqualificazione dell’edificio di via Nicolas Green, infatti, è stata possibile grazie a due diversi finanziamenti, intercettati a tre anni di distanza l’uno dall’altro, con rallentamenti dei lavori causati dalla pandemia.

Dopo i saluti e la benedizione di Don Francesco Guagliani, parroco di Casole Bruzio e di Serra Pedace, ha fatto gli onori di casa il Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Casali del Manco I Andrea Codispoti, che ha sottolineato che il rinnovato plesso della scuola, intitolato a Don Francesco Vecchio, oggi è una scuola realmente funzionale, vantando aule più ampie che permetteranno un migliore sviluppo della didattica, un refettorio ed un laboratorio, in quanto si punta sia sulla didattica tradizionale che su quella digitale.

La riconsegna della scuola di via Nicolas Green è un altro importante tassello nel programma dell’Amministrazione comunale. Nei mesi precedenti, infatti, erano stati restituiti alla cittadinanza altri cinque istituti. Parliamo della scuola dell’infanzia di via F. Gullo, in Località Trenta (Morelli), dopo interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza ed efficientamento energetico, per un investimento di 795mila euro; della scuola dell’infanzia di località Verticelli che, con risorse pari a quasi 665mila euro, è stata interessata da adeguamento sismico ed impiantistico e dal superamento delle barriere architettoniche. E ancora, della scuola secondaria di I° grado di via Proviero, in località Casole Bruzio, sulla quale, con poco più di 425mila euro, sono stati effettuati lavori di adeguamento sismico, di efficientamento energetico e di miglioramento tecnologico. Con risorse del valore di 1 milione e 185mila euro, inoltre, erano stati portati a termine gli interventi di adeguamento sismico e di efficientamento energetico dell’edificio scolastico di via Roma. Infine, erano stati già completati l’adeguamento sismico ed impiantistico e la messa in sicurezza della scuola dell’infanzia e primaria di località Serra Pedace, per un investimento complessivo pari ad oltre 484mila euro.

«La sicurezza dei nostri bambini e dei nostri ragazzi – ha aggiunto Pisani – viene prima di ogni cosa. Questa amministrazione si è impegnata per intercettare finanziamenti regionali, statali ed europei, investendo anche fondi propri, al fine di rendere sicure e dignitose le nostre scuole, ma anche per renderle più tecnologiche, sostenibili, inclusive ed al passo coi tempi».

Il primo cittadino ha spiegato poi che restano da terminare gli ultimi due interventi in programma: quello volto alla riconversione di alcuni spazi a mensa scolastica dell’edificio di via Proviero (per un importo pari a 361.751,50 euro) e quello relativo all’adeguamento sismico ed alla manutenzione straordinaria della scuola dell’infanzia e primaria di via Cappuccini, in località Pedace (per investimenti del valore di 851.789,18 euro). (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Il Comune cerca 8 giovani per il Servizio civile universale

Otto, fra ragazzi e ragazze, sono le figure che in Sila vengono ricercate per lavorare in ambiti sociali e culturali.

Una preziosa occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani. Il Comune di Casali del Manco investe ancora una volta sulle giovani generazioni attraverso il Servizio Civile Universale.
Il 22 dicembre scorso, il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale ha pubblicato il bando per la selezione di operatori volontari ed il Comune di Casali del Manco, attraverso la società cooperativa Taxiverde, selezionerà otto volontari da impiegare, per dodici mesi, in due diversi progetti a servizio della cittadinanza e del territorio.

I due progetti, in particolare, saranno rivolti al sociale (per un totale di quattro posti) ed alla promozione culturale, ambientale e paesaggistica (per altri quattro posti).

Il progetto “La saggezza della Calabria” sarà orientato all’assistenza di adulti e cittadini della terza età in condizioni di disagio. L’obiettivo del progetto è promuovere l’invecchiamento attivo dei cittadini over 65, anche al fine di valorizzare il loro ruolo all’interno delle comunità e favorendone l’inclusione. Gli operatori volontari si occuperanno di fornire supporto alle attività laboratoriali condotte da esperti, che coinvolgeranno i partecipanti in discussioni e confronti su diverse tematiche e sulle proprie esperienze di vita. Si dedicheranno inoltre ai laboratori teatrali ed a quelli finalizzati alla formazione digitale, alla navigazione su Internet ed alla comunicazione social. I giovani del Servizio Civile si occuperanno anche di servizi agli anziani, quali il monitoraggio ed il controllo dei loro bisogni, anche attraverso la gestione di un front office per garantire un punto di riferimento telefonico e non; di attività domiciliari tese al soddisfacimento delle necessità dei cittadini, ma anche di favorire l’accesso agli uffici pubblici e le prenotazioni di esami diagnostici. Gli operatori saranno impiegati anche in attività di assistenza domiciliare per quanto riguarda le attività quotidiane, la spesa ed i farmaci, oltre che di tele compagnia. Infine, i volontari saranno coinvolti in attività di trasporto sociale, finalizzato non solo a visite mediche, spese personali e disbrigo di pratiche burocratiche, ma anche per offrire accompagnamento a manifestazioni pubbliche, gite, vacanze, o semplici passeggiate.

