Il sindaco di Cinquefrondi Conia: Avviare una seria riflessione per vertenza tirocinanti

Serve avviare una seria riflessione e quindi agire tempestivamente, in direzione di nuovi percorsi occupazionali e di stabilizzazione, nel rispetto della piena dignità di questi lavoratori. È quanto ha chiesto Michele Conia, presidente dell’Assemblea dei sindaci della Piana e sindaco di Cinquefrondi, a nome dei primi cittadini.

«È preciso dovere, di chiunque abbia ruoli e responsabilità istituzionali – ha evidenziato – fare il possibile per risolvere un problema che riguarda migliaia di persone che prestano servizio nei Comuni ed in altri Enti. I tirocinanti ormai sono pienamente inseriti nei contesti lavorativi delle strutture alle quali sono assegnati e offrono un prezioso contributo per il funzionamento degli uffici e nell’erogazione dei servizi, anche grazie alla competenza acquisita in questi anni».

«Le recenti scelte di indirizzo – ha proseguito – relativamente ai tirocinanti che abbiano compiuto 60 anni, rischiano di penalizzare questa categoria di lavoratori, che aspettano forme adeguate e dignitose di contrattualizzazione o una definitiva stabilizzazione o, quanto meno, la possibilità di scegliere se proseguire o fuoriuscire dal bacino. La scelta adottata colpirebbe lavoratori con decenni di esperienza e sacrifici alle spalle, che hanno sostenuto negli ultimi anni i nostri Comuni, offrendo un contributo determinante per l’espletamento di servizi essenziali e dimostrando ogni giorno dedizione e professionalità».

«La decisione appare non rispettosa del valore che hanno apportato alle comunità locali – ha concluso – e per questo auspichiamo che si possano trovare altre soluzioni alternative che possano agevolare chi abbia la volontà di continuare il proprio percorso professionale». (rrc) 

I sindacati al ministero della Pubblica Amministrazione per la vertenza dei tirocinanti

Si è stabilito di affrontare la questione del precariato nel più breve tempo possibile, attraverso percorsi differenziati, nel corso dell’incontro svoltosi al ministero della Pubblica Amministrazione, tra i Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria – rispettivamente Angelo Sposato, Tonino Russo e Mariaelena Senese – insieme ai rappresentanti delle categorie Nidil, Felsa e Uiltemp con i segretari Nazionali Borghese, Barillaro e Petrassi, oltre ai Segretari Regionali Ferraro, Tripoli e Muzzopappa – e il ministro Paolo Zangrillo. Presenti anche lo staff dirigenziale e tecnico del Ministero.

Il Ministro, seppur in collegamento da remoto, era pienamente aggiornato sugli sviluppi della vertenza, grazie anche all’incontro regionale avvenuto la scorsa settimana tra i sindacati, il Presidente Occhiuto e l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese.

È stata, dunque, valutata l’ipotesi di avviare subito un programma di prepensionamento, offrendo un sussidio di 600 euro mensili per accompagnare volontariamente alla pensione i lavoratori over 60 interessati. Per gli altri lavoratori, invece, sarà necessario incrementare le risorse per garantire una corretta contrattualizzazione nei prossimi mesi, attraverso percorsi occupazionali differenziati. Tra le proposte discusse, oltre al prepensionamento, vi è un contributo di 25.000 euro come “dote” pro capite. Questo contributo potrebbe essere erogato ai Comuni e agli Enti che assumeranno i tirocinanti a tempo indeterminato, oppure direttamente ai lavoratori che scelgono un’uscita volontaria per avviare attività in proprio.

Si è deciso, inoltre, di estendere le deroghe assunzionali ad altri Enti per facilitare ulteriormente la contrattualizzazione. Tra le proposte, vi è anche l’introduzione di nuove figure professionali, come il personale di assistenza per i Pronto Soccorso e gli ospedali, attraverso percorsi formativi specifici.

Il tavolo tecnico dovrà, ora, lavorare immediatamente agli emendamenti necessari da apportare alla normativa vigente, con l’obiettivo di garantire un contratto per tutti i tirocinanti già nei prossimi mesi.

Poiché la condizione attuale dei tirocinanti deve essere mantenuta per l’applicazione delle norme, sarà presentato un emendamento al Decreto Omnibus per ottenere una proroga tecnica, che consenta la continuità lavorativa. Questa misura è fondamentale, soprattutto vista l’assenza di tutele previdenziali come la Naspi.

