Fortunato Amarelli: L’innovazione tecnologica utile alla riorganizzazione delle aziende

Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza, nel corso di un confronto tra gli associati di Confindustria Cosenza, ha rimarcato il ruolo fondamentale che l’innovazione tecnologica riveste nella necessaria fase di riorganizzazione delle aziende.

«Si tratta – ha spiegato – di un elemento determinante ed indispensabile per assicurare competitività alle imprese, soprattutto in momenti di profonda trasformazione come quelli che stiamo affrontando ed ancora di più per quelli che ci apprestiamo a vivere».

Seguendo questa traccia, ha fornito una serie di utili indicazioni in questa direzione, perché gli imprenditori possano utilizzare al meglio gli incentivi legati ad Industria 4.0 in uno con le tante opportunità offerte dalle collaborazioni avviate da Confindustria con i principali centri di ricerca e sviluppo, trasferimento tecnologico e conoscenze, tanto a livello locale con l’Università della Calabria, il Digital Innovation Hub ed il Technest che a nazionale ed internazionale.

«La pandemia che ci sta affliggendo da poco più di un anno – ha sottolineato il presidente di Confindustria Cosenza Amarelli – ci sta obbligando ad uno stile di vita per molti aspetti innaturale, ci costringe ad assistere impotenti a forme di emergenza sanitaria di difficile giustificazione, ci vede impegnati quotidianamente nel difficilissimo compito di tentare di dare continuità alle nostre attività imprenditoriali con il loro portato sociale e le implicazioni occupazionali dirette ed indirette. Il nostro essere imprenditori appassionati, responsabili e naturalmente proiettati nel futuro è quello che continua a sostenerci nonostante tutto».

«La nostra spinta propulsiva  – ha aggiunto – e la capacità di creare valore da parte delle nostre aziende sono tra gli ingredienti necessari per superare questo drammatico stato di cose e tentare di uscirne al meglio. Siamo entrati nella settimana di Pasqua nel modo meno auspicato, in cosiddetta ‘zona rossa’. L’augurio degli industriali cosentini è che si faccia in fretta su tutti i fronti, sia sanitario che economico-sociale e che diventi realtà l’annuncio della ‘rivoluzione’ dichiarata dal Governo sul fronte vaccinale – per quantità di dosi disponibili e per efficienza del sistema opportunamente implementato. Tutto ciò spingerebbe verso quel clima di ragionevole fiducia di cui abbiamo necessario bisogno per continuare a produrre con rinnovato slancio e voglia di fare».

Ricchi di spunti gli interventi del presidente di Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante che ha parlato delle problematiche legate alla crisi del settore edile, del vicepresidente di Confindustria, Natale Mazzuca, che ha illustrato l’azione di sostegno alle imprese su cui si sta concentrando il sistema Confindustria nella sua interlocuzione costante con il Governo ed i Ministeri, il presidente della Bcc Mediocrati, Nicola Paldino che ha proposto una disamina sul sistema creditizio e sull’importanza dell’azione svolta in questo difficile anno, i presidenti Antonio Franzese che ha parlato di innovazione, Marco Curti e Roberto Rugna per i giovani imprenditori. (rcs)

Sez. Sanità Confindustria Cosenza: Mancata compensazione delle prestazioni erogate durante pandemia

La sezione Sanità di Confindustria Cosenza ha denunciato la mancata compensazione delle prestazioni rese dal sistema sanitario regionale accreditato in ausilio al servizio pubblico, impegnato in via quasi esclusiva a fronteggiare l’emergenza Covid.

«Le strutture sanitarie e socio-sanitarie, pubbliche e private» – come si legge in un provvedimento a firma del commissario alla sanità regionale Guido Longo e del responsabile facente funzioni del Dipartimento regionale Brancati, «hanno dovuto gestire senza interruzione e con carichi di lavoro straordinari che hanno comportato operazioni di rimodulazione degli spazi, di sanificazione e disinfezione costanti, di riorganizzazione, di riqualificazione e/o riprogrammazione delle attività, sospendendo di fatto l’attività ordinaria». «Che – si legge ancora nello stesso provvedimento – «ha avuto la priorità sulle ordinarie procedure amministrative di rinnovo degli accreditamenti a tutela del prioritario diritto alla salute pubblica».

