Cgil, Cisl e Uil Calabria in mobilitazione per chiedere la modifica della legge di bilancio

Cambiare la bozza della legge di bilancio. È l’obiettivo delle mobilitazioni di Cgil, CislUil Calabria, che hanno definito la legge «inadeguata a contrastare le diseguaglianze sociali, economiche, intergenerazionali e territoriali, che l’emergenza sanitaria ha acuito».

Dopo Villapiana( cantiere SS106), Crotone(Ospedale civile) e ieri a Gioia Tauro( Porto), i sindacati hanno organizzato tre assemblee a Reggio, Cosenza e a Vibo Valentia, dove si è discusso di lavoro, fisco e pensioni.

Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria, nel corso dell’assemblea a Vibo, ha sottolineato come «il Governo su fisco, pensioni, lavoro e giovani, Pnrr non da risposte adeguate al Paese ed alle fasce sociali deboli. Non si intravede una visione di sviluppo e crescita, il tema del Sud è marginale. La Calabria ha bisogno di interventi ed azioni concrete. È partito un confronto importante con la giunta regionale, auspichiamo che dopo i primi giorni non si ritorni a vecchi schemi corporativi del passato», mentre Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria, da Cosenza ha rimarcato la necessità di cambiare la legge di bilancio «per lo sviluppo del territorio».

«È fondamentale – ha ribadito Russo – puntare sulla progressività e soprattutto sull’equità soffermandosi sul lavoro e sulla sua precarietà», e che è «necessario tagliere le tasse e formulare una riforma fiscale per alleggerire le tasche dei lavoratori e dei pensionati».

«Noi in Calabria  – ha concluso – abbiamo una realtà scollegata con il resto del paese per questo vogliamo che la spesa del Pnrr venga affrontata in un clima di confronto al fine di creare, in una terra come la Calabria, occasione di crescita, di sviluppo oltre che di lavoro e di dignità del lavoro». (rrm)

Violenza contro le donne, le proposte della Cgil Calabria per sostenere coloro che denunciano

Sostenere la creazione di borse di lavoro per le donne vittime di violenza, oltre che al potenziamento della formazione di chi fornisce il primo ascolto a chi denuncia, ma anche la possibilità di mettere a disposizione delle Case rifugio e dei centri antiviolenza beni confiscati alla mafia. Sono alcune delle proposte avanzate da Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria per sostenere le vittime di violenza che denunciano.

Il segretario generale, infatti, ha partecipato al Sistema Bibliotecario Vibonese, alla presentazione del libro La violenza contro le donne – storia di una identità negata, organizzata in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, alla presenza degli autori Irene Calesini, Viviana Censi e Massimo Ponti.

L’evento, infatti, è stata l’occasione per confrontarsi anche con gli studenti del liceo classico “Morelli” di Vibo Valentia, collegati in remoto, in un dibattito moderato da Giovanna Folino Gallo, segretaria organizzazione Fp Cgil Area Vasta CZ-KR-VV.

Dopo i saluti del segretario generale della Cgil Area Vasta CZ-KR-VV, Enzo Scalese, ha relazionato Rossella Napolano, segretaria Cgil Area Vasta CZ-KR-VV. Ne parliamo con Marwa El Afia, segretaria Cgil Area Vasta CZ-KR-VV; Gianni Dattilo, segretario generale SPI Area Vasta CZ-KR-VV; Amalia Talarico, segretaria FP Cgil Area Vasta CZ-KR-VV; Nadia Fortuna, responsabile INCA Cgil Area Vasta CZ-KR-VV.

«La violenza contro le donne – ha spiegato Napolano – ha ormai raggiunto le dimensioni di una vera e propria emergenza sociale ed è un argomento che spesso arriva alla ribalta e se ne sente parlare ai telegiornali, in radio, sul web.  Per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità: ancor più del cancro, della malaria, degli incidenti stradali e persino della guerra».

