Tavernise (M5S): Inaccettabile che Governo tratti Statale 106 come opera secondaria

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise, ha definito inaccettabile che il Governo abbia stanziato 7 miliardi per i 3 km del Ponte sullo Stretto, mentre per i 300 della Strada Statale 106 ne siano stati messi appena 3.

«Dal suo insediamento – ha ricordato – il governo nazionale si caratterizza per una schizofrenica rincorsa alle priorità del proprio elettorato. Solo dall’ultimo consiglio dei ministri due provvedimenti dai costi proibitivi: l’autonomia differenziata, che se volesse garantire i lep costerebbe circa 100 miliardi di euro, e il ponte sullo Stretto per un costo ricadente sulle casse pubbliche per 7 miliardi. Parliamo di un collegamento di appena 3 km».

«E se resta incerto da dove il governo possa prendere i soldi necessari per questi provvedimenti – ha proseguito – prioritari per una parte di elettorato ma non per tutti gli italiani, e soprattutto per i calabresi, resta una certezza cristallizzata ora anche nelle dichiarazioni del presidente Occhiuto: la statale 106 con i suoi oltre 320 km è relegata ad opera secondaria, complementare al ponte sullo Stretto».

«È inaccettabile che una strada mietitrice di vittime ogni 15 giorni venga relegata da questo governo ad opera secondaria – ha evidenziato –. Se il centrodestra si affretta a cercare i 7 miliardi per finanziare il ponte resta fermo sui 3 miliardi della statale 106 spalmanti in 15 anni. Eppure secondo dati Anas i 3 miliardi stanziati nell’ultima manovra di bilancio non sarebbero sufficienti neppure per completare la tratta Sibari – Catanzaro».

«Solo 200 milioni – ha illustrato – sarebbero le risorse stanziate per la 106 nei prossimi 3 anni. E non va bene neppure per l’alta velocità che vede la nostra regione al momento esclusa dalle risorse disponibili. In questo contesto fatto di risorse centellinate appare illogico, fuori da ogni comprensibile ragionamento pensare di non riversare quanto disponibile in opere prioritarie per lo sviluppo della Calabria, come confermato da uno studio dell’Unical al riguardo della Statale 106».

«È dal completamento delle infrastrutture attese e necessarie – ha concluso – che passa la fiducia del mondo intero sulla nostra regione, piuttosto che da un’opera avvenieristica che oggi va avanti con dichiarazioni stampa ma è frenata dai dubbi forti della politica romana. Occhiuto e Salvini rincorrano le vere priorità della Calabria ed oggi su tutte ce n’è una: la statale 106». (rrc)

Approvati protocolli tra Regione, Ufficio Scolastico e Anci contro povertà educativa

Sono stati approvati, dalla Giunta regionale presieduta da Roberto Occhiuto, i protocolli d’intesa tra la Regione, Ufficio Scolastico regionale e Anci contro la povertà educativa.

Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, sottolineando come «per la prima volta la Regione Calabria è impegnata realmente a contrastare la povertà educativa legata all’infanzia, dando seguito al Dlg numero 65/17 istitutivo del Piano nazionale pluriennale del sistema integrato di educazione e di istruzione. Rispondiamo, pertanto, concretamente ai bisogni di realizzare adeguati servizi per la prima infanzia, contribuendo alla diffusione di una cultura attenta alle potenzialità dei bambini da 0 a 6 anni, in coerenza con il principio della continuità educativa».

Il primo protocollo prevede la costituzione e il funzionamento dei Poli per l’infanzia e la promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali, nell’ambito del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a 6 anni.

Nello specifico, il protocollo impegna tutti i sottoscrittori a definire le linee di indirizzo generali per la costituzione e il funzionamento dei Poli per l’infanzia, nonché la promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali, ed anche la formazione congiunta delle figure professioni impegnate nel sistema integrato in raccordo con il Piano nazionale di formazione.