Il secondo progetto che verrà realizzato, dal titolo “La Calabria per i giovani”, ha lo scopo di sostenere la crescita personale, culturale, formativa e professionale dei giovani under 30, spaziando dalla cultura, all’ambiente, al turismo sostenibile e sociale, allo sport, dando loro la possibilità di acquisire nuove abilità e competenze. I giovani saranno affiancati quindi da una serie di esperti nei vari ambiti, che promuoveranno incontri, seminari, corsi e laboratori tematici, tra i quali quelli di coaching strategico, autoimprenditorialità, fundraising. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di sportelli informativi ed orientativi (anche virtuali), circa le opportunità di formazione, di lavoro e di volontariato presenti a livello locale, nazionale ed europeo.

«Anche quest’anno – ha commentato il sindaco Francesca Pisani – il Comune di Casali del Manco ha voluto fortemente sposare la causa del Servizio civile universale, per continuare a puntare i riflettori sui giovani, indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico non solo del nostro territorio, ma dell’intera società. Il Servizio Civile riveste un’importanza fondamentale – ha aggiunto il primo cittadino – e rientra in una serie di iniziative promosse dalla nostra Amministrazione, finalizzate al sostegno concreto alle giovani generazioni, attraverso percorsi formativi e di accompagnamento. Mi riferisco ad esempio al progetto ‘Sinergie’, realizzato in collaborazione con Anci e finalizzato a sviluppare le competenze imprenditoriali dei giovani ed a quello relativo ad Europrogettazione, grazie al quale abbiamo promosso corsi di formazione ed esperienze lavorative, per facilitare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro».

I progetti, della durata di dodici mesi, prevedono un orario di servizio pari a 25 ore settimanali. Requisito fondamentale per gli interessati, l’età compresa tra i 18 ed i 28 anni. Le domande, indirizzate direttamente all’ente titolare del progetto prescelto, dovranno essere presentate esclusivamente tramite la piattaforma Dol, all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it, tassativamente entro le ore 14 del 15 febbraio 2024. (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Il Comune intercetta nuovi finanziamenti

Pronti 78.000 euro per investimenti in servizi in favore della collettività, dell’inclusione sociale e dell’ambiente. Il Comune di Casali del Manco, grazie alla sinergia con due associazioni del terzo settore, ha intercettato due diversi finanziamenti dalla Regione Calabria – provenienti da risorse Pnrr -. I finanziamenti accordati sono relativi al bando emanato dal dipartimento regionale Salute e Welfare, nell’ambito dell’erogazione di risorse ad organizzazioni di volontariato ed associazioni di promozione sociale.

Per la precisione, saranno finanziati il progetto “InSieme InBenessere”, ideato e proposto dall’Aps Nemo’s Factory, con 35.000 euro, che sarà realizzato in collaborazione con il Comune, che aggiungerà 7.000 euro di cofinanziamento; e “Chilometro zero”, progetto redatto e proposto dall’Associazione Presila Pulita, con 28.800 euro, che verrà compiuto insieme allo stesso Comune, che investirà 7.200 euro come quota di cofinanziamento.

“InSieme InBenessere” è volto a favorire l’invecchiamento attivo, promuovere stili di vita salutari e la partecipazione alla vita sociale, valorizzando il contributo degli anziani alla società. Una vera e propria prosecuzione, in pratica, del progetto “AttivaMente Anziani” che sul territorio casalino ha riscosso grande successo, con il coinvolgimento di numerosi anziani in attività di vario genere. Le nuove risorse intercettate permetteranno all’Amministrazione, insieme all’Aps Nemo’s Factory, di organizzare e promuovere per dieci mesi laboratori rivolti a cinquanta cittadini over 60, relativi all’attività fisica, all’alimentazione sana ed agli itinerari naturalistici, che si svolgeranno presso strutture comunali e/o presso i centri Sai del territorio.
“Chilometro zero”, invece, è un progetto finalizzato alla realizzazione di un intervento ecosostenibile, con gli obiettivi di migliorare la qualità della vita della popolazione, riqualificando alcune aree dei cinque ex Comuni, realizzando orti urbani, per fornire prodotti a chilometro zero, sensibilizzare la popolazione sul tema dell’ambiente, nonché per favorire l’inclusione tra cittadini di generazioni e culture diverse.

Insieme all’Associazione Presila Pulita, il Comune ha in programma una serie di attività laboratoriali a scopo didattico e ludico; iniziative di sensibilizzazione ambientale, incentrate sui temi dell’ecosostenibilità, degli effetti delle variazioni climatiche, della salvaguardia ambientale; attività di garden therapy, cioè di ortoterapia destinata a promuovere il benessere psicofisico di tutti i cittadini, attraverso la cura delle piante e l’avvicinamento alla natura, con particolare attenzione alle persone fragili. Il progetto, inoltre, prevede la collaborazione con le istituzioni scolastiche e quindi con i giovanissimi del territorio, oltre all’installazione, per ogni orto, dei compattatori di rifiuti, al fine di incentivare ed ottimizzare la raccolta differenziata.

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Francesca Pisani, che detiene anche la delega alle Politiche sociali, e dall’assessore all’Ambiente Gianluca Ferraro, all’esito dell’istruttoria delle domande, presentate circa un mese addietro.

«Questa amministrazione – hanno affermato Pisani e Ferraro – sta dimostrando grande attenzione nei confronti delle possibilità di finanziamento. Per gli enti locali, oggi, le risorse aggiuntive sono linfa vitale per poter promuovere servizi importantissimi per il territorio. Auspichiamo una proficua collaborazione con le associazioni del territorio – hanno aggiunto – per favorire lo sviluppo del nostro comprensorio ed un miglioramento delle condizioni di vita dei nostri cittadini». (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Il bilancio dei primi sei mesi della Giunta Pisano

«Fare l’amministratore è entusiasmante ma molto complicato, soprattutto considerato che a Casali del Manco i borghi non sono cinque, ma molti di più». Così Francesca Pisani, sindaca di Casali del Manco, ha iniziato la conferenza di fine anno per fare il bilancio dei primi sei mesi di consiliatura, “chiacchierando” con il giornalista Paride Leporace, cittadini, imprenditori, rappresentanti di Associazioni ed Enti, amministratori di altri Comuni.