«Il fatto paradossale – ha evidenziato la nota della sezione sanità di Confindustria Cosenza – è che da un lato, Longo e Brancati mettono nero su bianco che le strutture accreditate hanno lavorato di continuo per l’emergenza sanitaria Covid, a tutela della prioritaria protezione della salute pubblica (compensando interventi che il servizio pubblico non ha potuto erogare e sottoponendosi a cicli di sanificazione h24), dall’altro, non danno seguito a quanto asserito perché non procedono per compensazione alla liquidazione delle prestazioni fornite in emergenza proprio dalle stesse strutture sanitarie accreditate che non hanno potuto, per i motivi esposti, erogare le prestazioni contrattualizzate».

«In conseguenza di ciò – continua la nota – per le strutture accreditate, oltre al danno della mancata liquidazione dei servizi erogati in ausilio al servizio pubblico in piena pandemia, si aggiunge la beffa del mancato riconoscimento, come compensate, delle prestazioni previste dai contratti stipulati. Giova ricordare, che il riallineamento con la risoluzione del tutto avverrebbe a saldo zero. In maniera incomprensibile, nonostante la disponibilità manifestata dai vertici dell’amministrazione regionale per l’immediata soluzione del problema, nulla si è ancora inspiegabilmente mosso con il rischio reale di cagionare gravi ripercussioni finanziarie alle aziende interessate ed in conseguenza mettendo a rischio i malati ed i numerosissimi dipendenti delle stesse». 

A chi giova questo stato di cose? Chi continua ad alimentare questa dannosa confusione? Queste le domande amara con la quale chiude la nota della sezione Sanità di Confindustria Cosenza. (rcs)

In copertina, Giancarlo Greco, presidente della sezione Sanità di Confindustria Cosenza

Confindustria Cosenza e Unical insieme per l’innovazione e il trasferimento tecnologico

Importantissimo protocollo d’intesa è stato siglato tra Confindustria CosenzaUniversità della Calabria per realizzare una rete per la valorizzazione delle esperienze e competenze universitarie ed imprenditoriali che dia luogo a progetti congiunti capaci di generare e favorire lo sviluppo di imprese innovative e spingere la crescita del territorio.

Il protocollo è stato presentato online dal presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli e dal rettore dell’Università della Calabria Nicola Leone, con i contributi del direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda e del delegato del Rettore al Trasferimento Tecnologico Maurizio Muzzupappa.

«Le azioni che abbiamo già identificato per dare concretezza all’accordo – ha dichiarato il presidente Fortunato Amarelli – intendono dare voce alla volontà condivisa di creare nuove opportunità per il territorio. La diffusione dell’innovazione tecnologica, che la pandemia ha contribuito ad accelerare, è tra le missioni delle nostre organizzazioni: l’università rappresenta un polo d’eccellenza anche in questo ambito e le imprese che vogliono guardare al futuro sanno bene che le competenze legate all’innovazione costituiscono una opportunità ma anche una necessità».

«Attraverso il nostro sportello di assistenza alle start up e le azioni di tutoraggio dei nostri associati agli aspiranti imprenditori – ha aggiunto – cerchiamo di sostenere la nascita di imprese sane e competitive. È fondamentale la rigenerazione industriale perché, in un certo periodo, abbiamo perduto la capacità di costruire industria. È questa la partita del futuro, che sarà possibile vincere grazie alle tecnologie studiate e messe a punto in ambito universitario in uno con la capacità degli imprenditori di applicarle».

«Aprirsi al territorio, condividere il sapere e contribuire all’innovazione e alla crescita culturale e sociale – ha asserito il Rettore Nicola Leone – è l’obiettivo della cosiddetta “terza missione” dell’università. Nel caso della Calabria, essendo una terra dal punto di vista economico svantaggiata, per l’Unical questa diventa quasi una missione primaria. Una visione che ho inserito nel mio programma di mandato e che sto cercando di attuare con forza».