I Poli educativi per l’infanzia, per l’attivazione dei quali sono previste apposite risorse, potranno comprendere nidi e micronidi, sezioni primavera e scuole dell’infanzia e potranno essere costituiti anche presso istituti comprensivi. Verrà data priorità ai territori costituiti da Comuni periferici caratterizzati dalla presenza di indicatori di disagio socio-economico e povertà culturale.

«Si tratta di un documento programmatico di estrema valenza – ha evidenziato la vicepresidente Princi – perché chiama a raccolta i diversi attori del territorio, Usr e Anci in rappresentanza dei Comuni, per pianificare, insieme alla Regione, i servizi educativi che forniamo alle famiglie calabresi per la fascia di età più tenera e, allo stesso tempo, più bisognosa di un percorso educativo adatto alle esigenze dei bimbi in tenera età».

L’altro protocollo, invece, interesserà la Regione e l’Ufficio scolastico regionale per la definizione dell’offerta per i servizi educativi “sezioni primavera”. Con questo atto viene sostenuta l’attivazione delle cosiddette sezioni primavera, per i bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, integrate ed aggregate alle attuali strutture delle scuole dell’infanzia statali e paritarie (comunali e private paritarie), di nidi d’infanzia gestiti direttamente dai Comuni o da soggetti in convenzione con i Comuni, ovvero dagli stessi appositamente autorizzati.

«Continua il percorso di programmazione – ha aggiunto la vice presidente – a garanzia dei servizi educativi per le fasce giovanili della scuola calabrese con un impegno che ci vede coinvolti anche nella pianificazione di oltre 5 milioni di euro, recuperati da finanziamenti inattivi del 2018, che aggiunti agli oltre 60 milioni messe in campo fino al 2025, permetteranno, alle scuole dell’infanzia nella fascia 0-6 ANNI, ed alle nuovi sezioni primavera, un’opportuna progettazione».

«La delibera approvata prevede proprio una riprogrammazione di fondi – ha detto ancora – con previsione di interventi a favore delle scuole dell’infanzia paritarie comunali, di quelle dell’infanzia paritarie a gestione privata, e anche delle scuole dell’infanzia statali».

«Si tratta – ha specificato Princi – di un programma di dettaglio messo in campo dal Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari opportunità, guidato da Maria Francesca Gatto, attraverso il Settore Istruzione diretto dalla dirigente Anna Perani, che ringrazio per il lavoro svolto congiuntamente al gruppo di lavoro interistituzionale, costituito in seno all’osservatorio regionale per il diritto allo studio. Una delle più importanti mission del presidente Occhiuto e di tutta la Giunta regionale è quella di garantire a tutti i bambini dell’età prescolare pari opportunità di sviluppo e di superamento delle disuguaglianze e delle barriere territoriali, sociali, culturali ed economiche».

«Riusciremo –ha concluso – a fare della Calabria una regione a misura di bambino, grazie al grande lavoro di squadra che sta caratterizzando questo ambizioso traguardo e che, oltre la Regione, vede in prima linea l’Ufficio scolastico Regionale e tutti gli Ambiti territoriali sociali». (rcz)

Tavernise (M5S): Le consegne dei treni blues completate nel 2024

Il Consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise, ha denunciato che le consegne dei treni blues da parte di Trenitalia alla Calabria, verranno completate entro il 2024.

Ciò a seguito della ripianificazione della messa in esercizio dei treni da parte di FS: «solo i primi due treni, dei quattro annunciati, arriveranno entro marzo 2023 ed un terzo entro la fine dell’anno», ha spiegato Tavernise.

