Tis, Bevacqua e Iacucci (PD): Prorogare di almeno 20 giorni la chiusura della piattaforma Tis

«Prorogare di almeno 20 giorni la chiusura della piattaforma Tis e convocare immediatamente un tavolo tecnico con tutti i soggetti coinvolti – Regione, sindaci, consiglieri regionali, Anci e sindacati – per definire un percorso condiviso, serio e praticabile». È quanto hanno chiesto i consiglieri regionali del PD, Mimmo BevacquaFranco Iacucci, a margine della riunione convocata dal sindaco di Cosenza alla quale erano stati invitati i consiglieri regionali della provincia.

«La stabilizzazione dei Tirocinanti di inclusione sociale è un obiettivo da perseguire e da noi condiviso, ma non può avvenire in un quadro confusionario che finisce per scaricare sulle spalle dei Comuni le responsabilità e gli oneri economici per gli anni a venire», hanno sottolineato i dem, spiegando come «nel corso dell’incontro sono emerse con forza le preoccupazioni dei sindaci, che si trovano a gestire una manifestazione di interesse avviata dalla Regione Calabria in assenza di un confronto preventivo con i territori e senza una cornice chiara dal punto di vista finanziario e giuridico».

«I Comuni, molti dei quali in stato di dissesto o pre-dissesto – hanno spiegato ancora – rischiano di trovarsi da soli a gestire una procedura complessa, costosa e potenzialmente fonte di contenziosi».

Secondo i due esponenti del gruppo Pd, «l’attuale procedura presenta numerose criticità, senza alcuna certezza sulla durata dei finanziamenti, né sulle modalità di reclutamento. Ancora più grave è che rimanga irrisolta la questione delle risorse storicizzate, imprescindibile per una stabilizzazione che possa dare certezze ai lavoratori e sia sostenibile per i Comuni».

Vertenza tirocinanti, Cgil, Cisl e Uil: “Il confronto è aperto e si parla finalmente di assunzioni”

«Servono più risorse e un impegno strutturale». È quanto hanno detto Cgil, Cisl e Uil Calabria, insieme alle rispettive categorie Nidil, Felsa e Uiltemp, commentano l’incontro istituzionale svoltosi, presso la Cittadella Regionale di Catanzaro per la vertenza sui tirocinanti, dove il «confronto è aperto e si parla finalmente di assunzioni».

Al tavolo la Regione Calabria, rappresentata dall’assessore al Lavoro Giovanni Calabrese e dal direttore generale del dipartimento regionale Lavoro, Fortunato Varone, le Organizzazioni sindacali, l’Anci Calabria con la Presidente e una delegazione di sindaci, e l’Upi Calabria per le province.

L’incontro si inserisce nel percorso di confronto aperto sulla vertenza dei tirocinanti calabresi, una questione che coinvolge migliaia di lavoratori impegnati da anni nei Comuni, negli enti locali e nelle strutture pubbliche della Regione senza una prospettiva occupazionale stabile.

«Finalmente – hanno sottolineato le sigle sindacali – si parla concretamente di stabilizzazioni, dopo anni di precarietà e incertezza».

«La Regione Calabria – si legge nella nota dei sindacati – ha messo sul tavolo una prima proposta concreta: un contributo economico pari a 25.000 euro per ciascun tirocinante stabilizzato, da utilizzare come incentivo per coprire il 50% del costo del lavoro per un triennio, destinato agli enti che decidono di trasformare i tirocini in contratti a tempo indeterminato».

«Si tratta di un primo segnale positivo, che accoglie una storica richiesta sindacale: uscire dalla logica dei rinnovi infiniti e aprire una fase di contrattualizzazione vera, con diritti, retribuzioni certe e tutele», hanno continuato i sindacati, aggiungendo come «i rappresentanti di Anci Calabria, pur apprezzando l’apertura della Regione, hanno sollevato alcune perplessità operative e finanziarie. I sindaci, nello specifico, hanno evidenziato criticità operative e finanziarie, proponendo che il contributo venga spalmato su un arco temporale di 10 anni, in modo da rendere sostenibile per i Comuni l’eventuale assunzione dei tirocinanti».

