Il presidente della Regione e Commissario ad acta, Roberto Occhiuto, ha riprogrammato le risorse statali per l’edilizia sanitaria.
Con il nuovo decreto, infatti, il commissario ha «programmato l’impiego di tutte le risorse disponibili nel capitolo cosiddetto ex articolo 20 della legge n. 67/88», stanziato oltre 171 milioni per le varianti progettuali agli interventi per la realizzazione dei nuovi ospedali di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro.
Di queste risorse, «30 milioni per l’approvazione del progetto esecutivo del nuovo ospedale di Vibo Valentia e i 141 milioni 518 mila 700 euro per l’approvazione del progetto definitivo del nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro, debbano, prioritariamente, trovare copertura sulle risorse disponibili per la Regione Calabria a valere sui fondi ex art. 20 della legge n. 67/88, in coerenza con la nuova programmazione della rete ospedaliera».
Il consigliere comunale di Catanzaro, Vincenzo Capellupo, ha chiesto al presidente Occhiuto di chiarire «circa la sussistenza reale dei fondi ex art. 20 destinati alle strutture ospedaliere del Capoluogo».
Una richiesta che arriva dopo che, come ha ricordato lo stesso Capellupo, «lo scorso 9 febbraio il Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso aveva positivamente annunciato che: la programmazione dei fondi ex art. 20 della legge n. 67/88 prevede 170 milioni per il nuovo Ospedale di Catanzaro, 40 milioni per la riqualificazione del presidio Pugliese e 25 milioni per l’adeguamento del Policlinico».
«Ci auguriamo, infatti – ha proseguito – che nella destinazione dei fondi residui agli ospedali di Vibo Valentia e della Piana siano stati risparmiati e salvaguardati i finanziamenti per la sanità pubblica nel Capoluogo di Regione».
«È fondamentale chiarire la questione – ha concluso – anche perché un eventuale dirottamento dei finanziamenti, a cui ci rifiutiamo di credere, significherebbe rinviare a data da destinarsi ogni programma di potenziamento del sistema ospedaliero e sanitario pubblico del Capoluogo di Regione con grave danno per l’intera Calabria». (rcz)