«Il contratto stipulato con Trenitalia – ha rimarcato Tavernise – prevedeva già la consegna dei treni secondo la seguente tempistica: 3 treni nel 2022, 5 nel 2023 e 5 nel 2024. Poi il 1 aprile scorso a Reggio Calabria, e successivamente il 5 luglio a Corigliano Rossano l’annuncio: i primi 4 treni entro marzo 2023. Operazione conclusa? Assolutamente no».
«Nel dicembre 2022 la comunicazione di Trenitalia ad Art-Cal – ha continuato – per cui l’emergenza pandemica e la crisi internazionale, generata dal conflitto nell’est Europa, rendevano necessario per Trenitalia uno slittamento dei primi 3 treni Blues previsti nel 2022. E oggi ci viene comunicata un’ulteriore consegna ridotta e differita».
«Ricordo che si tratta di treni chiamati a viaggiare sulla linea ionica tra Reggio Calabria e Sibari, e la trasversale tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme, per dare il via a un cambio completo del modo di viaggiare su queste linee e supportare il sistema turistico calabrese nel suo rilancio – ha proseguito il consigliere regionale –. Trenitalia mantenga gli impegni presi e la Regione inizi a dedicare maggiori attenzioni a questi luoghi della Calabria che restano fuori dai circuiti economici e turistici per colpa di infrastrutture vetuste e scarsa attenzione istituzionale».
«L’investimento complessivo per l’acquisto di nuovo materiale rotabile, di proprietà di Trenitalia –  ha concluso Tavernise – ammonta a circa 210 milioni, di cui quasi 70 milioni a carico della Regione, e comprenderebbe anche 14 elettrotreni e 2 locomotive diesel. Lo Stato in tutte le sue articolazioni mantenga gli impegni presi con i territori: la credibilità e il rilancio passano anche dal rispetto dei contratti». (rrc)

Tavernise (M5S): Rifiuti in Cittadella regionale spettacolo indecoroso

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, ha evidenziato come «quei cumuli di spazzatura fuori dalla Cittadella sono uno spettacolo indecorso, altamente nocivo dell’immagine della Regione».

«È necessario bonificare l’area – ha evidenziato – in particolare come forma di rispetto per l’ente e soprattuto per tutelare la salute dei lavoratori della Cittadella. Quel sudiciume, dopotutto, attira continuamente branchi di cinghiali, avvistati e ripresi più volte a banchettare indisturbati».

«Tutto ciò è inammissibile – ha concluso –. Bisogna far sì che la sede della Regione sia modello di una gestione dei rifiuti sostenibile e virtuosa. A tal fine auspico un pronto intervento del Presidente Roberto Occhiuto, teso alla definitiva risoluzione della problematica». (rrc)

La proposta della Lega: Istituire Catanzaro come Città Metropolitana

Istituire Catanzaro Città Metropolitana «che raggruppi i territori delle Province di Catanzaro, Crotone e Vibo secondo le modalità e leggi vigenti affinché questi territori abbiano il giusto riconoscimento e ritorno socio economico». È la proposta avanzata alla Regione dalla Lega Catanzaro.

Inoltre, la Lega ha rivolto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché la Calabria venga inserita in tutti i programmi e progetti che il Governo intende avviare. Questo si potrà attuare solo a condizione che si crei una sinergia unica tra Regione e rappresentanti eletti dal popolo e consiglieri regionali seduti allo stesso tavolo con intenti condivisi e comuni».

«Nell’antica Roma – viene spiegato in una nota – il candidato era colui che andava in giro per la città chiedendo agli elettori di conferirgli l’onore di rappresentarli, indossava una tunica bianca simbolo del suo candore civile e morale. Siamo una regione che fa parte di uno Stato. Quello che ci hanno insegnato è che lo Stato si prende cura in egual misura di tutti i cittadini, ai quali vengono riconosciuti gli stessi diritti e gli stessi doveri. I parlamentari, eletti dal popolo, di fatto hanno l’obbligo, il dovere e l’onore di provvedere con il loro lavoro alla crescita e al benessere della Nazione. Come? La risposta è semplice: con le Leggi».