«L’assessore al Lavoro – prosegue la nota – ha confermato la volontà di esplorare la possibilità di ottenere maggiori risorse dal Governo nazionale, mentre gli uffici regionali verificheranno la fattibilità tecnica dell’estensione decennale, considerando che si tratta di risorse di provenienza comunitaria, soggette a vincoli precisi».

«Il confronto, seppur franco e non privo di divergenze – si legge ancora – ha visto prevalere un clima costruttivo e orientato alla soluzione della vertenza, con l’obiettivo comune di costruire un percorso stabile e dignitoso per i lavoratori».

Cgil, Cisl e Uil, insieme a Nidil, Felsa e Uiltemp, hanno chiesto alla Regione «di intervenire con forza presso il Governo nazionale per ottenere un incremento delle risorse disponibili. L’obiettivo è portare la “dote” dello zainetto lavoro ad un importo maggiore dei 25.000 euro previsti per tirocinante, così da garantire una copertura economica più ampia e incentivare realmente la partecipazione degli enti locali alla manifestazione di interesse».

«È un passaggio storico: finalmente si parla di contratti e non più di proroghe, grazie alla nostra pressione unitaria e alla determinazione dei lavoratori coinvolti – hanno evidenziato le tre sigle –. Ma ora servono fatti concreti: servono più risorse, serve continuità e serve una governance chiara per guidare il processo di stabilizzazione. I tirocinanti calabresi non possono più attendere: è tempo di dare risposte definitive, e di costruire un vero percorso di dignità e stabilizzazione».

Le Organizzazioni sindacali hanno chiesto pertanto: «un rafforzamento del contributo economico per ciascuna assunzione, il superamento dei vincoli che ostacolano i Comuni, anche con il sostegno diretto del Governo».

«La vertenza è tutt’altro che chiusa – conclude la nota – ma si registra una svolta concreta, che consente di affrontare in modo maturo una questione rimasta per troppo tempo senza soluzione». (rcz) 

Tis, il sindaco di Cerisano Di Gioia incontra Senese (Uil)

Si è discusso della proposta emersa nei giorni scorsi finalizzata alla stabilizzazione dei Tis attraverso un voucher economico di 25 mila euro (una tantum) per ciascuna assunzione a tempo indeterminato, nel corso dell’incontro avvenuto tra il sindaco di Cerisano, Lucio Di Gioia e la segretaria generale di Uil Calabria, Mariaelena Senese.

Una proposta che non convince e si appresta insufficiente.

Senese e Cretella hanno incontrato, altresì, i tirocinanti del municipio delle Serre per esprimere loro solidarietà e vicinanza e garantire impegno per la soluzione di una annosa vertenza. Il sindaco Di Gioia – riportando il malcontento di tutti i sindaci calabresi – ha ribadito le tante perplessità sulle soluzioni prospettate. L’appuntamento del 5 maggio in Provincia, tra sindaci e sindacati sarà occasione di diretto confronto per chiarire le tante criticità e i limiti delle proposte avanzate da Regione e sindacati.
Ed invero, se la situazione e, soprattutto, la soluzione “politica” rimarranno quelle prospettate difficilmente Cerisano (e gli altri Comuni) potranno “confermare” i propri tirocinanti con la certezza che i tanti comuni calabresi rimarranno senza personale per l’ordinaria attività.
Si tratta di un vero e proprio percorso di “instabilizzazione”, quello immaginato, che non ha avuto alcun preliminare confronto con i sindaci, esclusi da qualunque trattativa, parere o mero consiglio.
«Si chiede proprio ai comuni di procedere con assunzioni insostenibili e impossibili per le casse degli Enti. Ma non molliamo: sosterremo le loro legittime aspettative maturate nel tempo per ottenere vera giustizia sociale, equità, dignità e diritto al lavoro», il messaggio del sindaco. (rcs)

L’OPINIONE / Franz Caruso: Indispensabile dare concretezza a problematica dei tis

di FRANZ CARUSO – Pur apprezzando l’ennesimo atto portato avanti dall’on. Francesco Cannizzaro dato dall’emendamento a favore dei TIS presentato e, successivamente, approvato dalla Commissione Bilancio di Montecitorio, ritengo indispensabile che si passi a dare concretezza alla problematica. Ciò significa che per poter dare una sicurezza di futuro lavorativo, con la conseguenziale garanzia dei diritti dovuti, ai nostri 4 mila tirocinanti calabresi, di cui 50 svolgono la loro indispensabile funzione all’interno del Comune di Cosenza, è necessario che Stato e Regione Calabria assicurino le essenziali ed adeguate risorse finanziarie.