«Femmicidio e femminicidio – ha proseguito – sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni per incapacità di prevenire, proteggere e tutelare la vita delle donne, che vivono diverse forme di discriminazioni e di violenza durante la loro vita. La violenza di genere in Italia viene considerata una violazione dei diritti umani ed è a tutti gli effetti una conseguenza delle forme di violenza meno conclamate e palesi che molte donne subiscono ogni giorno.  Le violenze o gli omicidi sono commessi dai familiari, mariti e padri, amici, vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio; il problema deve essereaffrontato e risoltoconuno sforzo unanime e con la responsabilità di tutti i soggetti sociali, istituzioni,  le agenzie educanti  come  la famiglia e  la scuola in primis dove favorire le condizioni per una nuova cultura».

La violenza contro le donne interessa donne e uomini di ogni età, ceto sociale, provenienza geografica, livello economico e credo religioso. Alla base di tutte le forme di violenza (fisica, economica, sessuale, psicologica) c’è, e c’è stata da millenni forse, la convin­zione consapevole o no che la donna sia mentalmente inferiore all’uomo e che valga di meno come essere umano.

Insieme e oltre la violenza manifesta, dallo stalking allo stupro fino al femminicidio, esiste una forma di violenza subdola, che non colpisce il corpo, non lede con atti e parole: è invisibile, ma attacca e distrugge la mente delle vittime, che arrivano persino a sentirsi colpevoli e meritevoli di quanto loro accade.

Significativa, secondo Scalese, la scelta della presentazione di questo volume proprio a Vibo, capitale del libro 2021. «Le vittime dei reati denunciati che emergono dal report delle Questure ci parlano di 103 casi di femminicidio dall’inizio dell’anno – ha spiegato Scalese –. Quindi 1 ogni 3 giorni. Una altro da mettere in rilievo è quello relativo alle morte sul lavoro: delle 772 vittime il il 10 per cento erano donne, aggiungiamo questo lo scenario diventa ancora più drammatico e poi si aggiungono i casi non denunciati di molestie».

«Bisogna intervenire subito – ha rimarcato – soprattutto a livello scolastico, migliorando la capacità formativa per intercettare e far emergere situazioni nell’ambito familiare, finanziare centri antiviolenze, e le case rifugio mentre sui luoghi di lavoro bisogna rafforzare la contrattazione delle lavoratrici e rimuovere comportamenti ed atteggiamenti che non sono solo molestie ma intaccano la dignità della persona».

Il segretario generale Sposato ha anche proposto una lettura collettiva del libro che potrebbe essere molto pedagogica, «anche ai soggetti nelle istituzioni. Quello che è successo ieri in Senato dà l’idea dell’ipocrisia nell’approccio rispetto al fenomeno».

«Servono interventi specifici su questo tema – ha ribadito – per sfuggire dalla retorica della giornata ogni giorno deve essere utile per combattere il fenomeno: vedo degli arretramenti da punto di vista internazionale, visto che c’è chi sceglie di intervenire in convegni in Paesi che praticano restrizioni dei diritti civili delle donne . Anche noi abbiamo combattuto per affermare la legge sulla parità di genere e in Calabria abbiamo figure simbolo come quelle di Lea Garofalo, ma non basta esaltare gli esempi».

«Servono gesti concreti – ha concluso –prima di tutto nell’ambito lavorativo: le donne vittime di violenza spesso sono costrette a rimanere a casa sottomesse ai mariti violenti per un fatto economico. Per questo – rimarca Sposato – sia necessario sostenere prima di tutto le borse di lavoro per il reinserimento nell’ambito lavorativo, anche chiedendo quote riservate nei concorsi pubblici. Sarebbe bello poter guardare al futuro con fiducia sulla parità di genere auspicando anche nell’elezione di un presidente della Repubblica donna». (rvv)

Cgil, Cisl e Uil Calabria incontrano il presidente Occhiuto

È stato un incontro proficuo, quello svoltosi tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e la vicepresidente Giusy Princi, dove si sono affrontati diversi temi e stabilite le priorità dei prossimi mesi.