«In Calabria – viene ricordato – sono stati eletti dai calabresi,diciannove parlamentari tra Camera e Senato. Questi eletti hanno il loro peso rappresentativo politico che devono far valere con il loro voto, quando il parlamento propone una legge per l’approvazione. La Lega sezione territoriale di Catanzaro, propone al Governatore della Calabria di costituire un tavolo permanente di lavoro con tutti gli eletti al Parlamento per vedere di cosa ha bisogno questa terra per far sì che il cittadino della Calabria abbia lo stesso trattamento in tutto e per tutto del cittadino della Lombardia». (rcz)

Accordo tra Regione e Unical per rendere l’Annunziata un ospedale Universitario

di FRANCO BARTUCCIL’Azienda ospedaliera e l’Inrca di Cosenza uniscono le forze per risollevare la sanità. Firmati gli accordi con la Regione che sanciscono l’avvio di un percorso che, tra alcuni anni, porterà alla trasformazione dell’Annunziata in ospedale universitario.

L’accordo ha l’ambizioso obiettivo di contribuire al miglioramento dei servizi sanitari del territorio.  A tal proposito sono stati firmati due protocolli d’intesa. Il primo è un atto di collaborazione per la Sanità firmato dal rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, e  dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto; mentre il secondo è la convenzione attuativa, siglata dallo stesso rettore e dal commissario dell’ospedale dell’Annunziata, Vitaliano De Salazar. Ne ha dato notizia il Portavoce del Rettore con una propria nota.

Il protocollo stipulato dalla Regione con l’Unical – si legge nella nota – avvia il percorso che trasformerà, tra alcuni anni, l’Annunziata in ospedale universitario. L’accordo è inteso a perfezionare l’avvio del corso di Medicina e chirurgia Td (Tecnologie digitali) all’Unical nella sua specificità clinica e definisce l’inizio dell’iter che culminerà nella clinicizzazione dell’Annunziata, previo riconoscimento del Governo con Dpcm.

La collaborazione tra la Regione e l’Università è volta al potenziamento e all’ulteriore qualificazione del servizio sanitario regionale, attraverso l’elaborazione di programmi formativi condivisi, rivolti al personale sanitario in servizio sul territorio.

Inoltre, la Regione, «consapevole delle eccellenze di cui è dotata dell’Università – si legge nel protocollo – nell’ambito ingegneristico, informatico e di intelligenza artificiale, intende promuovere una formazione professionale di medici e professionisti sanitari con particolare riferimento per quegli operatori della salute che siano dotati di conoscenze e competenze nei vari ambiti sanitari, biomedici e clinici, in una visione multidisciplinare integrata con le tecnologie dell’ingegneria dell’informazione e dei sistemi intelligenti, da applicare efficacemente ad azioni mirate alla prevenzione e alla cura delle malattie, alla riabilitazione dei pazienti e allo sviluppo di soluzioni diagnostiche e terapeutiche innovative».

L’università, da parte sua, metterà a disposizione competenze per l’offerta e la valutazione dei programmi di ricerca promossi dalla Regione, anche per rispondere al fabbisogno conoscitivo ed operativo del Servizio sanitario regionale e per favorire l’accesso all’attività di ricerca finanziata dal ministero della Salute e da istituzioni europee.

Accordo Azienda ospedaliera – Unical

Il piano programmatico dell’Azienda ospedaliera (Annunziata, Mariano Santo e Santa Barbara) e dell’Università, in attuazione del protocollo con la Regione, pone come obiettivi lo sviluppo di un ambiente culturale favorevole alle attività di ricerca, la realizzazione dell’effettiva integrazione tra le attività scientifiche e le attività didattiche e assistenziali, il potenziamento delle infrastrutture della ricerca. È stato individuato, inoltre, un primo gruppo di Unità operative complesse che, gradualmente, diventerà a guida universitaria. Si tratta di Chirurgia generale, Ematologia, Laboratorio di analisi, Oncologia, Urologia, Nefrologia dialisi e trapianti, Gastroenterologia, Medicina interna, Ginecologia e ostetricia, Cardiologia. 