Da come si evince dalla stampa, infatti, ancora una volta per avere la possibilità di stabilizzare questi nostri precari, al di là delle ulteriori possibili procedure individuate e da poter attivare, che apprezzo moltissimo, è necessario il relativo impegno di spesa, soprattutto per Comuni che, come il nostro, versano inevidente difficoltà economico/finanziaria. In questo senso è indirizzato il mio ennesimo e pressante appello al Governatore della Calabria, che non può ignorare questa drammatica problematica che attanaglia 4mila lavoratori e le loro famiglie. Peraltro, i Tis che oggi lavorano da precari e senza garanzia di futuro, nei nostri Comuni risultano indispensabili   e non finirò mai di ringraziarli, riconoscendone qualità umane e professionalità. Per cui se ci verrà data la reale possibilità di stabilizzarli, il Comune di Cosenza farà fino in  fondo quanto di competenza”

È giunto il momento che agli annunci, tutti belli, per carità, seguano le risorse assegnate, riconoscendo le legittime rivendicazioni di questi lavoratori ad aver assicurato il loro futuro e quello dei loro figli.
[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]

Il sindaco di Cinquefrondi Conia: Avviare una seria riflessione per vertenza tirocinanti

Serve avviare una seria riflessione e quindi agire tempestivamente, in direzione di nuovi percorsi occupazionali e di stabilizzazione, nel rispetto della piena dignità di questi lavoratori. È quanto ha chiesto Michele Conia, presidente dell’Assemblea dei sindaci della Piana e sindaco di Cinquefrondi, a nome dei primi cittadini.

«È preciso dovere, di chiunque abbia ruoli e responsabilità istituzionali – ha evidenziato – fare il possibile per risolvere un problema che riguarda migliaia di persone che prestano servizio nei Comuni ed in altri Enti. I tirocinanti ormai sono pienamente inseriti nei contesti lavorativi delle strutture alle quali sono assegnati e offrono un prezioso contributo per il funzionamento degli uffici e nell’erogazione dei servizi, anche grazie alla competenza acquisita in questi anni».

«Le recenti scelte di indirizzo – ha proseguito – relativamente ai tirocinanti che abbiano compiuto 60 anni, rischiano di penalizzare questa categoria di lavoratori, che aspettano forme adeguate e dignitose di contrattualizzazione o una definitiva stabilizzazione o, quanto meno, la possibilità di scegliere se proseguire o fuoriuscire dal bacino. La scelta adottata colpirebbe lavoratori con decenni di esperienza e sacrifici alle spalle, che hanno sostenuto negli ultimi anni i nostri Comuni, offrendo un contributo determinante per l’espletamento di servizi essenziali e dimostrando ogni giorno dedizione e professionalità».

«La decisione appare non rispettosa del valore che hanno apportato alle comunità locali – ha concluso – e per questo auspichiamo che si possano trovare altre soluzioni alternative che possano agevolare chi abbia la volontà di continuare il proprio percorso professionale». (rrc) 

I sindacati al ministero della Pubblica Amministrazione per la vertenza dei tirocinanti

Si è stabilito di affrontare la questione del precariato nel più breve tempo possibile, attraverso percorsi differenziati, nel corso dell’incontro svoltosi al ministero della Pubblica Amministrazione, tra i Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria – rispettivamente Angelo Sposato, Tonino Russo e Mariaelena Senese – insieme ai rappresentanti delle categorie Nidil, Felsa e Uiltemp con i segretari Nazionali Borghese, Barillaro e Petrassi, oltre ai Segretari Regionali Ferraro, Tripoli e Muzzopappa – e il ministro Paolo Zangrillo. Presenti anche lo staff dirigenziale e tecnico del Ministero.