«Quella che si apre, quindi – hanno dichiarato in una nota congiunta Sposato, Russo e Biondo – è una fase di confronto strutturata, con una serie di tavoli tematici, su tutte le problematiche che ancora rimangono aperte in Calabria».

«Inizieremo dalla sanità – hanno illustrato –. Nei prossimi giorni, infatti, il Governo nominerà i sub commissari al piano di rientro dal debito e subito dopo si insedierà il primo tavolo proprio sulla materia sanitaria, per la quale abbiamo chiesto al Presidente, intanto, di risolvere il problema dell’indennità Covid per il personale sanitario – la Calabria è l’unica regione a non aver ancora corrisposto quanto dovuto al personale sanitario che ha affrontato l’emergenza pandemica ed in ballo ci sono 14 milioni di euro – e al quel tavolo vogliamo aprire la discussione sulla futura strutturazione di un modello di sanità regionale che sia confacente agli standard del Servizio sanitario nazionale e che, soprattutto, sia in grado di soddisfare i Livelli essenziali di assistenza, partendo naturalmente dalla definizione dei fabbisogni di personale sanitaria, amministrativo e dalla certificazione del debito sanitario e dalla definizione degli atti aziendali della Ao e delle Asp».

«Dal Presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto – hanno continuato – poi è stata condivisa la necessità di mettere in campo un tavolo sul lavoro per affrontare, in primis, la problematica attinente il tema del precariato storico all’interno della macchina pubblica regionale, per il quale va individuato, rispetto alle normative vigenti, un percorso di stabilizzazione anche ricorrendo al supporto del Ministero della Pubblica amministrazione per l’individuazione di nuovi meccanismi legislativi».

«Allo stesso tempo – hanno aggiunto – abbiamo sottolineato la necessità di mettere mano ad una riforma concreta della partecipazione pubblica che sappia valorizzare enti funzionali come Calabria Verde o Fincalabra, rilanciare il Corap e definire la posizione strategica di Sacal, ripristinando il controllo pubblico».

«Sotto la lente d’ingrandimento – hanno evidenziato i sindacalisti – abbiamo posto anche l’ambito della protezione dell’ambiente, della mitigazione del dissesto idrogeologico, della Protezione civile ed il Presidente della giunta regionale si è detto disponibile ad aprire un confronto con le Organizzazioni sindacali, coinvolgendo l’assessore al ramo Gianluca Gallo. Non abbiamo dimenticato di segnalare al Presidente Occhiuto la necessità di mettere mano ad un grande programma di intervento sulla scuola, per rendere l’istituzione scolastica il vero motore della crescita sociale ed occupazionale nella nostra regione».

«Grande attenzione, poi – hanno proseguito – è stata posta al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro e per questo abbiamo chiesto che venga prontamente istituita e resa operativa, con la partecipazione delle parti sociali, tecnici di settore e rappresentanti delle funzioni ispettive regionali, la Commissione regionale su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ inaccettabile assistere in maniera inerme a quella che si sta configurando come una vera e propria strage di lavoratrici e di lavoratori».

«Davanti alla Calabria, ancora, c’è l’occasione del Piano nazionale di ripresa e resilienza – hanno spiegato – e al Presidente Occhiuto abbiamo ricordato la necessità di istituire e convocare la Cabina di regia regionale per monitorare le attività di sviluppo del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In ballo ci sono 15 miliardi di euro, un’occasione irripetibile per la Calabria e non si può sbagliare come, sino ad oggi, è stato fatto con il Programma operativo regionale».

«Anche su questo campo – hanno detto i sindacalisti – abbiamo registrato la volontà del Presidente della giunta regionale di segnare un cambio di passo rispetto al passato, di raccogliere le idee delle Organizzazioni sindacali e procedere alla convocazione dell’Ufficio del partenariato per avviare la discussione sulla riprogrammazione della spesa del Por 2014/2020, senza perdere di vista quella relativa ai Patti sottoscritti con il Governo – come il progetto Gol per il quale il Governo ha già stanziato la prima tranche di 40 milioni di euro che vanno spesi entro il mese di dicembre per programmare le politiche attive del lavoro, della formazione, della qualificazione e riconversione professionale – per il rinnovamento infrastrutturale della Calabria, il rilancio delle aree interne, l’avvio fattuale della Zona economica speciale e il potenziamento occupazionale, e definire al meglio quella relativa al 2021/2027».