In prima battuta saranno solo tre i reparti che assumeranno direzione universitaria, ovvero Chirurgia generale, Ematologia e Laboratorio di analisi. I primi due manterranno alla guida gli attuali primari, Bruno Nardo e Massimo Gentile, già transitati nell’organico Unical, il terzo sarà guidato dalla docente universitaria Stefania Catalano. I risparmi salariali da qui derivanti per l’Azienda ospedaliera, potranno essere investiti per assumere nuovo personale medico. Altri professori e ricercatori Unical andranno, invece, a rafforzare i reparti ospedalieri nel ruolo di dirigenti medici su specifici progetti. 

Si tratta dei dottori Carmen Belli, in arrivo dall’Istituto europeo di oncologia di Milano, assegnata a Oncologia medica, il dottor Francesco Pata, chirurgo dell’ospedale di Corigliano Rossano, che andrà al reparto di Chirurgia generale, la professoressa Cinzia Giordano e il ricercatore Rocco Malivindi per Laboratorio di analisi, il dottor Nicola Ramacciati, della Scuola di Medicina  e Chirurgia di Perugia, per Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche, il dottor Alberto Polimeni in arrivo dal Mater Domini di Catanzaro, per Cardiologia interventistica. 

Il dottor Andrea Corsonello, invece, assumerà il ruolo di primario di Medicina geriatrica all’Inrca (Istituto nazionale di ricovero e cura per anziani), con il quale è stato già stipulato un apposito protocollo. 

Su tali accordi il Rettore, prof. Nicola Leone, si è espresso in termini estremamente di piena soddisfazione.

«Il percorso virtuoso intrapreso – ha dichiarato – potrà, nel medio termine, portare significativi vantaggi alla sanità del territorio. I primi studenti del nuovo corso di laurea in Medicina, che si iscriveranno nell’anno accademico 2023/24, frequenteranno l’ospedale solo nel 2026/27. Ci sarà, quindi, tutto il tempo necessario per preparare un ambiente pienamente adeguato alla loro formazione». 

«Tutto farà parte di un processo graduale – ha continuato – che abbiamo ritenuto doveroso intraprendere, per venire incontro alle esigenze del territorio che ospita il nostro ateneo e che, purtroppo, in campo sanitario soffre di forti carenze e disservizi, nonostante l’impegno ammirevole degli ospedalieri. Anche le loro competenze saranno preziose per i nostri futuri studenti. Saranno tanti, infatti, i medici ospedalieri che, a vario titolo, verranno coinvolti nelle attività di docenza e tutoraggio nei reparti in cui si svolgeranno i tirocini». 

«L’università, oltre alla condivisione di saperi e conoscenze – ha concluso il Rettore Leone – metterà a disposizione dell’ospedale già nelle prossime settimane, nuove strumentazioni e macchinari ad alta tecnologia, che potranno essere utilizzati per garantire cure efficaci e all’avanguardia, a beneficio di tutta la collettività». (fb)

Cultura, la Regione finanzia oltre 170 attività ed eventi sul territorio

Saranno 50 gli “Eventi di promozione culturale” e 121 le “Attività culturali 2022” che riceveranno fondi dalla Regione. È quanto ha stabilito la Giunta regionale, guidata da Roberto Occhiuto, destinando ulteriori risorse per finanziare tutti gli eventi e le iniziative organizzati dai Comuni e dalle associazioni sul territorio calabrese.

«La Giunta, con un’iniziativa chiara e forte, ha deciso di riservare ai Comuni e alle associazioni importanti risorse per eventi e attività culturali organizzati nel territorio calabrese. Un gesto di attenzione da parte del governo regionale nei confronti delle nostre comunità, della cultura calabrese, delle tradizioni. La Calabria cresce e diventa attrattiva per investitori e turisti solo se riesce a valorizzare – anche dal punto di vista economico – le proprie eccellenze, le specificità dei territori, la storia di una Regione ricca di opportunità», ha sottolineato la vice presidente della Regione Calabria, Giusi Princi.