Il Ministro, seppur in collegamento da remoto, era pienamente aggiornato sugli sviluppi della vertenza, grazie anche all’incontro regionale avvenuto la scorsa settimana tra i sindacati, il Presidente Occhiuto e l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese.

È stata, dunque, valutata l’ipotesi di avviare subito un programma di prepensionamento, offrendo un sussidio di 600 euro mensili per accompagnare volontariamente alla pensione i lavoratori over 60 interessati. Per gli altri lavoratori, invece, sarà necessario incrementare le risorse per garantire una corretta contrattualizzazione nei prossimi mesi, attraverso percorsi occupazionali differenziati. Tra le proposte discusse, oltre al prepensionamento, vi è un contributo di 25.000 euro come “dote” pro capite. Questo contributo potrebbe essere erogato ai Comuni e agli Enti che assumeranno i tirocinanti a tempo indeterminato, oppure direttamente ai lavoratori che scelgono un’uscita volontaria per avviare attività in proprio.

Si è deciso, inoltre, di estendere le deroghe assunzionali ad altri Enti per facilitare ulteriormente la contrattualizzazione. Tra le proposte, vi è anche l’introduzione di nuove figure professionali, come il personale di assistenza per i Pronto Soccorso e gli ospedali, attraverso percorsi formativi specifici.

Il tavolo tecnico dovrà, ora, lavorare immediatamente agli emendamenti necessari da apportare alla normativa vigente, con l’obiettivo di garantire un contratto per tutti i tirocinanti già nei prossimi mesi.

Poiché la condizione attuale dei tirocinanti deve essere mantenuta per l’applicazione delle norme, sarà presentato un emendamento al Decreto Omnibus per ottenere una proroga tecnica, che consenta la continuità lavorativa. Questa misura è fondamentale, soprattutto vista l’assenza di tutele previdenziali come la Naspi.

Le parti, poi, hanno convenuto sia necessario un tavolo tecnico interministeriale, al quale dovranno prendere parte Governo, Regione, Anci e parti sociali, per dare corso alle misure ed individuare le soluzioni. Il sindacato confederale, infine, continuerà a monitorare attentamente la situazione relativa alla vertenza del bacino dei Tis calabresi per garantire che tutti gli impegni presi al tavolo ministeriale vengano rispettati in tempi rapidi.

«Dopo tanto impegno e lavoro oggi abbiamo tracciato il percorso che auspichiamo ci possa portare alla chiusura del più difficile bacino di precariato esistente in Calabria di cui abbiamo ricostruito la storia e i costi. Ora passiamo immediatamente all’azione partendo dalla proroga dei tirocini per arrivare in tempi brevi alla definizione del percorso lavorativo di ognuno», ha detto l’assessore calabrese, a termine dell’incontro.

«Con una squadra di uomini e donne competenti (Maria Cantarini, Fortunato Varone, Roberto Cosentino, Pasquale Capicotto, Eugenia Montilla, Marina Petrolo, Roberta Cardamone, Maurizio Nicolai) – ha sottolineato l’assessore – abbiamo lavorato per creare le giuste condizioni per raggiungere l’importante obiettivo che con il presidente Roberto Occhiuto ci siamo prefissati: chiusura del bacino e di non creare più neanche un precario nella Pubblica Amministrazione».

«Ora puntiamo – ha proseguito – alla condivisione delle nostre proposte che sono certo che la Deputazione parlamentare calabrese, con nuovo e ulteriore impegno di Francesco Cannizzaro e con la spinta dei miei rappresentanti Wanda Ferro, Alfredo Antoniozzi, Eugenia Roccella, Fausto Orsomarso ed Ernesto Rapani ci, porterà verso l’importante risultato.

«Un particolare ringraziamento – ha concluso – a tutte le organizzazioni sindacali con le quali si è instaurato un rapporto di leale collaborazione finalizzata alla risoluzione di alcune ataviche problematiche che da anni interessano la nostra Calabria. Desideriamo mettere la parola fine alla più imbarazzante pagina voluta da una vecchia classe politica irresponsabile e scellerata».