«Una missione – ha aggiunto – che deve rappresentare un’apertura anche nel mondo sociale, culturale e nel public engagement. Per fare questo è indispensabile interloquire con tutti gli attori presenti sul territorio e, per quanto riguarda gli aspetti legati all’innovazione e allo sviluppo economico, Confindustria è certamente uno dei soggetti con i quali l’Unical intende interagire. Condividere competenze e obiettivi significa illuminare la strada dello sviluppo ed è con questo spirito che nasce l’accordo di oggi».

«È innegabile – ha proseguito Leone – che per crescere bisogna fare rete e l’università deve superare il vecchio approccio che la vede arroccata sulla sua torre d’avorio, per confrontarsi con tutti i soggetti esterni, compresi gli imprenditori, perché ottenere risultati di eccellenza scientifica senza che questi impattino sullo sviluppo del territorio non sarebbe sufficiente. Per questo motivo, è opportuno colmare il distacco esistente tra l’ateneo e il tessuto imprenditoriale, in modo da trasformare le idee innovative in successi aziendali che diano occupazione e benessere».

Confindustria Cosenza e Unical, attraverso il suo incubatore TechNest, si sono impegnati a collaborare in attività e programmi volti alla realizzazione di progetti di innovazione per le imprese mediante l’apporto di conoscenze da parte di startup innovative e gruppi di ricerca, alla nascita e allo sviluppo di startup innovative attraverso l’impiego di competenze manageriali e di mercato, all’accesso a finanziamenti privati da parte delle startup anche tramite accordi con operatori specializzati.

«Si tratta di un passo importantissimo – ha affermato il professore Muzzupappa – che va nella direzione di non dispendere il capitale umano generato dall’università, per il vantaggio dei laureati e del territorio. Abbiamo l’obbligo morale di assicurare ai nostri studenti la possibilità di scegliere fra andare all’estero perché lo vogliono, oppure rimanere perché hanno la possibilità anche qui di affermarsi. E questo accordo favorisce ciò, risultando in linea con il lavoro che da anni svolge il Liaison Office d’Ateneo e l’incubatore TechNest».

Già pronte per l’avvio le prime attività concordate: l’apertura dello Sportello startup che prevede l’assistenza da parte degli uffici di Confindustria Cosenza a favore delle imprese dell’incubatore TechNest dell’Unical; il coinvolgimento di Confindustria Cosenza nei percorsi di formazione d’impresa Unical come il “Contamination Lab”; la definizione del progetto Adotta una startup che consiste in servizi di tutoraggio per startup innovative, da costituire o già costituite, grazie al coinvolgimento di imprenditori esperti; l’organizzazione di webinar su Industria 4.0 tenuti da startup e spin-off Unical per le aziende del sistema Confindustria.

Prime iniziative, alle quali ne seguiranno altre, utili a costruire un sistema imprenditoriale capace di contare su una serie di servizi e opportunità di affermazione sul mercato. A raccontare come nasce una startup e di cosa c’è bisogno affinché cresca, sono stati i co-founder di due imprese Unical: Carmine Maletta della spin-off “2SMArtEST” e Giuseppe Luci della startup “MediCal”. (rcs)

 

Confindustria Cosenza e Unical insieme per valorizzazione del sistema imprenditoriale

Confindustria Cosenza e l’Università della Calabria insieme per mettere in rete e valorizzare le competenze e le esperienze imprenditoriali, di ricerca e di innovazione presenti sul territorio.

I due Enti, infatti, martedì 16 febbraio firmeranno il protocollo d’intesa, dove attraverso il suo incubatore TechNest, si impegneranno a collaborare in attività e programmi per favorire azioni come: la realizzazione di progetti di innovazione per le imprese mediante l’apporto di conoscenze da parte di startup innovative e gruppi di ricerca; la nascita e lo sviluppo di startup innovative attraverso l’impiego di competenze manageriali e di mercato; l’accesso a finanziamenti privati da parte delle startup anche tramite accordi con operatori specializzati (Banche, Fondi di seed e venture capital, investitori privati, ecc.).