«In più occasioni abbiamo affermato che il settore cultura necessitava di attenzioni costanti e consistenti, sia in termini di programmazione, sia di sostegno finanziario – ha aggiunto Princi –. Riuscire non solo a ufficializzare le graduatorie dei due avvisi dedicati ad eventi storicizzati ed attività culturali 2022 in poco meno di due mesi dalla pubblicazione dei bandi, ma anche ad individuare ulteriori risorse per lo scorrimento delle relative graduatorie, è la migliore dimostrazione della concretezza ed efficienza che deve contraddistinguere la nostra azione di governo anche nel garantire importanti ricadute sui territori, tanto in termini di indotto economico agli operatori di settore quanto di diffusione della cultura». (rcz)

Dissesto idrogeologico, Regione e sindaci insieme per la difesa del suolo

La prevenzione prima di tutto è il nome del dossier informativo della Regione Calabria contro il dissesto idrogeologico.

Un tema molto attuale quanto critico nella nostra regione, talmente tanto da aver portato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, a chiamare in Cittadella regionale tutti i sindaci della Calabria per confrontarsi sul dissesto idrogeologico.

Una chiamata a cui tutti i primi cittadini hanno risposto, consapevoli di quanto lavoro ci sia per mettere in sicurezza i Comuni.

E proprio i Comuni, ad opinione del Governatore Occhiuto, «devono essere protagonisti insieme alla Regione di tutte le attività legate alla difesa del suolo, alla prevenzione e alla mitigazione del rischio, perché alcuni eventi che un tempo erano eccezionali stanno diventano purtroppo ora ordinari a causa dei cambiamenti climatici».

«È stato il turno di Ischia – ha detto Occhiuto –, prima ancora delle Marche. La Calabria è una regione esposta a potenziali rischi dal punto di vista del dissesto e di eventi avversi», ha aggiunto Occhiuto, che poi ha ricordato: «Abbiamo licenziato in Giunta la nuova legge sulla protezione civile, dal 1997 non si riformava la legge sulla protezione civile in Calabria eppure è una regione che ha più rischi di altre». 

«E ora – ha proseguito – stiamo mettendo mano a tutte le attività utili a svolgere le azioni necessarie per la difesa del suolo. Bisogna farlo insieme ai Comuni e sono molto contento che i sindaci abbiano risposto con questa disponibilità, dimostrando grande sensibilità».

«Il sistema di allerta – ha spiegato – è governato a livello nazionale dal Dipartimento Protezione civile che poi manda i dati ad Arpacal e Arpacal li restituisce alla Protezione civile regionale. Può essere migliorato ulteriormente, perché nei mesi passati Arpacal si è dotata di una stazione meteorologica molto avanzato ma non ha assunto meteorologi che la devono governare». 

«Questo – ha sostenuto il presidente della Regione – è un tema alla mia attenzione: occorre un rilancio dell’Arpacal perché anche Arpacal deve svolgere la sua funzione, come può fare, in questa attività».

Spazio, poi, ai fondi: «Nella legge sulla protezione civile – ha spiegato – bbiamo incrementato di molto le risorse, ma tutta l’attività legata alla difesa del suolo necessita di più risorse a livello nazionale».

«Noi, però – ha continuato – intanto dobbiamo spendere le risorse che abbiamo. Soprattutto deve farlo la Regione. Su questo i sindaci hanno ragione, Io appena insediato ho verificato che c’erano 400-450 milioni da impegnare per la difesa del suolo con un avanzamento della spesa molto lento, abbiamo raddoppiato la progressione di spesa ma non basta. Sono attività che si fanno in avvalimento sui Comuni, cioè li fanno i Comuni ma bisogna aiutare i Comuni a realizzarli più velocemente». 

«Quindi mi è ben chiaro  – ha concluso – il fatto che bisogna accelerare e soprattutto bisogna accelerare qui in Regione».

Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, pur condividendo le preoccupazione espressa da Occhiuto, ha evidenziato come si trattino di «preoccupazioni che ho espresso subito nell’immediato».

Dire che il sistema di allerta non funziona non significa voler accusare nessuno, anzi so che tutti fanno bene la loro parte, il problema è capire se questa parte è razionale e ci tutela veramente», ha aggiunto.

«Penso – ha sostenuto ancora Fiorita – che dobbiamo essere tuti consapevoli che le allerta, i bollettini che ci vengono consegnati a inizio giornata con fasce di territorio molto ampie o con Pec che arrivano a notte inoltrata su indirizzi email che non vengono controllati e non possono essere controllati e non sono fatti per controllare 24 ore su 24 non ci tutelano, non ci possono tutelare da eventi imprevisti e imprevedibili a cui purtroppo dobbiamo abituarci». 

«Allora io credo che intanto dobbiamo affinare il sistema di comunicazione e di previsione di questi eventi – ha suggerito – ma anche – ripeto – essere consapevoli che questo non potrà bastare se non mettiamo in sicurezza un territorio fragile, devastato da anni, decenni di incuria e di costruzioni non razionali e non ragionevoli, altrimenti nessun allerta e nessuno sistema di prevenzione potrà essere sufficiente». 

«Siamo qui – ha rilevato il sindaco di Catanzaro – per ascoltare il presidente, penso che questa iniziativa sia importante, utile, forse addirittura necessaria, quini è altrettanto utile e necessaria la nostra presenza: vediamo cosa ci viene detto e ribadire questa esperienza che abbiamo maturato». 

«I danni prodotti sul nostro territorio sono danni importanti, siamo in una fase ancora di emergenza a cui stiamo cercando di mettere riparo per quello che possiamo con le nostre risorse ma – ha concluso Fiorita – è chiaro che ci vorrà anche qui un intervento serio perché altrimenti continueremo a rattoppare un territorio devastato senza metterlo in sicurezza. Senza risorse eccezionali non si affrontano eventi eccezionali».

Nel dossier “La prevenzione prima di tutto”, viene ricordato i soggetti competenti in materia, ossia i Comuni, Azienda Calabria Verde e i Consorzi di Bonifica. Inoltre, indica come la mitigazione dei rischi idrogeologici può/deve essere affrontata per i diversi aspetti che caratterizzano i diversi fattori: 1. Interventi di manutenzione ordinaria (pulizia degli alvei, riparazione di argini, etc.); 2. Interventi strutturali (di regimentazione delle acque, di contenimenti di movimenti franosi, di protezione delle coste); 3. Interventi di riduzione del rischio residuo, a valle di un evento (es. riparazione di un argine danneggiati dall’evento, opere prowisionali di contenimento di movimenti franosi attivatisi, etc.).

«La riduzione dell’esposizione – viene spiegato – può ottenersi attraverso la demolizione e delocalizzazione delle costruzioni presenti in aree pericolose o, nell’imminenza di un evento, l’evacuazione dai piani seminterrati, interdizione di sottopassi pericolosi, etc. La riduzione della vulnerabilità delle costruzioni può ottenersi migliorando le fondazioni di costruzioni in aree soggette a erosione etc.».

Da non sottovalutare, poi, l’enorme sforzo economico e operativo che richiede la mitigazione dei rischi. Su quetso punto, il documento spiega che «per ottimizzare le azioni da porre in essere è fondamentale una buona conoscenza e valutazione del rischio (pericolosità, vulnerabilità ed esposizione) del territorio, in modo da individuare i punti, le aree, con maggiori criticità e indirizzare le risorse in maniera oculata».

«Gli interventi – si legge – devono essere ben individuati come tipologia, ben dimensionati e tra loro coordinati, per evitare che interventi strutturali effettuati sullo stesso bacino, sulla stessa asta fluviale, sulla stessa frana o su tratti di costa limitrofi non siano controproducenti, ma possibilmente sinergici tra di loro».