Le parti, poi, hanno convenuto sia necessario un tavolo tecnico interministeriale, al quale dovranno prendere parte Governo, Regione, Anci e parti sociali, per dare corso alle misure ed individuare le soluzioni. Il sindacato confederale, infine, continuerà a monitorare attentamente la situazione relativa alla vertenza del bacino dei Tis calabresi per garantire che tutti gli impegni presi al tavolo ministeriale vengano rispettati in tempi rapidi.

«Dopo tanto impegno e lavoro oggi abbiamo tracciato il percorso che auspichiamo ci possa portare alla chiusura del più difficile bacino di precariato esistente in Calabria di cui abbiamo ricostruito la storia e i costi. Ora passiamo immediatamente all’azione partendo dalla proroga dei tirocini per arrivare in tempi brevi alla definizione del percorso lavorativo di ognuno», ha detto l’assessore calabrese, a termine dell’incontro.

«Con una squadra di uomini e donne competenti (Maria Cantarini, Fortunato Varone, Roberto Cosentino, Pasquale Capicotto, Eugenia Montilla, Marina Petrolo, Roberta Cardamone, Maurizio Nicolai) – ha sottolineato l’assessore – abbiamo lavorato per creare le giuste condizioni per raggiungere l’importante obiettivo che con il presidente Roberto Occhiuto ci siamo prefissati: chiusura del bacino e di non creare più neanche un precario nella Pubblica Amministrazione».

«Ora puntiamo – ha proseguito – alla condivisione delle nostre proposte che sono certo che la Deputazione parlamentare calabrese, con nuovo e ulteriore impegno di Francesco Cannizzaro e con la spinta dei miei rappresentanti Wanda Ferro, Alfredo Antoniozzi, Eugenia Roccella, Fausto Orsomarso ed Ernesto Rapani ci, porterà verso l’importante risultato.

«Un particolare ringraziamento – ha concluso – a tutte le organizzazioni sindacali con le quali si è instaurato un rapporto di leale collaborazione finalizzata alla risoluzione di alcune ataviche problematiche che da anni interessano la nostra Calabria. Desideriamo mettere la parola fine alla più imbarazzante pagina voluta da una vecchia classe politica irresponsabile e scellerata».

Un incontro positivo per Sposato, ricordando in un video che «come sindacato, insieme alla Regione, abbiamo chiesto che si possa istituire un tavolo tecnico interministeriale per decidere la road map da seguire ai fini della contrattualizzazione attraverso più modalità ma soprattutto la costituzione di una dote finanziaria per le pubbliche amministrazioni per avviare la contrattualizzazione o, in alternativa, in autoimprenditorialità. C’è inoltre la possibilità di individuare un accompagnamento alla pensione per coloro che hanno maturato i requisiti o progettualità in altri settori come quello sanitario».

«Per fare questo – ha proseguito – occorre una deroga alla normativa – ha specificato –. Al ministro abbiamo chiesto di procedere alla proroga e poi creare un contesto normativo per accompagnare questo percorso individuando risorse statali. Abbiamo detto che cinque milioni sono insufficienti  e abbiamo chiesto che si possa costituire un tavolo interministeriale permanente con Regione, Anci e Governo per individuare subito l’impianto normativo ai fini della contrattualizzazione e per la proroga che serve nell’immediato. Siamo fiduciosi, c’è cauto ottimismo». (rrm)

 

I sindacati incontrano Occhiuto: Focus su Abramo CC e tirocinanti

Si è parlato della vertenza Abramo Customer Care e dei tirocinanti calabresi e della bonifica di Crotone, nel corso dell’incontro, in Cittadella regionale, tra i segretari di Cgil, Cisl e Uil Calabria, rispettivamente Angelo Sposato, Tonino Russo e Mariaelena Senese e il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

Questi incontri e le iniziative intraprese rappresentano un importante passo avanti per la risoluzione delle problematiche lavorative che affliggono la regione, dimostrando l’impegno delle istituzioni e dei sindacati nel trovare soluzioni concrete e condivise.

