Venerdì 16 settembre, alle 21, al Planetarium Pithagoras di Reggio Calabria, è in programma la conferenza Angeli e demoni. L’irrazionale nella storia della scienza del prof. Gianfranco Cordì, pHd presso l’Università di Catania, introdotto dal responsabile scientifico dello stesso Planetario, prof.ssa Angela Misiano.
Il prof. Cordì – partendo dal romanzo di Dan Brown Angeli e demoni – illustrerà il «percorso» della storia della scienza «moderna» (cioè quella nata a partire da Cartesio e Galileo) «attraverso» i due «paradigmi» degli «angeli» (i grandi scienziati che hanno realizzato la «scoperta» scientifica) e dei «demoni» (l’avvento dell’«irrazionalità» nel corso stesso del «dibattito» scientifico: il demone di Cartesio, il diavoletto di Maxwell, il demone di Laplace).
In questo senso, l’itinerario che ha condotto alle grandi scoperte contemporanee (onde gravitazionali, bosone di Higgs, quasar, pulsar, buchi neri, il viaggio su Marte di Elon Musk) è «costellato» di momenti di qualcosa che assomiglia al metodo (tentativi ed errori) e di qualcosa che assomiglia all’irrazionale avvento di «demoni» anche troppo moderni: internet, il digitale, le nanotecnologie, la microelettronica e la meccanica quantistica!
Il prof. Cordì, laureato in «Filosofia della scienza»: esemplificherà questo «percorso» lungo due direttrici: l’irrazionale come «strumento» («modelli teorici») di ulteriore conoscenza e l’irrazionale come frutto, almeno per il XX secolo, delle grandi rivoluzioni culturali e politiche: Relatività Generale e Meccanica Quantistica.
La «teoria di Grande Unificazione» fra il micro e il macro, cioè fra l’atomo e l’Universo (tanto sognata da Albert Einstein) – e che potrebbe vedersi semplificata, oggi, nella teoria della «Gravità Quantistica» (di Carlo Rovelli) non è tanto lontana.
Se si pensa alla scoperta delle onde gravitazionali e alle conseguenze che potrebbe avere l’impegno – teorico e pratico-politico – di Elon Musk, si dovrebbe prevedere, per un futuro non troppo lontano l’unificazione tra «angeli» e «demoni» nella figura unica del «simbolo» (Jean Baudrillard li chiamava «simulacri») che sarebbe, come per gli americani nel 1969, la «luna» vista, non alla maniera di Giacomo Leopardi, ma come «prospettiva» di un nuovo «incontro» tra angeli e demoni nel «cielo»! (rrc)