Casali del Manco, infatti, è nata nel 2017 dalla fusione di Spezzano Piccolo, Serra Pedace, Pedace, Casole Bruzio e Trenta. «L’esperienza della fusione, però, per il nostro territorio si può dire certamente riuscita, in quanto si tratta di Comuni contigui con caratteristiche simili – ha detto –. Oggi Casali del Manco, che vanta una posizione strategica ed un’ampiezza notevole, ha un peso politico ben più importante rispetto al passato ed inoltre, l’unione fra i Comuni, una volta risolte le problematiche ereditate dal passato, permette l’erogazione di servizi migliori».

Tanti gli argomenti sollevati da Leporace, che ha fornito al Sindaco spunti per parlare di ciò che è stato fatto in questo periodo e di cosa c’è in programma. Sono stati portati a compimento una serie di interventi di riqualificazione edilizia ed adeguamento sismico, che hanno interessato in primis tutti gli edifici scolastici del comprensorio, per un investimento di 5 milioni ed 800mila euro, ed a breve ne partiranno altri che riguarderanno le sedi del Comune ed altri edifici di interesse pubblico. 

Il punto di partenza, però, è l’approvazione del PSC, il Piano strutturale comunale, che permetterà al territorio uno sviluppo ordinato e sostenibile, con la netta riduzione di consumo del suolo. Massima attenzione, contemporaneamente, al dissesto idrogeologico: terminati gli interventi a Serra Pedace, sono stati già consegnati i lavori per procedere nelle località Pedace e Verticelli. Con un finanziamento di un milione e mezzo di euro, inoltre, si interverrà sui borghi dell’altopiano silano, patrimonio inestimabile di biodiversità e bellezza, che l’Amministrazione comunale intende valorizzare al massimo.

Altro obiettivo nell’agenda dell’amministrazione, nonostante la competenza non sia propriamente comunale, il miglioramento della viabilità ed il potenziamento dei collegamenti: sono stati consegnati i lavori per la realizzazione dei collegamenti pedonali tra le varie località ed è in programma un servizio navetta all’interno del territorio, in quanto, a detta del sindaco «tutti devono sentirsi appartenenti ad unica grande comunità e città». (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Comune preoccupato dal fallimento Amaco

L’amministrazione comunale di Casali del Manco, guidata da Francesca Pisani, esprime preoccupazione per la vicenda del fallimento Amaco, l’azienda del trasporto pubblico locale di Cosenza, per gli inevitabili disservizi causati alla popolazione e per il futuro incerto del trasporto pubblico nell’area urbana di Cosenza.

Allo stesso tempo, il Comune ci tiene a manifestare la propria vicinanza ai dipendenti dell’azienda, ai quali non sono stati ancora corrisposti la quattordicesima e le ultime mensilità.

«Ci preme sottolineare la solidarietà del nostro Comune – hanno dichiarato, in una nota congiunta, il sindaco Pisani e l’assessore ai Trasporti Arsenia De Donato – servito da Amaco per i collegamenti con il capoluogo di provincia, ai 130 dipendenti dell’azienda di trasporti urbani. Alle soglie del Natale, queste situazioni risultano ancora più incresciose e spiacevoli. Allo stesso tempo – prosegue la nota – senza voler entrare nel merito della questione del fallimento, ci auguriamo che si giunga al più presto ad una soluzione condivisa della problematica, al fine di garantire ai cittadini un servizio indispensabile quale il trasporto pubblico e di riconoscere ai lavoratori dipendenti di Amaco i diritti fondamentali». (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Aumentano i bus per andare al Capodanno Rai di Crotone

Favorire gli spostamenti verso Crotone per poter partecipare all’evento del Capodanno Rai. Per la notte di San Silvestro, anche dal territorio di Casali del Manco saranno potenziati i collegamenti su gomma per la città pitagorica. Il Comune casalino rientra infatti nel programma dell’Assessorato regionale ai Trasporti, a guida Staine, che punta ad incrementare i collegamenti turistici – ferroviari e su gomma – in modo da permettere ai calabresi di prendere parte all’evento di rilevanza nazionale.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Francesca Pisani e dal Vice Sindaco ed Assessore con delega ai Trasporti Arsenia De Donato. «L’incremento dei servizi di trasporto pubblico – ha affermato il primo cittadino – è un importante segno di attenzione da parte della Regione nei confronti di tutti i cittadini calabresi. In una giornata così particolare e caotica come quella del 31 dicembre, offrire agli abitanti del nostro vasto territorio comunale, la possibilità di spostarsi verso Crotone con servizi turistici integrativi, è senza dubbio un valore aggiunto. Il nostro Comune intende proseguire sulla strada della concertazione e della sinergia con la Regione e le amministrazioni confinanti, al fine di semplificare gli spostamenti e di favorire il turismo».

