«Questo nostro progetto visionario si incastra in un momento speciale per la città di Reggio e per il suo comprensorio, perché c’è bisogno di rinascita e di dedicare tempo alla cultura, c’è bisogno di sottrarre tanti giovani a operazioni non conformi alla vita sociale, attraverso il lavoro anche degli assessori al Welfare, all’Istruzione, cercheremo di convogliare incontri al Castello». È quanto dichiarato da Salvatore Timpano, presidente nazionale di AiParC, presentando il programma di Primavera della Bellezza, la kermesse che prenderà il via mercoledì 10 aprile al castello Aragonese di Reggio Calabria.
Mostre, simposi, musica e teatro consentiranno di fare dell’antica “motta” reggina un luogo che pullula di cultura e arte in tutte le possibili sfaccettature comporranno la manifestazione in programma fino al 24 aprile. Molta attenzione è stata dedicata, nel corso della presentazione, alla giornata inaugurale del 10 aprile, che vedrà uno annullo speciale filatelico di Poste italiane, il conio della moneta di Apollo a cura dell’artigiano dell’antico, Domenico Colella, e l’esecuzione della Primavera di Vivaldi da parte dei maestri Calcaramo, Moragas e Di Grande, e un sonetto curato da Teresa Timpano.
Tanto spazio alle mostre, da quella delle 44 maschere del teatro di Menandro, a quella filatelica, per giungere a quella di ceramiche dei maestri di Seminara. E ancora mostre di pittura dell’artista Elvira Sirio, di scultura dell’artista Paolo Infortuna, fotografica a cura di Antonio Sollazzo.
Dall’11 al 24 aprile anche un calendario molto fitto di convegni, momenti di musica, teatro, esibizioni dal vivo e un premio di poesia.
Il 14 aprile, invece, vi sarà l’unico momento “fuori” dalle mura del Castello Aragonese, nello specifico alle colonne Opera di Tresoldi: lì sarà vissuta la Primavera di Vivaldi, per strumenti a corda, a cura del maestro Alessandro Calcarcamo e il complesso Corde Libere.
«La bellezza a Reggio già c’era e la stiamo riscoprendo. Con l’avvento della “Primavera della bellezza” il Castello Aragonese apre i battenti alla città – ha dichiarato il vicesindaco di Reggio, Paolo Brunetti, presentando associazioni, artisti e attività che renderanno più allegra questa stagione grazie all’AIParC (Associazione italiana Parchi culturali).
«Avremo eventi e mostre – ha aggiunto – che valorizzeranno il lavoro di artisti e associazioni del territorio. Non solo il Castello, ma altre due location sul Lungomare saranno coinvolte nel ricco programma. Un modo per rendere più movimentata la Primavera reggina, un allenamento che ci porterà ai grandi eventi dell’Estate. È importante la prima edizione perché può essere l’inizio della storicità dell’evento».
«Questo nostro progetto visionario si incastra in un momento speciale per la città di Reggio e per il suo comprensorio – ha evidenziato il presidente Timpano – perché c’è bisogno di rinascita e di dedicare tempo alla cultura, c’è bisogno di sottrarre tanti giovani a operazioni non conformi alla vita sociale, attraverso il lavoro anche degli assessori al Welfare, all’Istruzione, cercheremo di convogliare incontri al Castello. Il programma è complesso e ha richiesto mesi di lavoro e grazie alla buona volontà di artisti e professionisti, enti, associazioni e del Comune di Reggio che ha messo a disposizione i servizi, gli uffici della Cultura, il responsabile del Castello e l’ufficio stampa. E poi ci sono i partner come la Città metropolitana, il Comune di Seminara, ognuno ha dato un apporto sostanziale».
«AIParC ha mostrato un’attenzione particolare al territorio e alla cultura – ha aggiunto il delegato alla Cultura della Città metropolitana, Filippo Quartuccio – in questa iniziativa importante che racchiude due termini: primavera e bellezza. Primavera è il momento colorato che tutti viviamo ed è la stagione più bella; e bellezza è un tema che piace tanto alla nostra Amministrazione e soprattutto al sindaco. La città merita tutte le pulsioni culturali che non solo i cittadini, ma che tutte le realtà associative offrono da tempo e continuano ad offrire. Pulsioni culturali che evolvono verso un impegno serio a favore della città, senza di loro potremmo fare solo la metà delle iniziative che realizziamo».
Nel suo intervento l’assessore comunale a Istruzione, Università e Pari Opportunità, Anna Briante ha spiegato come «il programma è fantastico e sono certa che non deluderà le nostre aspettative. Faccio i complimenti per l’organizzazione perché anche i cittadini singoli possono dare un contributo a questa iniziativa».
«Spero che le scuole possano apprezzare – ha concluso – gli eventi e prendervi parte perché sono toccati temi cari alla nostra città: arte, cultura, performance teatrale dedicata al lavoro di sensibilizzazione verso la cultura della non violenza. Inoltre alcuni di questi eventi ci daranno la possibilità di riscoprire antiche tradizioni del territorio. Come assessore alla Consapevolezza auguro a tutti di essere consapevoli delle proprie responsabilità».
«Voglio ringraziare il presidente Timpano per lo spazio che ha dato alla cultura locale – ha evidenziato l’assessore al Welfare e Politiche della famiglia, minoranze linguistiche e identità territoriale Lucia Nucera – essendo la mia delega relativa alle Minoranze, ritengo che sia importante che musica etnica e tradizioni non debbano andare persi negli anni, insieme all’arte e alla poesia. Andare a visitare queste mostre è importante: perché la città possa prendere consapevolezza, nel nome dell’arricchimento».
«La Primavera – ha concluso – è il momento in cui rinasciamo, così come Persefone che torna per portare fiori e frutta, rinascita nel nome del bello di cui tanti esempi abbiamo in città».
A portare i saluti anche il sindaco di Seminara, Giovanni Piccolo, il quale si è augurato che il percorso di condivisione intrapreso con la “Primavera della Bellezza” possa diventare un mezzo per coinvolgere sempre più l’intera area metropolitana per valorizzare le risorse locali. Le preziose ceramiche della cittadina tirrenica, va rimarcato, saranno parte delle mostre al Castello.
«Seminara – ha rimarcato il direttore del Museo delle Ceramiche di Calabria, Mario Panarello – è l’unico centro che conserva la produzione della ceramica con caratteristiche antiche che altri centri importanti hanno perduto. Ancora dopo secoli, i ceramisti di Seminara producono dei prodotti influenzati da contatti di varia natura».
Per comprendere la grandezza degli artisti che da Seminara sono partiti, basti pensare che «molti si sono trasferiti in Francia. La Calabria – ha concluso Panarello – ha bisogno di iniziative come questa per strutturale il proprio patrimonio, spiegandolo». (rrc)