Per quanto riguarda la vertenza Abramo, sulla cui definizione si è ottenuta una proroga di un mese da parte di Tim, il Presidente Occhiuto si è impegnato a ottenere, sfruttando al meglio la dilazione dei tempi, l’apertura di un tavolo presso il ministero del Made in Italy, che vedrà la partecipazione del ministro Urso, della ministra Calderone, dei vertici di Tim e dei sindacati confederali.

Cgil Cisl Uil hanno ribadito che la soluzione deve riguardare tutti i lavoratori alle stesse condizioni e in continuità. Nel frattempo ha preannunciato un sostanziale sostentamento  per il progetto di digitalizzazione in itinere.

Per i Tis, considerata la pluriennale esperienza formativa di lavoratori e lavoratrici, si sta lavorando ad una forma di contrattualizzazione presso  gli stessi enti dove questi operano attraverso l’internalizzazione di alcuni servizi resi ai cittadini.

Tale  percorso, da considerarsi a tempo indeterminato, deve prevedere una forma di accompagnamento finanziario da parte della regione e del governo. Per agevolare tale percorso si sta valutando di offrire alle lavoratrici e lavoratori over 60 la possibilità di ottenere un incentivo all’esodo volontario.

Anche in questo caso, verrà avviato un tavolo presso il ministero della pubblica amministrazione, alla presenza anche dell’Anci per trovare soluzioni e superare vincoli normativi.

Per la vertenza Amaco, invece, si procederà celermente all’avvio di un tavolo con l’assessore Emma Staine, le Organizzazioni Sindacali e il liquidatore al fine di individuare la soluzione migliore per la salvaguardia dei posti di lavoro. (rcz)

 

I sindacati proclamano stato di agitazione per accantonamento emendamento per i tirocinanti

Nidil-Cgil – Felsa Cisl – Uil Temp e USB FdS hanno denunciato come l’emendamento al Dl Milleproroghe, che prevede una contrattualizzazione a 18 ore per 18 mesi con relativa copertura finanziaria annua di 40 milioni di euro per i tirocinanti calabresi, «risulta essere accantonato» parrebbe «per problemi legati alle ristrette tempistiche di discussione».

Tutto ciò in prossimità della discussione del Dl che avrebbe chiuso la «stagione dei tirocini che si ripetono da anni e riconoscere una dignità lavorativa piena agli oltre 4mila lavoratori che quotidianamente contribuiscono al funzionamento della macchina amministrativa nei Comuni, delle Asp, nelle Province, nelle scuole, ed in tantissimi enti pubblici e privati».

Proprio per questo le sigle sindacali hanno annunciato lo stato di agitazione di tutti i tirocinanti in tutti gli enti, anche con momenti di astensione dalle attività, dal 12 al 15 febbraio proprio in concomitanza con la discussione del Disegno di Legge Milleproroghe al fine di mantenere accesi i riflettori sulla vertenza.

«La stagione, però – si legge in una nota – potrebbe diventare ancora più calda: i lavoratori ed i sindacati sono pronti a forme ancora più incisive di protesta se l’emendamento non dovesse passare, proteste che andrebbero inevitabilmente a innestarsi nel prossimo periodo elettorale, senza sconti per maggioranza o opposizioni».

Nei giorni scorsi, proprio in prospettiva della discussione dell’emendamento, i sindacati, che da mesi tengono alta l’attenzione sulla vertenza, avevano scritto una lettera aperta a tutta la Deputazione calabrese, perché «su una problematica che coinvolge 4000 calabresi e le loro famiglie si sia capaci di fare fronte comune – viene ricordato in una nota –. La proroga dei tirocini è appesa ogni volta a difficoltà normative, economiche e politiche, oltre che al mancato riconoscimento del ruolo dei tirocinanti che ormai sono perfettamente integrati nelle attività degli enti che li ospitano da diversi anni. Se venissero meno negli Enti 4mila unità di personale, oltre alle difficoltà di mantenere gli attuali livelli di servizi essenziali, vi sarebbero seri problemi di reddito per 4mila famiglie, con non indifferenti problematiche sociali e di ordine pubblico».