Le azioni previste dal Protocollo, di durata quinquennale, partiranno subito con le prime attività già concordate e che saranno illustrate nel corso della conferenza. Si tratta delle iniziative: Sportello startup, che prevede assistenza e servizi gratuiti da parte degli uffici di Confindustria Cosenza a favore delle imprese dell’incubatore TechNest dell’Unical; coinvolgimento di Confindustria Cosenza nei percorsi di formazione d’impresa Unical come il “Contamination Lab”; Adotta una startup che consiste in servizi di mentorship per startup innovative, da costituire o già costituite, grazie al coinvolgimento di imprenditori esperti; webinar su Industria 4.0 tenuti da startup e spin-off Unical per le aziende del sistema Confindustria.

Il programma della conferenza di presentazione dell’intesa Confindustria Cosenza e Unical, prevede gli interventi del presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli e del Magnifico Rettore dell’Università della Calabria Nicola Leone. I lavori, moderati dal direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda, prevedono le testimonianze di spin off e start up dell’Unical, a cura di Carmine Maletta dell’impresa “2SMArtEST” e di Giuseppe Luci per “MediCal”. (rcs)

 

Il Liceo Scientifico “Fermi” di Cosenza premiato da Confindustria per il miglior progetto a impatto sociale

È l’idea imprenditoriale Innovation is the future degli studenti della classe V H del Liceo Scientifico “Fermi” di Cosenza a vincere, a livello nazionale, il Premio Speciale Sistemi Formativi Confindustria per il miglior progetto ad impatto sociale del concorso Latuaideadimpresa, Ideato e sviluppato da NoiSiamoFuturo, promosso da Sistemi Formativi Confindustria e Luiss e patrocinato da Confindustria e dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca,

A comunicarlo, nei giorni scorsi, il presidente e l’amministratore delegato di Sfc, Luigi Serra e Paola Previdi, nel corso dell’evento di premiazione.

Latuaideadimpresa® è una gara di idee imprenditoriali rivolta agli studenti delle classi III, IV e V delle scuole secondarie di II grado, valida anche come percorso di alternanza scuola-lavoro. Si tratta di un’esperienza che aiuta gli studenti ad acquisire competenze d’impresa ed a sviluppare una serie di soft skill, sempre più utili per l’inserimento nel mondo del lavoro, grazie ad un efficace e reale avvicinamento al mondo dell’economia.

Il business game latuaideadimpresa® è coordinato in Calabria da Confindustria Cosenza grazie all’assistenza del direttore Rosario Branda e della responsabile del progetto, Monica Perri.

Un plauso agli studenti vincitori ed alla scuola arriva dal presidente di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli, secondo cui «la significativa affermazione degli studenti del “Fermi” di Cosenza, che hanno avuto la felice intuizione di puntare su un tema innovativo quanto poco facile e scontato, è la prova che Confindustria Cosenza fa bene a puntare sulle idee provenienti dal mondo giovanile, continuando a stimolarne inventiva e spirito di iniziativa».

«Continueremo su questa strada – ha aggiunto il presidente Amarelli – convinti come siamo che il nostro territorio ha necessità di far emergere e valorizzare le migliori risorse presenti, spesso poco visibili e tangibili, indispensabili al necessario salto di qualità che segna il percorso verso lo sviluppo e la crescita economica e sociale».

L’edizione 2020-2021 del concorso è già partita e diversi studenti di istituti scolastici diversi sono già al lavoro. Per giugno conosceremo i nuovi vincitori. (rcs)

In copertina, da sinistra Rugna, Amarelli, Branda e Perri

Confindustria Cosenza e Ance Calabria: Usare risorse europee per crescita economia e sviluppo sostenibile delle città

I presidenti di Confindustria CosenzaFortunato Amarelli, e il presidente di Ance CalabriaGiovan Battista Perciaccante, hanno sottolineato che «ci avviamo verso la conclusione di uno degli anni più pesanti e dolorosi che la storia del nostro Paese possa ricordare. Sono stati 12 mesi in cui il mondo che conoscevamo è stato scosso fin dalle fondamenta».

«Ci attendono ancora mesi difficili – hanno continuato i vertici dell’Associazione – e sarebbe da superficiali nascondere le gravi difficoltà e le sincere preoccupazioni ma, da imprenditori, non possiamo che puntare sul futuro alimentandone le aspettative ed attrezzandoci per riuscire a coglierle al meglio».