«Riteniamo, altresì, necessario la condivisione del Protocollo di legalità per la tracciabilità ed il monitoraggio della spesa relativa ai fondi europei» hanno aggiunto, spiegando che «al Presidente della giunta regionale, inoltre, abbiamo ricordato come sia necessario istituire un tavolo tecnico interistituzionale nel quale si dovranno prendere le decisioni determinanti per la rideterminazione della spesa dei fondi europei, per destinarli all’efficientamento del sistema sanitario, alla cura del territorio, alla mitigazione del dissesto idrogeologico, all’adeguamento delle strutture scolastiche, all’ammodernamento delle infrastrutture materiali e immateriali».

«Per affrontare queste sfide, poi – è stato spiegato – abbiamo ricordato al Presidente Occhiuto come in Calabria sia urgente una nuova stagione di concorsi che sia in grado di rinnovare e modernizzare la pubblica amministrazione regionale e metterla in condizione di affrontare le sfide aperte dal Pnrr. Ovviamente le disponibilità e le attenzioni rappresentateci dal Presidente Roberto Occhiuto le metteremo tutte a verifica con rigore e autonomia, come sempre. Giudicheremo e ci muoveremo sui risultati e sulle azioni concrete».

Soddisfatto il Governatore Occhiuto, che ha evidenziato come «presto incontrerò anche le altre sigle sindacali e, successivamente, partiranno dei tavoli tematici che avranno l’obiettivo di approfondire i problemi da risolvere e trovare le relative soluzioni». (rrc)

 

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Servono risposte convincenti su temi lavoro, politiche sociali e economiche

I segretari generali di Cgil CalabriaCisl CalabriaUil CalabriaAngelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, chiedendo risposte convincenti «su lavoro, pensioni, fisco, sviluppo, welfare, contrasto alle diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese», hanno annunciato una serie di assemblee unitarie diffuse du tutto il territorio.

Per i segretari, infatti, mentre si avvia l’iter di discussione sulla manovra finanziaria 2022 che impegnerà le Camere fino all’approvazione della legge di bilancio entro il prossimo 31 dicembre, «è necessario sollecitare l’attenzione del Parlamento sui temi fondamentali della ripartenza e sulla piattaforma unitaria delle nostre organizzazioni sindacali in un momento di particolare difficoltà per l’Italia intera e per la nostra regione, per la quale si gioca davvero una partita fondamentale per lo sviluppo».

Per l’area nord, a Trebisacce, martedì 23 novembre, ci sarà un’assemblea con la categoria degli edili e i lavoratori impegnati nel macrolotto della S.S. 106. Per l’area centrale, venerdì 26 novembre, in una struttura ospedaliera da individuare si terrà un’assemblea con gli operatori della sanità. Per l’area sud, lunedì 29 novembre, avremo presso il Porto di Gioia Tauro un’assemblea con le federazioni dei trasporti.

Martedì 30 novembre si terranno simultaneamente tre sit-in davanti alle Prefetture di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria per discutere pubblicamente e presentare ai rappresentanti del Governo le nostre rivendicazioni. Per venerdì 10 dicembre, infine, è prevista una manifestazione regionale a Catanzaro, in Piazza Prefettura, a partire dalle ore 10:00.

«È il momento – hanno concluso i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria – di far sentire nuovamente e pubblicamente la voce dei lavoratori e di tutti i cittadini». (rrm)

Cgil, Inps Calabria e Area Vasta a confronto sulle pensioni

Domani pomeriggio, a Catanzaro, alle 15, al Grand Hotel Paradiso, l’iniziativa pubblica di Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone Vibo Valentia sul tema Cambiare le pensioni adesso. La vertenza continua.