Un incontro positivo per Sposato, ricordando in un video che «come sindacato, insieme alla Regione, abbiamo chiesto che si possa istituire un tavolo tecnico interministeriale per decidere la road map da seguire ai fini della contrattualizzazione attraverso più modalità ma soprattutto la costituzione di una dote finanziaria per le pubbliche amministrazioni per avviare la contrattualizzazione o, in alternativa, in autoimprenditorialità. C’è inoltre la possibilità di individuare un accompagnamento alla pensione per coloro che hanno maturato i requisiti o progettualità in altri settori come quello sanitario».

«Per fare questo – ha proseguito – occorre una deroga alla normativa – ha specificato –. Al ministro abbiamo chiesto di procedere alla proroga e poi creare un contesto normativo per accompagnare questo percorso individuando risorse statali. Abbiamo detto che cinque milioni sono insufficienti  e abbiamo chiesto che si possa costituire un tavolo interministeriale permanente con Regione, Anci e Governo per individuare subito l’impianto normativo ai fini della contrattualizzazione e per la proroga che serve nell’immediato. Siamo fiduciosi, c’è cauto ottimismo». (rrm)

 

I sindacati incontrano Occhiuto: Focus su Abramo CC e tirocinanti

Si è parlato della vertenza Abramo Customer Care e dei tirocinanti calabresi e della bonifica di Crotone, nel corso dell’incontro, in Cittadella regionale, tra i segretari di Cgil, Cisl e Uil Calabria, rispettivamente Angelo Sposato, Tonino Russo e Mariaelena Senese e il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

Questi incontri e le iniziative intraprese rappresentano un importante passo avanti per la risoluzione delle problematiche lavorative che affliggono la regione, dimostrando l’impegno delle istituzioni e dei sindacati nel trovare soluzioni concrete e condivise.

Per quanto riguarda la vertenza Abramo, sulla cui definizione si è ottenuta una proroga di un mese da parte di Tim, il Presidente Occhiuto si è impegnato a ottenere, sfruttando al meglio la dilazione dei tempi, l’apertura di un tavolo presso il ministero del Made in Italy, che vedrà la partecipazione del ministro Urso, della ministra Calderone, dei vertici di Tim e dei sindacati confederali.

Cgil Cisl Uil hanno ribadito che la soluzione deve riguardare tutti i lavoratori alle stesse condizioni e in continuità. Nel frattempo ha preannunciato un sostanziale sostentamento  per il progetto di digitalizzazione in itinere.

Per i Tis, considerata la pluriennale esperienza formativa di lavoratori e lavoratrici, si sta lavorando ad una forma di contrattualizzazione presso  gli stessi enti dove questi operano attraverso l’internalizzazione di alcuni servizi resi ai cittadini.

Tale  percorso, da considerarsi a tempo indeterminato, deve prevedere una forma di accompagnamento finanziario da parte della regione e del governo. Per agevolare tale percorso si sta valutando di offrire alle lavoratrici e lavoratori over 60 la possibilità di ottenere un incentivo all’esodo volontario.

Anche in questo caso, verrà avviato un tavolo presso il ministero della pubblica amministrazione, alla presenza anche dell’Anci per trovare soluzioni e superare vincoli normativi.

Per la vertenza Amaco, invece, si procederà celermente all’avvio di un tavolo con l’assessore Emma Staine, le Organizzazioni Sindacali e il liquidatore al fine di individuare la soluzione migliore per la salvaguardia dei posti di lavoro. (rcz)

 

I sindacati proclamano stato di agitazione per accantonamento emendamento per i tirocinanti

Nidil-Cgil – Felsa Cisl – Uil Temp e USB FdS hanno denunciato come l’emendamento al Dl Milleproroghe, che prevede una contrattualizzazione a 18 ore per 18 mesi con relativa copertura finanziaria annua di 40 milioni di euro per i tirocinanti calabresi, «risulta essere accantonato» parrebbe «per problemi legati alle ristrette tempistiche di discussione».

Tutto ciò in prossimità della discussione del Dl che avrebbe chiuso la «stagione dei tirocini che si ripetono da anni e riconoscere una dignità lavorativa piena agli oltre 4mila lavoratori che quotidianamente contribuiscono al funzionamento della macchina amministrativa nei Comuni, delle Asp, nelle Province, nelle scuole, ed in tantissimi enti pubblici e privati».