I prossimi mesi saranno decisivi sul fronte del Next Generation Eu, più noto in Italia come Recovery Fund, che in virtù delle ingenti risorse a disposizione immetterà sul mercato una importante iniezione di liquidità da destinare ad interventi di respiro strategico.

Per Amarelli, «spero che il 2021 sarà per le imprese e per l’intera società l’anno del cambiamento e della rinascita. Dobbiamo farci trovare pronti per provare a recuperare ciò che, in questi mesi, si è perduto su tanti fronti. Molto dipenderà da noi e dalla nostra capacità di reazione ma, soprattutto nel nostro territorio, moltissimo dipenderà da come sapranno riorganizzarsi le pubbliche amministrazioni in termini di efficacia delle politiche ed efficienza degli uffici».

«Come imprenditori – ha aggiunto Amarelli – dobbiamo spingere ancora di più sul grado di innovazione delle nostre aziende, come Associazione siamo impegnati a mettere a punto nuovi sistemi di relazioni, per una più incisiva azione di rappresentanza degli interessi delle imprese in uno con nuovi servizi maggiormente aderenti alle mutate e mutevoli esigenze delle aziende, come cittadini aumentare l’attenzione alla responsabilità sociale ed al valore della formazione per i nostri giovani».

Entra nel merito di quello che ha fatto registrare la filiera dell’edilizia il numero uno di Ance Cosenza. Per il presidente Perciaccante, «la grave crisi dovuta alla pandemia ancora in corso ha azzerato qualunque possibilità di ripresa del settore».

«Come Ance – ha spiegato – abbiamo cercato di affrontare, con efficacia, questa drammatica situazione assicurando qualificata assistenza alle imprese e svolgendo un apprezzato ruolo propositivo ai vari livelli istituzionali. La nuova misura del superbonus al 110% e alcune norme del decreto semplificazioni sono il frutto di questa azione».

«Il risultato non è ancora soddisfacente – ha proseguito Giovan Battista Perciaccante – perché manca un disegno organico di semplificazione delle procedure e delle autorizzazioni. A livello regionale, occorrerà rendere operativa e fruibile la piattaforma digitale per le autorizzazioni previste dalla nuova normativa antisismica. Nella stessa misura, continuerà la nostra opera di stimolo e supporto verso i principali enti appaltanti, dalla Provincia ai Comuni, per velocizzare gli iter necessari a trasformare in cantieri prima ed opere poi i tanti progetti approvati e finanziati».

Confindustria e Ance parlano di una sfida che non si può perdere: le risorse europee devono essere investite nella crescita dell’economia e nello sviluppo in chiave sostenibile delle città, dei territori e delle infrastrutture, dando avvio ad un grande piano di manutenzione dell’esistente e realizzazione di opere strategiche.

«L’anno che sta arrivando ci troverà pronti – hanno concluso i due presidenti –. Dobbiamo nutrire fiducia nella scienza, nel lavoro, nel buonsenso e nell’impegno di tutti, affinché venga restituita fiducia e si torni a credere nella possibilità di costruire un percorso di crescita e benessere». (rcs)

Confindustria Cosenza: Nutriamo speranza per i progetti che possono rappresentare un punto di svolta

Nel corso dell’assemblea di Confindustria Cosenza, il presidente Fortunato Amarelli ha sottolineato che «farsi trovare pronti sono le nostre parole d’ordine per il 2021».

«A conclusione – ha aggiunto – di uno degli anni più difficili e dolorosi che la storia del nostro Paese possa ricordare, abbiamo la certezza che niente sarà più come prima. Ci attendono ancora mesi difficili ma, da imprenditori, non possiamo che nutrire aspettative positive sul futuro».

Il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli non ha nascosto le preoccupazioni e le gravi difficoltà del momento, ma ha manifestato anche un cento ottimismo, se pensa alle cose che ci sono da fare, costruire, preparare.