Alla luce di ciò, i sindacati hanno rinnovato il loro appello alla deputazione calabrese e al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, «perché faccia valere il suo peso e all’Anci Calabria perché si attivino i canali istituzionali a sostegno dell’emendamento». (rcz)

 

COSENZA – Maggioranza e opposizione insieme per risolvere vertenza tirocinanti

È stata accolta, dalle forze di opposizione al Comune di Cosenza, la proposta del sindaco Franz Caruso, volta a trovare una soluzione alla vertenza dei tirocinanti calabresi.

In particolare, la proposta riguarda quella di sostenere il recente emendamento al Decreto Milleproroghe finalizzato a consentire alle Amministrazioni locali di bandire selezioni per la loro assunzione a 18 mesi per 18 ore settimanali, sui cui bisognerà, comunque, assicurare il relativo impegno di spesa. Il Comune di Cosenza sarà in ciò capofila di una più ampia mobilitazione tendente a coinvolgere  tutti i parlamentari calabresi, la Regione Calabria, i Comuni capoluogo di provincia e tutte le P.A. interessate.

È quanto emerso dalla riunione convocata dal sindaco Franz Caruso e  svoltasi  ieri pomeriggio nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi  sulla situazione contrattuale ed il futuro lavorativo dei tirocinanti attualmente operanti al Comune di Cosenza a cui hanno partecipato una rappresentanza dei TIS, i consiglieri di opposizione che ne avevano sollecitato la problematica, i capigruppo di maggioranza, l’assessore comunale al personale, Damiano Covelli, la segretaria generale, Virginia Milano e la dirigente del settore, Matilde Fittante.

Nel corso della discussione che si è aperta, ampia ed articolata, le opposizioni hanno, tra l’altro, asserito che la loro azione è sempre stata priva di qualsivoglia tentativo di strumentalità, ed hanno offerto la loro massima disponibilità a lavorare verso l’obiettivo di stabilizzazione dei Tis insieme all’Amministrazione Comunale. Le forze di opposizione, aderendo, quindi, alla proposta formulata dal sindaco Franz Caruso, si sono dette pronte alla stesura di un documento congiunto da presentare, per essere approvato, in Consiglio Comunale.

«La riunione è stata importante – ha affermato il sindaco Franz Caruso – perché ha visto formarsi un fronte comune, che vede insieme tutte le forze politiche in Consiglio Comunale,  a sostegno dei circa 4 mila tirocinanti calabresi di cui 50 operanti nel nostro Ente a cui ho sempre riconosciuto i meriti della loro presenza nei nostri uffici, consapevole della loro situazione di drammatica precarietà».
«Proprio per questo – ha proseguito – ho inteso convocare l’incontro odierno, instaurando un metodo mai applicato che, allo scontro giornalistico, preferisce la concretezza della condivisione di una vertenza difficile, che coinvolge famiglie e la vita quotidiana  di Enti che sono tenuti a dare risposte. In questo contesto esprimo la mia soddisfazione per l’esito della riunione che ha fatto registrare da parte della compagine politica di opposizione la necessità di essere capofila in questa controversia lavorativa che grava sul futuro di 4mila tirocinanti, madri e padri di famiglia».
«Naturalmente – ha concluso Franz Caruso – sarà mia cura coinvolgere i colleghi Sindaci ed i Sindacati per far fronte uniti alla giusta rivendicazione dei tirocinanti calabresi». (rcs)

Tirocinanti calabresi, Cgil, Cisl e Uil: Bene norma, ma gli effetti reali sono più modesti degli annunci

In una nota congiunta i segretari generale di Nidil Cgil CalabriaFelsa Cisl CalabriaUilTemp Calabria, rispettivamente Ivan FerraroGianni TripoliOreste Valente, pur ritenendo buona la norma in merito ai tirocinanti calabresi, hanno sottolineato come «gli effetti reali sono più modesti degli annunci».

«In esso si prevede che, per fronteggiare l’emergenza migratoria sul territorio nazionale – hanno ricordato – con particolare riferimento alla Regione Calabria, e per realizzare iniziative utili all’accoglienza, nonché per l’attuazione dei progetti del Pnrr e degli interventi e iniziative per fronteggiare il dissesto idrogeologico, le amministrazioni comunali possono inquadrare nelle piante organiche, in deroga alle disposizioni ordinarie, i tirocinanti inseriti nei percorsi di inclusione sociale».