«L’intero territorio della Regione Calabria – si legge anovra – risulta suddiviso in oltre 1000 bacini, per una lunghezza complessiva delle aste fluviali censite nel Reticolo di circa 70.000 km,  ripartite per importanza secondo il numero di Horton.  La fitta rete di corsi d’acqua che solcano il territorio della Calabria richiede interventi strutturali ma soprattutto di manutenzione al fine di garantire una costante ed efficace azione di prevenzione dei dissesti.  Si tratta di operazioni da svolgere periodicamente al fine di mantenere in buono stato di efficienza  idraulico-ambientale gli alvei, in buone condizioni di equilibrio la parte spondale e in efficienza le opere idrauliche e quelle di sistemazione idrogeologica. Tutto ciò in sinergia tra gli Enti che hanno competenza sulla difesa del suolo».

 Quindi, per mitigare il rischio da alluvioni è necessario pianificare a scala di bacino, ossia un approccio che consente di stimare gli interventi necessari a mitigare il rischio. 

Nel documento viene ricordato come come il Dgr 655 del 10 dicembre 2022 si è dato il via libera all’istituzione di Task force contro l’abusivismo edilizio. Il suo compito è quello di individuare le azioni prioritarie da intraprendere per la rimozione degli abusi così da scongiu-rare le situazioni di pericolo per pubblica incolumità.

Infine, viene ribadita l’importanza di sensibilizzare i cittadini e gli agricoltori a conservare integro ed efficiente i fossi di scolo privati, che «è necessario interventi di ingegneria naturalistica e programmare interventi di manutenzione ordinaria». (rcz)

Lunedì in Cittadella si presenta intesa con Amazon per digitalizzazione delle Pmi

Lunedì 12 dicembre, in Cittadella regionale, alle 14, si terrà la conferenza stampa sull’intesa tra Regione e Amazon per la digitalizzazione delle Pmi.

Il protocollo siglato intende supportare ulteriormente le piccole e medie imprese del territorio in un percorso di digitalizzazione e promozione dei prodotti Made in Italy in Italia e all’estero. All’incontro con i giornalisti, che si terrà presso il dodicesimo piano, prenderanno parte: Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, Anna Bortolussi, general manager Brand Owner and Seller Success di Amazon in Europa, Rosario Varì, assessore allo Sviluppo economico della Regione Calabria, e Fabiano Mainieri, manager di Valle del Crati (azienda calabrese presente nella vetrina regionale Made in Italy di Amazon). (rcz)

L’assessore Pietropaolo: Necessario si rafforzi interazione tra Regione e Banche

L’assessore regionale all’Organizzazione e Risorse Umane, Filippo Pietropaolo, ha ribadito che «è necessario che l’interazione fra la Regione e le banche si rafforzi, cosi da creare quella necessaria sinergia che conduca ad una comune strategia di sviluppo».

Pietropaolo, infatti, è intervenuto alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, dove era ospitato l’incontro organizzato dalla First Cisl sul delicato tema Banche del territorio nell’era del Pnrr.

Pietropaolo, nel portare i saluti del Presidente della Regione e della Giunta, si è detto convinto «che il supporto delle istituzioni è necessario, e nel rapporto con il territorio quello della Regione, in quanto il confronto tra il mondo bancario e quello dell’impresa è fondamentale per la creazione del lavoro stabile e per un slancio nelle politiche sociali».

«Siamo entrati in una stagione decisiva per il rilancio della nostra Regione e in questo il credito – ha aggiunto Pietropaolo – ha dei riflessi evidenti nella vita sociale, ed è per questo che il ruolo che noi svolgiamo come amministratori deve essere quello di costruire un confronto stabile per intercettare e affrontare i riflessi sociali e le trasformazioni della nostra realtà».

«Incontri come quello di oggi – ha infine sottolineato l’assessore – sono necessari per raccogliere le istanze e per confrontare la visione comune, fungendo anche come primo approdo di un impegno unitario da costruire nel tempo». (rcz)