Proprio per questo le sigle sindacali hanno annunciato lo stato di agitazione di tutti i tirocinanti in tutti gli enti, anche con momenti di astensione dalle attività, dal 12 al 15 febbraio proprio in concomitanza con la discussione del Disegno di Legge Milleproroghe al fine di mantenere accesi i riflettori sulla vertenza.

«La stagione, però – si legge in una nota – potrebbe diventare ancora più calda: i lavoratori ed i sindacati sono pronti a forme ancora più incisive di protesta se l’emendamento non dovesse passare, proteste che andrebbero inevitabilmente a innestarsi nel prossimo periodo elettorale, senza sconti per maggioranza o opposizioni».

Nei giorni scorsi, proprio in prospettiva della discussione dell’emendamento, i sindacati, che da mesi tengono alta l’attenzione sulla vertenza, avevano scritto una lettera aperta a tutta la Deputazione calabrese, perché «su una problematica che coinvolge 4000 calabresi e le loro famiglie si sia capaci di fare fronte comune – viene ricordato in una nota –. La proroga dei tirocini è appesa ogni volta a difficoltà normative, economiche e politiche, oltre che al mancato riconoscimento del ruolo dei tirocinanti che ormai sono perfettamente integrati nelle attività degli enti che li ospitano da diversi anni. Se venissero meno negli Enti 4mila unità di personale, oltre alle difficoltà di mantenere gli attuali livelli di servizi essenziali, vi sarebbero seri problemi di reddito per 4mila famiglie, con non indifferenti problematiche sociali e di ordine pubblico».

Alla luce di ciò, i sindacati hanno rinnovato il loro appello alla deputazione calabrese e al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, «perché faccia valere il suo peso e all’Anci Calabria perché si attivino i canali istituzionali a sostegno dell’emendamento». (rcz)

 

COSENZA – Maggioranza e opposizione insieme per risolvere vertenza tirocinanti

È stata accolta, dalle forze di opposizione al Comune di Cosenza, la proposta del sindaco Franz Caruso, volta a trovare una soluzione alla vertenza dei tirocinanti calabresi.

In particolare, la proposta riguarda quella di sostenere il recente emendamento al Decreto Milleproroghe finalizzato a consentire alle Amministrazioni locali di bandire selezioni per la loro assunzione a 18 mesi per 18 ore settimanali, sui cui bisognerà, comunque, assicurare il relativo impegno di spesa. Il Comune di Cosenza sarà in ciò capofila di una più ampia mobilitazione tendente a coinvolgere  tutti i parlamentari calabresi, la Regione Calabria, i Comuni capoluogo di provincia e tutte le P.A. interessate.

È quanto emerso dalla riunione convocata dal sindaco Franz Caruso e  svoltasi  ieri pomeriggio nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi  sulla situazione contrattuale ed il futuro lavorativo dei tirocinanti attualmente operanti al Comune di Cosenza a cui hanno partecipato una rappresentanza dei TIS, i consiglieri di opposizione che ne avevano sollecitato la problematica, i capigruppo di maggioranza, l’assessore comunale al personale, Damiano Covelli, la segretaria generale, Virginia Milano e la dirigente del settore, Matilde Fittante.

Nel corso della discussione che si è aperta, ampia ed articolata, le opposizioni hanno, tra l’altro, asserito che la loro azione è sempre stata priva di qualsivoglia tentativo di strumentalità, ed hanno offerto la loro massima disponibilità a lavorare verso l’obiettivo di stabilizzazione dei Tis insieme all’Amministrazione Comunale. Le forze di opposizione, aderendo, quindi, alla proposta formulata dal sindaco Franz Caruso, si sono dette pronte alla stesura di un documento congiunto da presentare, per essere approvato, in Consiglio Comunale.