Un confronto voluto dalla CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, guidata dal segretario generale Enzo Scalese, per fare il punto su una questione tanto attuale – proprio perché molti temono che a fronte delle nuove priorità del Governo dettate dal Covid-19 , il capitolo pensioni sia ormai chiuso – . quanto aperta, alla presenza di Roberto Ghiselli, segretario nazionale Cgil.

Il confronto sarà presieduto da Scalese, e dopo l’introduzione di Ernesta Taverniti, segretaria confederale Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, interverranno Elisa Maria Spagnolo, dirigente Inps Calabria, e il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato. (rcz)

Sposato (Cgil): presidente il suo gesto dona coraggio, fiducia, speranza

Il segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato ha scritto una lettera al Presidente Mattarella in occasione della sua venuta in Calabria per l’inaugurazione dell’anno scolastico da Pizzo Calabro.

«Egregio Presidente, domani Ella ci darà il privilegio di essere in Calabria, a Pizzo Calabro, per l’apertura del nuovo anno scolastico. Un appuntamento importante per noi calabresi, pieno di significati nell’anno della pandemia, in una terra dalle gravi ferite, ma anche dalle tante opportunità.

La ringraziamo per questo gesto di attenzione e vicinanza che ci dona coraggio, fiducia, speranza.

La Calabria ha bisogno di questo, ne hanno bisogno i giovani, le donne, i disoccupati, i precari, le tante famiglie in difficoltà.

Ne abbiamo bisogno tutti, perché a volte è tanto lo sconforto che assale le nostre coscienze e le nostre azioni, di vedere una terra così bella, unica, bistrattata e maltrattata da classi dirigenti che hanno smarrito la via del bene comune, dell’interesse collettivo, del prendersi cura delle persone, del nostro ambiente, delle persone fragili, degli ultimi.

La scuola, il lavoro, sono gli antidoti per ogni lotta contro le mafie, l’illegalità, la corruzione, e la Calabria ha necessità di partire da questo.

Egregio Presidente, la più grande rivoluzione di cui ha bisogno la Calabria è quella di diventare una Regione normale, dove le ambulanze viaggino con i medici a bordo, gli ospedali ed i pronto soccorso siano sempre aperti, le scuole siano sicure, il lavoro possa diventare dignitoso e non sfruttato e sottopagato.

La Calabria ha bisogno di una rigenerazione culturale, morale, sociale e questo deve essere compito di noi calabresi, ma ha anche bisogno della vicinanza del Governo, delle Istituzioni, con azioni concrete, con investimenti pubblici, lavoro di qualità, perché sovente ci sembra di avvertire un senso di disinteresse e di abbandono.

La Calabria ha bisogno di essere guidata nella gestione delle diverse e numerose misure economiche previste dai fondi pubblici, che negli anni non hanno prodotto alcun ritorno in termini di sviluppo, occupazione, crescita sociale, qualità della vita; viceversa, assistiamo inesorabilmente ad un graduale abbandono e spopolamento delle nostre aree interne. Nei prossimi anni, se non invertiamo da subito la tendenza, assisteremo ad un depauperamento e desertificazione demografica della nostra Regione. Stiamo perdendo i nostri giovani che vanno via alla ricerca di lavoro e di fortuna, e la nostra Regione sta diventando, ancora una volta, terra di emigrazione.

Auspichiamo che la Sua visita, le sue parole, la sua presenza e vicinanza, diano un sussulto alle classi dirigenti calabresi, alle Istituzioni, alla politica, al mondo delle associazioni e della cultura affinché si possa riprendere insieme una strada, un orizzonte, una prospettiva che possa ridare alla Calabria il senso di comunità, l’empatia necessaria per ritrovare insieme le cose che uniscono anziché separino, che faccia capire che occuparsi degli altri non è un problema ma un dovere delle istituzioni e deve diventare anche un tema di ciascuno di noi.

E soprattutto pensare che a fronte di una persona che delinque ce ne sono mille che amano la nostra terra, che operano e lavorano ogni giorno con lealtà, dovere civile, sacrificio, per la crescita sociale e culturale, per combattere la Ndrangheta, la corruzione, per combattere ogni forma di illegalità, convinte che vivere onestamente abbia sempre un sapore fresco, profumato, dignitoso.