«Nutriamo speranza – ha proseguito Amarelli – per i progetti importanti che possono rappresentare un punto di svolta. È il caso del Next Generation Eu, lo strumento più conosciuto come Recovery Fund, perché si configura come un fondo di recupero europeo che, con le risorse connesse (209 miliardi di euro), sarà capace di immettere sul mercato una liquidità ingente. Dobbiamo, quindi, prepararci a saperne cogliere le opportunità in modo da provare a recuperare tutto ciò che in questi mesi abbiamo perduto su tanti fronti. Farsi trovare pronti, dunque, nelle imprese, così come nelle pubbliche amministrazioni dove ci auguriamo possano arrivare tanti giovani laureati competenti».

Dello stesso avviso è il presidente Giovan Battista Perciaccante di Ance Cosenza, che ha sollevato il caso delle centrali di committenza «che gestiranno contratti di appalto per conto di diverse pubbliche amministrazioni. È andato in pensione molto di quel personale che si è formato nel corso degli anni e, per il blocco delle assunzioni, non è stato reintegrato».

«Mancano – ha aggiunto – competenze specifiche in grado di appaltare e rendere esecutivi progetti a valere sui fondi che arriveranno. Per il settore dell’edilizia, in gravissima crisi, si parla di miliardi destinati ad opere di rigenerazione urbana, green, depurazione, housing sociale, infrastrutture».

Al tema del Next Generation Eu e degli scenari del post pandemia, Confindustria Cosenza ha dedicato la sua Assemblea annuale. In modalità a distanza, dirigenti ed imprenditori dell’Associazione si sono confrontati con l’economista Gianfranco Viesti dell’Università di Bari che ha parlato dei temi economici legati ad analisi e scenari e con il presidente della sezione Terziario Innovativo di Unindustria Calabria Alfredo Fortunato che ha proposto una accurata disamina sull’utilizzo efficace dei fondi comunitari e del Recovery Fund.

«Il futuro lo scriveremo noi – ha detto il professore Viesti – e la crisi, simile nei caratteri in molte regioni, sarà superata da una ripresa che però non sarà uguale. Sarà determinante investire per far crescere il Pil».

«Digitalizzazione, rivoluzione verde, salute e parità di genere saranno determinanti – ha sottolineato il presidente Alfredo Fortunato – per ridurre gap e povertà che non è solo economica, ma anche sociale ed educativa. Efficacia ed efficienza nella spesa dei fondi saranno decisive per le regioni del Sud e la Calabria in particolare per non arretrare ancora».

I lavori, coordinati dal direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda, sono stati conclusi dal vicepresidente di Confindustria Natale Mazzuca, secondo cui «i fondi che arriveranno serviranno a creare un Paese più coeso solo se saremo capaci di essere veloci nell’attuazione e, quindi, attenti e bravi a passare dall’ideazione alla progettazione con realizzazione in tempi rapidi. La notizia di questi giorni dell’attivazione del gateway ferroviario al Porto di Gioia Tauro apre nuovi scenari positivi e ricchi di opportunità per il futuro dei commerci per e dalla nostra regione».

L’auspicio condiviso da tutti, delineato a fine riunione dal presidente Amarelli, è che si faccia tesoro di quanto abbiamo vissuto in questi duri mesi di pandemia per impegnarsi collettivamente nella ricostruzione. (rcs)

COSENZA – Pmi Day, Amarelli: gli studenti protagonisti delle imprese del futuro

Gli studenti del Liceo Scientifico Linguistico “Pitagora” di Rende sono stati protagonisti dell’undicesima edizione del Pmi Day, promossa dalla Piccola Industria di Confindustria ed inserita nella 19esima Settimana della Cultura d’Impresa di Confindustria e nella Settimana Europea delle Pmi promossa dalla Commissione Europea.  

Al Pmi Day sono intervenuti la dirigente scolastica del Liceo “Pitagora” di Rende, Alisia Arturi, che ha ringraziato Confindustria per l’opportunità offerta tesa a far vivere agli studenti esperienze formative interessanti volte ad accrescere saperi e competenze, la tutor degli studenti Alessandra Rovito e, per Confindustria Cosenza, il direttore Rosario Branda e la responsabile Education Monica Perri che ha presentato anche la nuova edizione del concorso nazionale latuaideadimpresa, un progetto di alternanza scuola-lavoro dedicato all’implementazione di idee imprenditoriali da parte degli studenti.