«La riunione è stata importante – ha affermato il sindaco Franz Caruso – perché ha visto formarsi un fronte comune, che vede insieme tutte le forze politiche in Consiglio Comunale,  a sostegno dei circa 4 mila tirocinanti calabresi di cui 50 operanti nel nostro Ente a cui ho sempre riconosciuto i meriti della loro presenza nei nostri uffici, consapevole della loro situazione di drammatica precarietà».
«Proprio per questo – ha proseguito – ho inteso convocare l’incontro odierno, instaurando un metodo mai applicato che, allo scontro giornalistico, preferisce la concretezza della condivisione di una vertenza difficile, che coinvolge famiglie e la vita quotidiana  di Enti che sono tenuti a dare risposte. In questo contesto esprimo la mia soddisfazione per l’esito della riunione che ha fatto registrare da parte della compagine politica di opposizione la necessità di essere capofila in questa controversia lavorativa che grava sul futuro di 4mila tirocinanti, madri e padri di famiglia».
«Naturalmente – ha concluso Franz Caruso – sarà mia cura coinvolgere i colleghi Sindaci ed i Sindacati per far fronte uniti alla giusta rivendicazione dei tirocinanti calabresi». (rcs)

Tirocinanti calabresi, Cgil, Cisl e Uil: Bene norma, ma gli effetti reali sono più modesti degli annunci

In una nota congiunta i segretari generale di Nidil Cgil CalabriaFelsa Cisl CalabriaUilTemp Calabria, rispettivamente Ivan FerraroGianni TripoliOreste Valente, pur ritenendo buona la norma in merito ai tirocinanti calabresi, hanno sottolineato come «gli effetti reali sono più modesti degli annunci».

«In esso si prevede che, per fronteggiare l’emergenza migratoria sul territorio nazionale – hanno ricordato – con particolare riferimento alla Regione Calabria, e per realizzare iniziative utili all’accoglienza, nonché per l’attuazione dei progetti del Pnrr e degli interventi e iniziative per fronteggiare il dissesto idrogeologico, le amministrazioni comunali possono inquadrare nelle piante organiche, in deroga alle disposizioni ordinarie, i tirocinanti inseriti nei percorsi di inclusione sociale».

«Questo è un fatto – hanno proseguito – sicuramente positivo perché rappresenta sostanzialmente una presa in carico da parte dello Stato (non più della sola Regione Calabria) di un bacino ormai consolidato che negli anni ha prestato servizio nelle amministrazioni pubbliche della Calabria, sopperendo alle ataviche carenze di organico, a cui ora i Comuni possono attingere per una contrattualizzazione. Accanto a questo, però, non mancano le criticità che hanno dirette ricadute pratiche diverse rispetto ai toni trionfalistici della prima ora».

«Ci allarma particolarmente – hanno spiegato – la specificazione che le eventuali assunzioni possono avvenire solo nelle amministrazioni comunali e sia riferita ai tirocinanti “già utilizzati dalle predette amministrazioni comunali”, mettendo da parte quell’ampia fetta di tirocinanti (quasi 700) che in questi lunghi anni ha svolto mansioni identiche o equivalenti anche in altri Enti come Province, Asp, Scuole, Camere di Commercio, etc. o aziende private. Una palese discriminazione».

«C’è poi il grosso problema della copertura finanziaria. Infatti – hanno proseguito – mentre nella formulazione originaria erano previsti 40 milioni, ne servirebbero almeno 50 per mantenere l’attuale livello retributivo, nel testo approvato sono previsti  2 milioni per il 2023 e 5 milioni dall’anno 2024. Per esemplificare, queste somme possono coprire circa 350 assunzioni part-time o, provocatoriamente, 4000 assunzioni da 4 – no, il quattro non è un refuso! – ore mensili».

«Infine, è prevista una prova selettiva, dalle modalità non meglio specificate, che potrebbe essere ben diversa dalla prova di idoneità che la legislazione regionale ex art. 16 Legge 57/86 prevede per i tirocinanti proprio in riconoscimento e valorizzazione degli anni di servizio già svolti. Tutto ciò ci fa dire che – hanno concluso i sindacalisti – mentre da troppe parti si è sbandierata l’idea che da domani possano avviarsi le assunzioni che i 4.000 Tis calabresi attendono da tanto, la portata reale del provvedimento potrebbe rivelarsi ben più deludente e, che se non si apportano gli opportuni correttivi, il percorso non sarà né breve né privo di ostacoli». (rcz)