Grazie Presidente per la sua presenza domani nella nostra regione. Regali una carezza e un sorriso alla Calabria». (rrm)

Cgil, Cisl e Uil a confronto su Lavoro e Enti Locali con il PD alla Festa regionale de L’Unità

«Per risolvere il problema del precariato bisogna partire dalle leggi nazionali, prevedere le coperture necessarie e smetterla di usare questi bacini in tempi elettorali». È quanto ha dichiarato Santo Biondo, intervenuto al dibattito Al lavoro per la Calabria, a Catanzaro, nell’ambito della Festa de L’Unità del Partito Democratico, a cui hanno partecipato anche Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria, e Tonino Russo, segretario generale Cisl Calabria.

Presenti, Nicola Zingaretti, la candidata alla presidenza della Regione, Amalia Bruni, il commissario regionale del Pd, Stefano GrazianoAntonio ViscomiMaria Antonietta Sacco, Giuseppe Falcomatà, e Francesco Boccia.

«La Calabria è fuori legge in questo settore – ha evidenziato Biondo –. Bisogna stabilizzare questi lavoratori, la Regione dia corso alla realizzazione dei fabbisogni, ci metta i fondi e passi alla stabilizzazione di queste lavoratrici e di questi lavoratori che sono indispensabili per garantire i servizi ai cittadini. E dopo si avvii una nuova stagione concorsuale per rinnovare la Calabria».

Per quanto riguarda i tirocinanti, invece, il sindacalista ha sottolineato come «la soluzione trovata non ci convince affatto», e che si «deve fare chiarezza su questi lavoratori, si faccia uno screening per capire quale sia la loro posizione professionale per dare a tutti loro la giusta soddisfazione lavorativa».

«Gli amministratori pubblici – ha evidenziato – piuttosto che dare vita a concorsi per gli amici degli amici, si adoperino per dare il giusto spazio professionale a tutte queste donne è tutti questi uomini che, sino ad oggi, hanno fornito il loro valido contributo lavorativo».

Sposato, intervenendo, si è soffermato sulla necessità di inserire la Calabria in un piano nazionale di politiche di sviluppo ed industriali.

«Abbiamo voluto ed ottenuto la Zes – ha dichiarato Sposato – ma è rimasta un contenitore vuoto, privo di investimenti pubblici e privati. Serve rideterminare la funzione strategica del Porto di Gioia Tauro all’interno del Mediterraneo, vanno aperti e lavorati i container nei retroporti. Serve rideterminare la strategia degli altri porti calabresi. Occorre un grande piano di manutenzione del territorio con una cabina di regia tra Calabria Verde, protezione civile, consorzi di bonifica, Regione ed enti locali. Si potrebbero mettere in campo nuove politiche attive del lavoro e dare risposte a migliaia di precari e disoccupati».

«Sentire tutto l’appoggio del Partito Democratico per me è molto importante, perché è un partito strutturale di governo assieme al M5S: oggi (venerdì 17 settembre) Nicola Zingaretti, domani (oggi, 18 settembre) Michele Emiliano e domenica il segretario, Enrico Letta, legittimano il concetto di ricostruzione generale della coalizione e della Calabria» ha dichiarato a La Presse, la candidata Bruni. (rcz)

 

Sposato (Cgil Calabria): Chiederemo al Governo soluzioni incisive e risolutive per sanità

Il segretario generale di Cgil CalabriaAngelo Sposato, in merito alla situazione della sanità in Calabria, ha reso noto che «interverremo, nuovamente, verso il Governo «per chiedere azioni incisive e risolutive».

«Occorre immediatamente fare i concorsi pubblici per le assunzioni necessarie, senza scaricare ad altri le responsabilità» ha detto Sposato, spiegando che «da tempo abbiamo chiesto come sindacato unitario un incontro al Commissario Guido Longo in forma congiunta, ed in presenza dei Commissari Asp, per capire gli ostacoli che impediscono il piano delle assunzioni e per una discussione dei piani operativi e di fabbisogno».