«Questo è un fatto – hanno proseguito – sicuramente positivo perché rappresenta sostanzialmente una presa in carico da parte dello Stato (non più della sola Regione Calabria) di un bacino ormai consolidato che negli anni ha prestato servizio nelle amministrazioni pubbliche della Calabria, sopperendo alle ataviche carenze di organico, a cui ora i Comuni possono attingere per una contrattualizzazione. Accanto a questo, però, non mancano le criticità che hanno dirette ricadute pratiche diverse rispetto ai toni trionfalistici della prima ora».

«Ci allarma particolarmente – hanno spiegato – la specificazione che le eventuali assunzioni possono avvenire solo nelle amministrazioni comunali e sia riferita ai tirocinanti “già utilizzati dalle predette amministrazioni comunali”, mettendo da parte quell’ampia fetta di tirocinanti (quasi 700) che in questi lunghi anni ha svolto mansioni identiche o equivalenti anche in altri Enti come Province, Asp, Scuole, Camere di Commercio, etc. o aziende private. Una palese discriminazione».

«C’è poi il grosso problema della copertura finanziaria. Infatti – hanno proseguito – mentre nella formulazione originaria erano previsti 40 milioni, ne servirebbero almeno 50 per mantenere l’attuale livello retributivo, nel testo approvato sono previsti  2 milioni per il 2023 e 5 milioni dall’anno 2024. Per esemplificare, queste somme possono coprire circa 350 assunzioni part-time o, provocatoriamente, 4000 assunzioni da 4 – no, il quattro non è un refuso! – ore mensili».

«Infine, è prevista una prova selettiva, dalle modalità non meglio specificate, che potrebbe essere ben diversa dalla prova di idoneità che la legislazione regionale ex art. 16 Legge 57/86 prevede per i tirocinanti proprio in riconoscimento e valorizzazione degli anni di servizio già svolti. Tutto ciò ci fa dire che – hanno concluso i sindacalisti – mentre da troppe parti si è sbandierata l’idea che da domani possano avviarsi le assunzioni che i 4.000 Tis calabresi attendono da tanto, la portata reale del provvedimento potrebbe rivelarsi ben più deludente e, che se non si apportano gli opportuni correttivi, il percorso non sarà né breve né privo di ostacoli». (rcz)

Russo (Cisl): Aprire tavolo di confronto per stabilizzare lavoratori Tis

«Riteniamo urgente l’apertura di un tavolo di confronto con Regioni e Amministrazioni per affrontare tali criticità e per costruire un piano di stabilizzazione per tutta la platea di lavoratori e lavoratrici impegnati nei Tis». È quanto ha dichiarato Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria, commentando positivamente l’emendamento approvato a favore di 4mila tirocinanti calabresi.

«Esprimiamo apprezzamento – ha spiegato – per tale scelta che da tempo auspicavamo. Dopo anni di precariato e di lavoro non regolarizzato nelle pubbliche amministrazione è da tempo arrivato il momento di offrire a questi 4.000 lavoratori e lavoratrici, perché di questo si tratta, un contratto, uno stipendio, una dignità, la certezza di un futuro lavorativo, la possibilità di continuare ad offrire il proprio contributo professionale».

«L’emendamento – ha spiegato ancora – prevede il finanziamento di 2 milioni di euro per il 2023 e 5 milioni per il 2024 per l’assunzione dei lavoratori impegnati nei Tis strettamente necessari all’attuazione del PNRR e per il contrasto al dissesto idro-geologico. È certamente positivo il superamento dei vincoli sulla spesa del personale per le Amministrazioni locali che assumeranno anche con la possibilità di un inquadramento nelle piante organiche in sovrannumero».

«Ma di fronte a noi – ha concluso – c’è un percorso complesso che va costruito insieme alle Istituzioni e alle parti sociali, per dare concreta attuazione e per superare le difficoltà che si incontreranno. Ci sono problemi che devono essere affrontati: risorse non sufficienti e storicizzazione della spesa e del contributo statale». (rcz)

Contratto tirocinanti, il M5S: Ora più risorse da Governo e Regione

I parlamentari del Movimento 5 Stelle Riccardo Tucci, Elisa Scutellà, Anna Laura Orrico e Vittoria Baldino, esprimendo soddisfazione per l’emendamento approvato «che mette la parola fine al calvario di migliaia di persone appartenenti alla platea dei tirocinanti calabresi degli enti locali», hanno auspicato un aumento, in futuro, delle risorse sia da parte del Governo che della Regione Calabria.