«Il nostro auspicio – ha aggiunto De Donato – è che la manifestazione del Capodanno Rai a Crotone possa essere un primo importante passo verso il potenziamento dei collegamenti da e per il nostro Comune, importante cerniera tra l’area urbana e l’altopiano silano, anche nell’ottica di una mobilità sostenibile». (rcs)

Il Presepe artistico a Macchia di Casali del Manco e Momenti di Arte e Poesia nella Biblioteca Gullo

di ANNA MARIA VENTURA – Momenti intensi di spiritualità, poesia ed arte quelli vissuti a Macchia di Casali del Manco il pomeriggio del 21 Dicembre 2023.
Protagonista il borgo, nella sua bellezza antica, che il tempo non ha cancellato, anzi ha reso austera e suggestiva.

Il borgo che accoglie i visitatori e li avvolge nella sua aura ovattata. Rumori odori e sapori sono in un luogo altro. Ed ecco aprirsi davanti ai visitatori un sipario rosso, in un locale a piano terra di una vecchia casa, nascosta in un vicolo.

Magicamente Macchia ha ripreso la sua vita. La piazza si è popolata di personaggi veri, che hanno attraversato il tempo e sono giunti fino a noi.

Le finestre delle case si sono illuminate, le porte si sono aperte. Una “rimessa” ospita la natività. Una voce narrante, pacata e coinvolgente, emozionata ed emozionante parla di sentimenti, di valori senza tempo, di pace e di amore. E’ la voce di Rosalba Baldino, che recita testi del Maestro Carlo Furgiuele.

L’emozione ha preso noi visitatori e ci ha trascinato oltre lo spazio ed il tempo. In una dimensione in cui la vita ha lasciato la sua morsa, il dolore ha dato tregua al mondo ed alle sue creature più fragili e indifese, il fragore delle bombe è cessato, il pianto dei bambini si è trasformato in riso. L’ anima ha ritrovato il suo luogo. Il cuore la sua pace.

È il presepe del maestro Carlo Furgiuele, che opera questo miracolo!
E le emozioni non sono finite quel pomeriggio… Ci siamo ritrovati nella Biblioteca Gullo, luogo magico che appare in uno scenario di luce, perché i tesori che contiene sono immateriali, fatti degli ideali, che hanno illuminato nei secoli il cammino degli uomini verso la civiltà, il progresso, i diritti, la libertà.

I libri antichi di secoli, dagli alti scaffali, diffondono bellezza, equilibrio e armonia. E le parole dei libri sono diventate poesia, che si è mescolata alla poesia di Annalina Paradiso. La poetessa con i suoi versi incantati ci ha condotto lungo il cammino delle stelle alla ricerca dell’amore. La sua voce è diventata musica, le cui note erano così dolci, da formare una sinfonia che è penetrata in fondo all’anima. Ed, a conclusione, di un pomeriggio speciale, la voce di una grande artista, Assunta Mollo, la cui fama da Casali del Manco si è diffusa ormai nel mondo per la sua pittura, sofferta, “unica” e originale, attraverso cui conosce il mondo, lo porta dentro di sé per poi restituircelo e comunicarlo di nuovo all’esterno. Le sue figure femminili sono a volte malinconiche, a volte ribelli, altre volte ironiche, ma sempre intrise di quella malinconia che ha il potere di curare e di esorcizzare il dolore. Con le sue parole fatte di sensibilità, amore per l’arte e descrizioni pittoriche ha preso per mano gli spettatori e li condotti oltre le tenebre del presente a “riveder le stelle”.

Così è terminato con le bellissime immagini di poesia e pittura evocate dalle artiste Paradiso e Mollo, il ciclo per il 2023 delle “Conversazioni a Macchia”, che sono avvenute nella Biblioteca Gullo.

Le “Conversazioni” si sono svolte nell’ambito del progetto “In Biblioteca non solo per leggere”, ideato dalla Direttrice Carolina Cesario, con il coinvolgimento di intellettuali, uomini e donne, di elevato spessore culturale. Le tematiche trattate hanno spaziato dalla filosofia, alla musica, dal mito alla poesia e all’arte, dal tema del lavoro, a quello dell’estetica dei luoghi, fino all’abbandonologia.

La finalità primaria, di tutti gli intellettuali che hanno preso parte al progetto, è stata quella di proporre un nuovo umanesimo e costruirne le basi insieme ad un numero sempre crescente di persone desiderose di fare lo stesso percorso culturale, per cercare insieme risposte alle domande di senso, in un mondo privo di valori, sconvolto da guerre, disuguaglianze, ingiustizie e violenze efferate.

Molta attenzione è stata rivolta ai giovani, soprattutto a quelli disorientati, che la povertà educativa fa vivere in mondi virtuali, sempre più lontani dalla realtà.

Oggi si parla molto di un nuovo Umanesimo. E non è un caso: perché l’Umanesimo ritorna attuale ogni volta che si determinano per l’umanità condizioni storiche che generano insicurezza, precarietà e frantumazione nell’uomo, che inizia a porsi interrogativi sul senso della vita e sul suo destino.

Altra finalità è stata quella di ridare vitalità al borgo Macchia, ormai spopolato nel suo centro storico, che è poi la parte vera del paese, dove si è svolta la storia dei suoi abitanti, con le loro usanze e tradizioni, attraverso la cultura, che è vita, recupero di valori. riscoperta della propria identità.

Si è pensato di farlo, parlando di cultura nel luogo più idoneo, la Biblioteca Gullo, faro di civiltà e di storia, nel cuore del borgo.

Protagonisti delle “Conversazioni” sono stati, per lo più, uomini e donne di cultura del territorio, che hanno favorito lo scambio delle idee tra fasce più ampie di popolazione, specialmente giovani, che hanno avuto modo di confrontarsi e trarre stimoli opportuni.