«Dopo l’ennesima manifestazione sulla sanità sotto la cittadella regionale – ha proseguito – il Commissario Longo si era impegnato a convocare nell’immediato degli incontri operativi con un programma delineato e puntualmente disatteso».

«Riteniamo necessario fare chiarezza – ha concluso – ci sono le risorse necessarie, milioni di euro disponibili e nel frattempo chiudono i pronto soccorso, unità operative, interi reparti, le ambulanze viaggiano senza medici. Ospedali di grandi Città sono diventati lazzaretti, nel silenzio di Sindaci, parlamentari, consiglieri regionali ed amministratori di maggioranza e opposizione che dovrebbero andare da Longo e chiederne le dimissioni». (rrm)

Cgil, Cisl, Uil: Campagna elettorale non ci ha convinto, serve confronto con i candidati

Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, rispettivamente segretari generali di Cgil CalabriaCisl CalabriaUil Calabria, hanno sottolineato come «la campagna elettorale, fino a oggi, non ci ha convinto, contrassegnata come è stata dalla presenza ingombrante della pandemia da Coronavirus» e che «sarebbe utile e costruttivo incontrare i candidati governatori, per entrare nel vivo delle problematiche ancora aperte in Calabria».

«Vorremmo farlo senza indugio alcuno per recuperare il tempo perso e sanare il deficit di discussione che, sino ad oggi, ha contrassegnato la storia di questa terra» hanno aggiunto i segretari, che hanno sottolineato come «l’appuntamento di ottobre riveste una importanza determinante per il futuro di questa regione ed è nostra convinzione, ormai maturata da tempo, che sia necessario riannodare i fili di un confronto serio, aperto, informato, di merito e costruttivo fra le istituzioni e le forze sociali e produttive calabresi».

Occasione migliore, per discutere con i candidati, è la giornata di sabato, giorno in cui saranno presentate, ufficialmente, le liste elettorali.

«Cgil Cisl Uil Calabria – hanno evidenziato – già da tempo hanno gettato le basi del confronto. Lo scorso Primo maggio, unitariamente, abbiamo presentato un documento approfondito, aperto ed inclusivo su quello che serve alla Calabria per agganciare il treno della ripartenza. Su quello che necessita a questa regione per avere un mondo del lavoro giusto, rispettoso delle leggi, dove il precariato e la prevaricazione non trovino casa. Su questo atto concreto, ad oggi, non abbiamo registrato riscontri dal parte del mondo politico e oggi, ad un mese di distanza dal ritorno alle urne, vorremmo capire quale sia il pensiero dei candidati alla guida della cosa pubblica calabrese sulle proposte avanzate dal sindacato in uno sforzo di analisi unitario».

«La Calabria, questo è bene ricordarlo – hanno proseguito – si appresta alle urne per il rinnovo inatteso del Consiglio regionale in un contesto difficile, contrassegnato dalla contingente crescita dei contagi da Covid-19 e, nell’imminente futuro, con la programmazione degli interventi sostenuti finanziariamente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza  e, soprattutto, con la necessaria riprogrammazione dei fondi europei, operazione indispensabile quest’ultima per evitare di vanificare gli sforzi del passato e perdere definitivamente l’ingente dote messa a disposizione dall’Europa per la ricostruzione e il rilancio di questa terra».

«In questo contesto così drammatico, quindi – hanno concluso – appare necessario imprimere una forte accelerazione al confronto istituzionale. La Calabria, infatti, ha bisogno di partecipazione e discussione perché la situazione è tale che nessuno può pensare di andare avanti da solo, discriminando la logica partenariale per affrontare e risolvere i problemi di questa terra». (rcz)

Criminalità organizzata, Cgil Calabria: Le Istituzioni attivino strumenti utili presenti nel nuovo codice antimafia

La Cgil Calabria, in merito alla criminalità organizzata, ha sottolineato che bisogna «costruire una riflessione che parta innanzitutto dal mondo del Lavoro, dal sistema delle Imprese, dall’associazionismo e che determini dentro le nostre comunità una presa di coscienza con l’obiettivo di rafforzare e proteggere le attività sane, che rispettano i diritti ed i contratti, che denunciano la criminalità ed il Pizzo, anziché finanziare la ‘Ndrangheta».