«Occorre saper guardare oltre l’orizzonte – ha dichiarato Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza – per essere in grado di interpretare il futuro. Quando questa pandemia sarà finita si imporranno necessariamente nuovi modelli di business ed il mondo del lavoro avrà bisogno di nuove competenze. Il nostro impegno, paziente e di lungo corso, nel costruire legami solidi tra i mondi dell’impresa, della scuola e della formazione va proprio in tale direzione».

«È importante mostrare, in concreto – ha aggiunto – la capacità delle nostre imprese di produrre in qualità creando lavoro e sviluppo, ma anche rappresentare le problematicità quotidiane che le donne e gli uomini impegnati in azienda affrontano per superare le tante difficoltà che si presentano con l’obiettivo di andare avanti, affacciarsi su nuovi mercati, affrontare nuove sfide».

«Sono tanti i giovani che, anche di recente – ha concluso – si stanno cimentando nel creare nuove imprese, soprattutto in ambito tecnologico e noi siamo pronti a sostenerli. Agli studenti diciamo che è possibile fare impresa investendo su se stessi e partendo da una attenta valorizzazione delle risorse del territorio».

Il presidente Amarelli ha, quindi, accompagnato il gruppo di ragazzi alla visita virtuale della storica Fabbrica di Liquirizia e del Museo che con i suoi 60mila visitatori l’anno è il secondo museo d’impresa più visitato in Italia. (rcs)

Confindustria Cosenza: solo un’azienda su tre ha ripreso l’attività lavorativa

Nonostante siano passati due mesi dalla fine del lockdown, le imprese continuano ad avere difficoltà nel tornare alla normalità. Come ha rilevato Confindustria Cosenza, solo un’azienda su tre ha ripreso l’attività lavorativa. Un dato allarmante, sopratutto se c’è una «grande incertezza che alimenta un senso di sfiducia verso il futuro e frena la propensione a nuovi investimenti – ha dichiarato Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza –  anche perché entità ed efficacia degli strumenti messi in campo dal Governo non sempre sono stati tarati sui tempi e sulle reali esigenze di chi produce».

«È un momento davvero molto complesso – ha spiegato Amarelli – ed il sistema produttivo, se adeguatamente supportato rispetto al grande problema della mancanza di liquidità e dell’eccessivo peso della burocrazia, potrebbe dare una mano: sono le imprese infatti quelle realtà in grado di creare valore e ricchezza. Il reddito di assistenza e di cittadinanza è una misura di sussistenza utile e che può aiutare in periodi di crisi e con valenza temporale limitata, ma se non puntiamo sul lavoro, sulle imprese capaci di creare ricchezza, non riusciremo a superare questo periodo ed a recuperare una gap che aumenta invece di ridursi. La bassa occupazione, la scarsa qualificazione della forza lavoro destano molta preoccupazione sul futuro del nostro territorio».

«Occorrerà fare un salto di qualità – cha aggiunto Amarelli – verso una nuova normalità caratterizzata da più integrazione, più qualità dei prodotti e nei servizi offerti, più digitalizzazione, più sicurezza. Tutti i settori sono strategici, manifatturiero, edilizia, agroalimentare Ict, metalmeccanico, legno, servizi alle imprese, sanità, trasporti. In tutto il Paese ed anche in Calabria, anche la filiera della cultura può aiutare la ripresa: turismo, cultura, intrattenimento, beni culturali e paesaggistici possono determinare una nuova offerta integrata della straordinaria bellezza ambientale e culturale della Calabria. Occorre tornare ad avere fiducia e ad investire».

Nell’analisi proposta dal presidente degli industriali della provincia di Cosenza, un richiamo importante viene rivolto all’Europa: «Serve stabilità e l’Europa rappresenta per il nostro Paese l’unica dimensione possibile per garantirla e per affrontare le sfide future che sappiano parlare innanzitutto il linguaggio della sostenibilità. In un contesto globale è importante la strategia industriale dell’Unione Europea che è impegnata ad adeguare il quadro normativo in materia di concorrenza. Occorrerà prestare molta attenzione alle competenze, strategiche per gestire il cambiamento».