Possiamo ritenerci soddisfatti dei successi ottenuti, per la ricaduta che l’iniziativa ha avuto sul territorio, la partecipazione dei giovani e di un pubblico interessato alle tematiche trattate.

Ma il vero successo è stato quello di vedere Macchia, piccolo borgo di Calabria, al centro dell’attenzione e la Biblioteca Gullo faro di cultura.

Ringraziamo di cuore la famiglia Gullo, la Direttrice Carolina Cesario e l’Amministrazione Comunale di Casali del Manco, che ha patrocinato gli eventi, in particolare il Sindaco Francesca Pisani e il Vicesindaco Arsenia De Donato, che ha impreziosito gli incontri con la sua presenza. Certamente si darà seguito alle “Conversazioni” nell’anno 2024.

Ringraziamo in maniera particolare l’Associazione Mab Macchia antico borgo e il Maestro Carlo Furgiuele, per la visita guidata al Presepe, che resterà senza dubbio nei nostri cuori, come uno dei momenti più belli di questo Natale. (amv)

CASALI DEL MANCO (CS) – Inaugurata la mostra “Philìa”

Fino al 6 gennaio 2024 è possibile visitare, nella Biblioteca Comunale di Casali del Manco, la mostra Philìa di Victor Bussoletti, pittore e scultore umbro di fama internazionale. La mostra, a cura di Giovanna Adamo, Antonella Bongarzone e Antonella Salatino, è stata promossa dall’Amministrazione comunale di Casali del Manco, Teca s.r.l., l’Associazione Culturale Arte & Antichità Passato Prossimo e ANAI, Associazione Nazionale Archivistica Italiana, sezione Calabria e Basilicata.

Victor Bussoletti, fortemente legato alla Calabria, in quanto la sua seconda moglie è lametina, nelle sue tele, ha espresso in libertà i suoi sentimenti, i suoi amori, i suoi dolori, le sue ansie, le sue visioni oniriche, i problemi del mondo, utilizzando colori accesi, scaturiti da notti insonni. Evidenti, nelle sue opere, le influenze europee (in particolare di Picasso, Cezanne e Matisse), ma anche quelle statunitensi (visse l’esperienza della Pop Art e fu uno dei promotori del movimento dei graffiti) e sudamericane (messicane, peruviane e boliviane). 

Una mostra intensa e coinvolgente, che rende omaggio ad un artista che iniziò a dipingere da autodidatta e che, dopo aver girato il mondo ed essersi ‘contaminato’ con varie scuole e stili, decise di rientrare in Italia, a Terni, dove creò un vero e proprio centro culturale. La mostra, di fatti, riassume le fasi salienti dell’attività di Bussoletti e propone un suggestivo viaggio onirico tra le sue opere.

L’assessore alla Cultura, Giulia Leonetti, che ha portato i saluti del sindaco Francesca Pisani, ha inteso ringraziare le organizzatrici della mostra e Teca, per la preziosa collaborazione per la gestione della Biblioteca comunale: «Questa amministrazione comunale ritiene che la cultura sia un ambito da valorizzare e coltivare giorno dopo giorno – ha detto –. D’accordo con il Sindaco, intendiamo avvicinare sempre di più le persone alla lettura, così come all’arte ed alla musica, per questo siamo lieti di poter ospitare nella nostra Biblioteca comunale una mostra tanto interessante ed importante».  (rcs)

 

CASALI DEL MANCO (CS) – Presentato “Il pozzo oscuro” di Anna De Vincenti

di ANNA MARIA VENTURA – Nella Biblioteca Gullo, a Macchia di Casal Del manco, il 14 Dicembre, si è tenuta la “Conversazione” sul libro di Anna De Vincenti Il Pozzo Oscuro. Il lavoro tra filosofia e antropologia, Falco, Cosenza, 2016, che ha dato modo di trattare il tema «Il lavoro che c’è e il lavoro che non c’è«. A discutere con l’autrice ed il pubblico sono intervenuti il Prof. Romeo Bufalo, già Docente di Estetica presso l’Unical, il Sindacalista Massimo Covello, il Politico e Avvocato Giuseppe Giudiceandrea. Presenti le rappresentanti dell’ “Associazione Donne e Diritti” di San Giovanni in Fiore. Preziosa la presenza del Vicesindaco Arsenia De Donato, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, che ha espresso parole di encomio verso l’ iniziativa culturale In Biblioteca non solo per leggere – Conversazioni a Macchia. Ad accogliere il pubblico lo storico Peppino Curcio, che, porgendo i saluti iniziali, ha dato inizio ai lavori.

Il libro della De Vincenti è denso di pensiero, ricco di studi e conoscenze che afferiscono al mondo della filosofia, dell’antropologia, della sociologia, senza difettare dell’attenzione al quadro storico, specialmente contemporaneo.