Inoltre, il sindacato sollecita «le Istituzioni ad attivare quegli strumenti utili, presenti anche nel nuovo codice antimafia (seppur di fatto indeboliti dalle modifiche apportate dell’ex Ministro dell’Interno, Matteo Salvini) a partire dalla costituzione dei tavoli provinciali su aziende sequestrate e confiscate (previsione presente nell’art. 41-ter del D Lgs 159/2011) per come richiesto a maggio scorso dalle Segreterie Regionali di Cgil Cisl Uil a tutte le Prefetture calabresi».

«L’operazione Geolja – si legge in una nota di Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria, Celeste Logiacco, segretaria Cgil Piana di Gioia Tauro, Giuseppe Valentino, segretario generale Filcams Cgil Calabria e Samantha Caridi, coordinatrice Filcams Cgil RC – parla ai lavoratori ed alle lavoratrici di questa nostra Calabria. Ci si chiede di prendere coscienza che dietro ogni sopruso, ingiustizia, ricatto subito dentro un luogo di lavoro spesso ci sono logiche ed azioni criminali che condizionano la nostra vita e la nostra società. La ‘ndrangheta, soprattutto nei settori del Turismo, del Commercio e dei servizi in Calabria ruba il futuro a migliaia di lavoratrici e lavoratori ed ai loro familiari. Ogni volta che viene applicato un contratto pirata, ogni volta che l’azienda non rispetta i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, ogni soldo di paga rubato e sottratto ad un dipendente per poi finire nelle mani dei Mammasantissima è un furto alle nostre vite, alla possibilità di riscatto della Calabria».

«Ci sono – prosegue la nota – alcuni particolari emersi dall’inchiesta che dovrebbero portare ad un sussulto, ad una riflessione indignata e possibilmente ad una reazione concreta coloro i quali si pregiano di rappresentare il sistema delle Imprese, le Istituzioni, gli Enti Locali, lo Stato».

«Il fatto che – dice ancora la nota – dopo anni di battaglie, lotte, movimenti, formazione, azioni culturali e di sensibilizzazione, arresti, denunce, di fronte ad un attentato alla propria attività commerciale non ci si rivolga alle forze dell’ordine ma alla ‘Ndrangheta per chiedere protezione è devastante dal punto di vista culturale perché significa che viviamo in una società dove lo Stato è più debole delle forze occulte e criminali. La cosa grottesca è che mentre lo Stato spesso si piega alle logiche del mercato, in Calabria il mercato viene gestito, organizzato e governato alla luce del sole dall’anti-Stato che impone regole di concorrenza, orari di lavoro, e salari; praticamente un diritto del lavoro alternativo a quello che dovrebbe essere garantito da leggi ed Istituzioni Pubbliche».

«Invece – si legge ancora – la totale inadeguatezza ed inconsistenza dei servizi ispettivi, le lungaggini processuali, l’impunità garantita alle imprese che violano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori ha portato gradualmente ad un senso di rassegnazione e di assoggettamento per cui si preferisce non denunciare e non far rispettare i propri diritti sul luogo di lavoro. Quando il lavoro è debole e senza diritti lo Stato perde. Ma il vero interrogativo è se davvero c’è una reazione strutturata e coerente contro la ‘Ndrangheta o se spesso anche chi dovrebbe operare a tutela della Repubblica, attraverso sottovalutazioni, omissioni e inadempienze non favorisca la sopravvivenza di questo virus distruttivo».

«La Filcams Cgil Calabria – conclude la nota – è impegnata ad aprire un’interlocuzione con le associazioni datoriali, al fine di costruire azioni che tendano a favorire la parte sana dell’economia e della società con l’obiettivo di isolare il marcio presente nel mercato del lavoro e nelle Istituzioni». (rcz)