In riferimento al futuro, sempre più incerto, ciò che preoccupa di più il leader degli industriali è «l’esplosione di una possibile tensione sociale in autunno. Ecco perché occorre ben interpretare il disagio della gente, con un esercizio straordinario di comprensione che una comunità deve saper attivare per aiutare il sistema produttivo a garantire lavoro ed occupazione». (rrm)

Fase 2. Amarelli, Confindustria Cosenza: ripartenza a rischio in assenza di aiuti

Sono troppi i rischi di un inevitabile ritardo nella ripartenza per la cosiddetta Fase due: imprenditori, esercenti e commercianti hanno grosse difficoltà di cassa e il bilancio della prima settimana di riapertura delle attività commerciali e produttive non è brillante. Lo sostiene il presidente degli industriali di Cosenza Fortunato Amarelli secondo il quale «Le aziende devono gestire un ritorno non facile. Complicato perché denso di procedure, formazione, approvvigionamenti ed organizzazioni interne nuove. Il tutto con la difficoltà di dover affrontare queste novità dopo due mesi di fermo, con evidenti problemi di flussi di cassa. Con grande dignità gli imprenditori si stanno facendo carico di questa grave situazione in attesa di strumenti concreti che possano permettere di pensare al futuro in maniera positiva. La paura di non reggere quest’onda d’urto – denuncia il presidente di Confindustria Cosenza – rischia di indurre a ridurre costi, investimenti e progettazione. Questo l’Italia non può permetterselo. Le misure messe in campo dal Governo che riguardano la cassa integrazione o l’accordo sulla moratoria sui prestiti, hanno funzionato e sono fondamentali in questa crisi. Il decreto liquidità invece sta presentando non poche criticità nella gestione operativa. È stato chiesto alla banche – ricorda Amarelli – di fungere da intermediarie nell’erogazione per arrivare con rapidità a ristorare gli imprenditori. In realtà il sistema si è inceppato. Le banche, non sentendosi garantite a sufficienza, non hanno voluto cedere sulla loro discrezionalità. Quello che sembrava essere un ottimo strumento sulla carta, nell’attuazione pratica è servito quasi a nulla. La speranza è che attraverso le modifiche apportate possa tornare ad essere utile. In ogni caso, arriverà in forte ritardo».

In un’intervista all’Adnkronos – Amarelli ha detto che «La burocrazia non permette di porre in essere azioni che poi abbiano effetti immediati sul sistema produttivo. Gli strumenti messi in campo sono sufficienti, ma sulla capacità di arrivare presto nell’economia bisogna ancora lavorarci. I ritardi comportano la difficoltà delle aziende di far fronte alle proprie scadenze ed il rischio di fallire per il Covid-19. Non possiamo pensare – sottolinea il presidente di Confindustria Cosenza – che società già in difficoltà che stavano per cessare le attività si risollevino ora, però non dobbiamo far chiudere quelle che funzionavano. Se un’azienda muore, perdiamo la capacità di produrre ricchezza e di erogare stipendi. Il presidente di Confindustria in maniera decisa aveva chiesto ad inizio pandemia  di dare liquidità alle imprese, di poter sottoscrivere dei mutui trentennali garantiti dallo Stato, di saldare i debiti con i privati maturati dalle pubbliche amministrazioni e si sbloccare i 150 miliardi di euro stanziati per le opere pubbliche. Atti che se posti in essere in tempo sarebbero stati sufficienti per superare questo periodo creando anche posti di lavoro. Servono con urgenza strumenti nuovi di sostegno al consumo: imprenditori e cittadini devono essere incentivati ad investire nel futuro altrimenti tenderanno al risparmio. Ai miei colleghi – conclude Amarelli – dico di avere fiducia nel futuro perché gli imprenditori devono mantenere l’ottimismo che è alla base del nostro lavoro. Possiamo essere noi in questa fase a fare la differenza, se continueremo a progettare e a far crescere le imprese, risolleveremo l’occupazione e l’economia del Paese».  (ed)

La fotografia è di Luigi Salsini