L’autrice vanta una lunga carriera di insegnante di Storia e Filosofia nei licei, ha collaborato con l’Unical nell’ambito della didattica della filosofia, ha ricoperto l’incarico di Vice Presidente della Sfi Calabria e negli anni è stata coordinatrice di diverse fasi delle Olimpiadi della filosofia, da quella cittadina fino a quella internazionale. Si interessa di Filosofia del lavoro, Filosofia di genere e di Inter-cultura. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni. Intellettuale raffinata, ha fatto della cultura la sua abitudine di vita e della filosofia e. quindi, dell’amore per il sapere, secondo l’etimo della parola, il suo pane quotidiano. Ma la cosa che più le appartiene è la capacità di trasmettere agli altri le perle del suo sapere. I suoi interventi in convegni, conferenze e dibattiti, che si svolgono nell’ampio panorama culturale del nostro territorio, sono apprezzati per la ricchezza di contenuti e di idee, per la profondità delle riflessioni e per la chiarezza e immediatezza del linguaggio, mediante il quale riesce a far comprendere anche i concetti più difficili. Dice di sè «Ragazza del secolo scorso, ho il desiderio di voler piantare un ulivo per vederlo fiorire anche se non con i miei occhi, perché la vita è un intreccio di tante vite. Il mio orgoglio più grande sono i miei tre splendidi nipoti».

Il pozzo oscuro, titolo del libro, oggetto del dibattito presso la Biblioteca Gullo, fa riferimento all’aneddoto, di cui parla Platone nel Teeteto, della caduta del protofilosofo Talete in un pozzo mentre camminava intento ad osservare le stelle. Il fatto suscitò il riso della servetta tracia che assistette all’evento e. da allora. il filosofo è diventato sinonimo di superficialità ed astrattezza, indicando chi non si occupa delle cose concrete e terrene di ‘questo mondo’, che gli stanno davanti agli occhi, ma contempla cose di un altro mondo. Ma le cose, verosimilmente, stanno in modo diverso. Come sostiene autorevolmente Hans Georg Gadamer, Talete non cadde nel pozzo, ma vi si calò per osservare meglio, protetto dall’oscurità, gli astri, ossia le cose che, ad occhio nudo, con le interferenze proprie del mondo sensibile, non si vedono, ma che tuttavia stanno a fondamento proprio della concretezza delle vicende e dei fenomeni di cui è intessuta la nostra vita quotidiana. Anche l’autrice, con questo libro, si è voluta calare nel pozzo oscuro e secco della riflessione filosofico-antropologica per proiettare più lontano l’occhio teoretico e vedere di più e meglio, al fine di far luce su quello che chiama l’enigma misterioso del lavoro.

E del lavoro, come cifra essenziale dell’umano. tratta la De Vincenti in questo libro, soffermandosi sui molteplici profili sotto i quali può essere indagata questa sfera centrale della vita dell’uomo: da quello filosofico e antropologico a quello economico e giuridico-politico, da quello sociologico a quello psicologico.
Il libro, la cui presentazione è stata scritta da Francesco Totaro, di cui riprende e sviluppa molte posizioni, ruota intorno all’idea che il lavoro è una dimensione fondamentale per la definizione dell’identità individuale e collettiva dell’uomo. Una dimensione in cui la componente “operosa”, quella che rinvia all’érgon, all’opus del mondo antico, riscatta quella ‘penosa’, defatigante, che rinvia invece al pónos, al labor, che ne rimarca l’aspetto servile e fa del lavoro una prestazione umiliante. E tuttavia, ammonisce De Vincenti, non bisogna neanche sovraccaricare la nozione di lavoro fino a farle assumere una valenza onnicomprensiva. Bisogna sempre riconoscere l’eccellenza della persona rispetto al lavoro. La persona è sempre più del lavoro, il lavoro è solo una parte della persona, se pur importante e necessaria. L’equilibrio è dato dalla sintesi nell’umano del contemplare e dell’agire, oltre che del lavorare. Per dirla con Hannah Arendt, la “vita activa” è inestricabilmente fusa con la “vita contemplativa”.

“In una prospettiva filosoficamente ampia, sotto la quale l’autrice sviluppa la sua indagine, il lavoro è umano, definisce cioè l’uomo, se, come dice Carlo Sini, genera un ‘resto’, ossia qualcosa di non immediatamente spendibile o consumabile nell’immediatezza del produrre, ma si conserva per la sua disponibilità ad essere impiegato in futuro in casi simili.

Non ogni movimento ed erogazione di energia fisica da parte di un ‘meccanismo’ o di un organismo animale è “lavoro”. Il lavoro non è, cioè, puro “dispendio”, dissipazione e consumo senza remunerazione e reintegro. Tant’è vero che gli animali non lavorano (nonostante le api, le formiche o i castori facciano impallidire molti architetti ed ingegneri); e non lavorano neanche gli umani la cui attività non realizzi un trasferimento di qualcosa in qualcos’altro. Questo mi sembra il punto teoreticamente cruciale del libro. Perché è il luogo in cui si profila la nascita del “lavoro” come coincidente, grosso modo, con la nascita dell’umano. Uomo e lavoro sono, cioè, cooriginari. Come ha sostenuto, a suo tempo, Jurij Davidov (Il lavoro e la libertà, Torino, 1966) è stato il lavoro come riorganizzazione sensata delle attività operative orientate ad uno scopo a segnare il passaggio dall’animale non-umano all’uomo. In altri termini, il lavoro si insedia nella vita teoretica e nella prassi storico-naturale dell’uomo quando, come sostiene André Leroi-Gourhan, circa un milione di anni fa, i nostri antenati, sulla base di reiterate esperienze ripetitive che essi ogni volta riaffrontavano come se fosse la prima, ‘intuirono’ che potevano costruire uno strumento non impiegabile direttamente per un uso immediato, ma che potesse servire, indirettamente, per azioni future. Scoprirono, cioè, che potevano approntare strumenti per costruire altri strumenti. È la nascita del pensiero riflessivo. Che è anche un modo per sottrarsi alla rigidità meccanica della natura, ossia al mondo della necessità, e guadagnare un margine di ‘operatività’ che è, ad un tempo, un margine di libertà”. (Dalla recensione di Romeo Bufalo, Quotidiano del Sud, 13 Gennaio 2018).

Spazio viene dato poi nel libro alla concezione di Karl Marx, secondo il quale il lavoro è quell’intervento consapevole nel mondo che trasforma l’animale umano-naturale in animale umano-sociale; e che fa di ogni umano un soggetto libero. Soprattutto, attraverso il lavoro l’uomo non solo produce i mezzi della propria esistenza (o sussistenza), ma riproduce se stesso. Di per sé il lavoro non è un male. È il carattere capitalistico tipico della produzione industriale moderna a provocare la disumanizzazione dell’uomo, la sua dipendenza da un lavoro che egli percepisce come non suo, come un’attività in cui non si realizza la sua essenza umana.

«Il lavoro non è più il luogo del riconoscimento di sé, ma dell’alienazione e della reificazione. Perché capitale e lavoro sono separati e contrapposti nella sfera della produzione. La divisione sociale del lavoro fa il resto nel processo di riduzione del proletario moderno allo stato servile. Da questo punto di vista, liberare l’uomo non significa allora liberarsi dal lavoro e del lavoro, sbarazzarsi di esso come di un ingombro fastidioso, ma significa liberarsi del carattere capitalistico del lavoro per restituirgli quella dimensione poietica che ancora aveva quando il lavoro era attività artigianale, in cui il fare era unito al saper-fare». (Dalla recensione di Romeo Bufalo, Quotidiano del Sud, 13 Gennaio 2018).

Dunque: che fare? Come far coesistere necessità e libertà, costrizione e piacere? Già in Marx, scrive l’autrice riprendendo e sviluppando le posizioni di Ferruccio Andolfi, necessità e libertà, nel lavoro, non stanno in una opposizione radicale e irriducibile, ma giungono ad un dignitoso compromesso, nel senso che la liberazione del lavoro deve coesistere con il superamento della sua centralità quasi assoluta. Il lavoro è un aspetto essenziale delle nostre ‘forme di vita’. Ma la vita è più che lavoro.

Oggi i problemi sono tanti. La profonda riorganizzazione del lavoro nell’epoca del globalismo, riducendo significativamente la centralità del lavoro, ha lasciato il posto ad una incertezza di progettualità crescente, ad un vuoto che va riempito, soprattutto in relazione ai soggetti più deboli, agli anziani e alle donne.
La lettura del libro suggerisce ulteriori riflessioni. Abbiamo bisogno di lavoro, è vero, ma, a mio avviso, soprattutto abbiamo bisogno di lavoro dignitoso. Il lavoro è indispensabile ma ancora di più lo è «sentirsi utili e perfino indispensabili», come scriveva Simon Weil, questo è un vero «bisogno vitale dell’anima» di cui è deprivato non solo il disoccupato, ma anche chi si trova intrappolato in un lavoro socialmente inutile o perfino dannoso.

Siamo una civiltà alla ricerca di senso, anche nel lavoro, forse soprattutto nel lavoro, dobbiamo trovare un senso.

Nel sua interpretazione del mito di Sisifo, condannato da Zeus a far rotolare un macigno, dalla base fin sulla cima di una montagna, per poi, una volta raggiunta la cima, vedere la pietra precipitare nuovamente giù, pronta per essere issata nuovamente verso la vetta, Albert Camus fa notare che la pena vera non è tanto legata alla fatica e allo sforzo a cui Sisifo è costretto, neanche alla ripetitività del gesto, ma piuttosto all’assurdità del compito cui Sisifo è condannato, alla sua totale inutilità, alla sua mancanza di senso.

Altro spunto di riflessione che dà il libro è sulle condizioni materiali per il benessere dei lavoratori, che sono ancora di là dall’essere soddisfatte: la sicurezza, un giusto compenso, la piena rappresentanza, la stabilità, la previdenza. Ma sono dell’avviso che le rivendicazioni rispetto a questi temi possano acquistare ancora più forza e ragione se inserite nell’ambito di una lotta collettiva volta alla rivendicazione di un lavoro degno, significativo, utile e sensato. C’è qualcosa di malato in un sistema economico e sociale che non riconosce questo punto. Vale la pena battersi per il lavoro degno e sensato, per un lavoro che non è primariamente merce di scambio in un mercato come un altro, ma una via di umanizzazione, di realizzazione, di crescita individuale e collettiva.

L’apprezzamento sociale è infatti fondamentale, perché è in gran parte attraverso di esso che la persona costruisce la sua autostima. Cosa è, se non il lavoro, ciò che ci lega alla realtà, che ci dà il senso dell’identità personale («sono un insegnante, un fabbro, un medico»), che conferisce valore alle nostre capacità, alla nostra appartenenza sociale? E’ per questo che, in una parola, il lavoro dà la dignità. Sentirsi capaci di fare qualcosa che gli altri apprezzano riempie di significato la propria vita, permette alla persona di avere considerazione di sé e induce a mettere in atto dei comportamenti responsabili, misurati, equilibrati.
Purtroppo i dati sull’occupazione in Italia mettono in luce un fatto assai preoccupante: circa un quarto della popolazione giovanile del nostro Paese non trova lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno.

Il quadro ci deve interrogare su quanto la nostra società, le nostre istituzioni, le nostre comunità investano per dare prospettive di presente e di futuro ai giovani. Essi pagano anche il conto di un modello culturale che non promuove a sufficienza la formazione, fatica ad accompagnarli nei passi decisivi della vita e non riesce a offrire motivi di speranza. Conosciamo molto bene l’impatto sulla vita ordinaria di tale situazione: vengono rimandate le scelte di vita e si rimuove dall’orizzonte futuro la generazione di figli. La crisi demografica in corso nel nostro Paese aggrava la situazione. I giovani diventano sempre più marginali. Le giovani donne conoscono un ulteriore peggioramento delle opportunità lavorative e sociali. Preoccupa anche il numero elevato di giovani che lasciano il nostro Sud, le Isole e le aree interne per cercare fortuna nelle aree metropolitane del Nord Italia o che addirittura abbandonano per sempre la terra di origine. Si avverte la fatica di far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro, per cui molte professionalità non trovano accoglienza.

Nessuno ha ricette definitive in tasca, nemmeno l’autrice di questo importante libro Il pozzo oscuro., oggetto della “Conversazione” presso la Biblioteca Gullo. «Ma non c’è dubbio – conclude Romeo Bufalo nel suo intervento – che la via prospettata da Anna De Vincenti (e da Totaro, da De Masi, da Rifkin, da Sennet, ecc.), ossia quella di sfruttare le enormi potenzialità della tecnologia da un lato e di immettere forme di creatività intelligente nella prassi del lavoro, rappresenti la direzione giusta o, perlomeno, una delle direzioni giuste, per evitare il collasso e costruire un nuovo e più umano ordine sociale». (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Due classi dell’Istituto comprensivo premiate a Palazzo Madama

Un lavoro dignitoso per tutti. Questo l’argomento del progetto “Giovani idee in azione”, al quale hanno lavorato la classi I e II B dell’Istituto comprensivo Casali del Manco 2, nell’anno scolastico 2022-23.

Oggi gli alunni, che nel frattempo sono diventati di II e di III, sono stati premiati a Palazzo Madama, nell’ambito del concorso “Testimoni dei Diritti”, promosso dal Senato della Repubblica, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.

Ad accompagnarli, il Sindaco di Casali del Manco Francesca Pisani, il Dirigente scolastico Agatina Giudiceandrea, i docenti Mariagrazia Alecce, Rosella Cava, Carolina Beatrice Curcio Giovanni De Marco, Marcella De Rose, Teresa Sabrina Marotta, Anna Maria Veltri.

Obiettivo dell’iniziativa, rivolta alle classi prime e seconde delle scuole secondarie di primo grado, far cogliere ai ragazzi l’importanza dei diritti umani, attraverso una riflessione comune sulla Dichiarazione Universale, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Le due classi della scuola secondaria di primo grado “Frida Kahlo” di Casali del Manco, guidate dalle docenti Marcella De Rose e Carolina Beatrice Curcio, che si sono avvalse della collaborazione delle colleghe di arte Teresa Sabrina Marotta e Marta Treggiari, hanno deciso di esaminare l’articolo 23, verificandone personalmente l’attuazione nel proprio territorio e formulando proposte volte ad assicurarne il rispetto.

L’articolo, che recita «Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione», è stato approfondito dagli studenti casalini attraverso metodologie innovative, come brainstorming e circle time, debate e assemblee di classe. E ancora, con ricerche nelle biblioteche del territorio, confronto e discussione con storici locali, visione di diapositive, fotografie ed analisi di documenti scritti. Le tematiche affrontate sono state il diritto al lavoro dignitoso e tutelato, la lotta alla disoccupazione in Calabria ed alla “fuga dei cervelli”, il lavoro sommerso, l’immigrazione e l’emigrazione. Gli stessi alunni, al termine del progetto, dopo aver condotto personalmente anche alcune interviste a lavoratori del territorio presilano, hanno formulato le proprie proposte per favorire opportunità di lavoro nel proprio Comune e, più in generale, nel Meridione.

Il tutto partendo dallo studio della storia: la Questione meridionale e le condizioni economiche calabresi del secolo scorso Riforma agraria, l’occupazione delle terre in Sila nel 1936, le lotte contadine e quelle per l’emancipazione della donna, passando per personaggi storici locali di rilievo come Fausto Gullo e Rita Pisano.

Gli studenti, nei mesi scorsi, hanno realizzato la pubblicità progresso “Creiamo lavoro in Calabria”, l’infografica “Lavoro dignitoso per tutti”, il libro – con la tecnica flap – dal titolo “Un menù a Km0” ed un video a chiusura del progetto.

Le classi, partendo dallo studio delle proprie radici, dei luoghi d’origine e delle loro peculiarità, hanno pensato alla progettazione di aziende biologiche, di agriturismi e menù a chilometro zero, di servizi e gestioni turistiche innovative e sostenibili, di promozione di escursioni sensoriali in Sila, alla scoperta della flora e della fauna, ma anche sulle meravigliose coste calabresi.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Francesca Pisani e dalla Dirigente scolastica Agatina Giudiceandrea per il considerevole lavoro svolto dagli studenti e per le onorificenze ricevute dall’istituto casalino, in quanto le riflessioni dei ragazzi sull’articolo 23 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani hanno creato un clima di stimolo e confronto, di positiva collaborazione, rafforzando il senso civico ed i principi della responsabilità e dell’impegno sociale, rispetto alla necessità del lavoro, essenziale per affermare la libertà e la dignità degli individui e delle comunità alle quali essi appartengono. (rcs)