«Con questo provvedimento inizia un percorso che consentirà a più di 4000 lavoratori di uscire dallo stato di invisibilità», hanno ricordato i pentastellati, aggiungendo che «l’emendamento consente d’inquadrare i tirocinanti nel settore delle politiche di accoglienza migratoria, nel comparto burocratico del Piano nazionale di ripresa e resilienza o nell’ambito della cura idrogeologica del territorio».

«Più dettagliatamente in tema di emergenza migratoria – prosegue la nota – grazie a questo emendamento le amministrazioni comunali saranno autorizzate, anche in deroga alle facoltà assunzionali, nei limiti delle risorse finanziarie a loro assegnate, ad inquadrare nelle relative piante organiche, anche in sovrannumero, i tirocinanti rientranti in percorsi di inclusione sociale rivolti a disoccupati già percettori di trattamenti di mobilità in deroga, realizzati a seguito dell’Accordo Quadro tra la Regione Calabria e le parti sociali del 7 dicembre 2016, già utilizzati dalle predette amministrazioni comunali ed in possesso dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego, previo superamento di prova selettiva».

«Gli inquadramenti dei tirocinanti – hanno sottolineato i parlamentari 5 stelle  – potranno essere finalizzati altresì all’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e degli adempimenti connessi, nonché a fronteggiare l’emergenza idrogeologica, rispetto al personale che negli anni ha acquisito adeguata esperienza lavorativa e competenza necessaria all’attuazione degli interventi previsti nei predetti progetti. Per la copertura dell’onere sostenuto dai comuni per le assunzioni è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per l’anno 2023 e di 5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024».

«I comuni interessati alla procedura – hanno concluso gli esponenti pentastellati – dovranno comunicare al Dipartimento della funzione pubblica entro il 31 luglio prossimo le esigenze di personale strettamente necessarie all’attuazione delle finalità di cui sopra». (rcz)

Il presidente Mancuso: Emendamento tirocinanti di straordinaria importanza

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha evidenziato come «l’emendamento a firma dell’on. Francesco Cannizzaro, approvato dalle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera dei deputati, è di straordinaria importanza».

Tale emendamento, infatti, consentirà ai tirocinanti di Inclusione sociale, impiegati da anni presso le varie Amministrazioni locali della Calabria di poter essere contrattualizzati con la pubblica amministrazione.

«E dimostra che l’impegno, assiduo e insistente – ha detto – e le politiche messe in campo dalla Regione con la guida del presidente Occhiuto, dai parlamentari sensibili alla storica problematica come l’on. Cannizzaro e dal Governo, sta dando ottimi risultati, per  prosciugare il bacino del precariato calabrese, assicurando finalmente a tantissime persone la garanzia del lavoro stabile con cui realizzare i propri progetti di vita».

«Questa specifica norma, in deroga ai vincoli assunzionali vigenti, è indispensabile – ha concluso – non soltanto per il prosieguo dell’attività di 4mila persone, ma anche per i Comuni e gli Enti dove questi lavoratori calabresi prestano servizio».

Soddisfazione è stata espressa anche dalla consigliera regionale Pasqualina Straface: «attraverso l’emendamento, sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari, quattromila lavoratori calabresi, i tirocinanti di “Inclusione Sociale”, potranno essere contrattualizzati nelle varie amministrazioni locali regionali nelle quali prestano servizio da anni, andando così in deroga ai vincoli assunzionali vigenti per i Comuni e gli enti di appartenenza».

«Questi lavoratori – ha aggiunto – sono una grande risorsa perché negli anni hanno acquisito grande esperienza lavorativa e conoscenza delle dinamiche e dei sistemi della Pubblica Amministrazione, divenendo lavoratori preziosi e preparati, anche per questo la loro contrattualizzazione è una grande notizia che abbatte il loro precariato e, per tutti noi di Forza Italia, rappresenta un traguardo importantissimo resto possibile grazie al lavoro sinergico portato avanti dal Presidente Roberto Occhiuto, dai ministri di Forza Italia, dal ministro della P.A. Paolo Zangrillo ed al VicePremier Antonio Tajani».

«Tutto ciò – ha concluso – a riprova del lavoro e degli obiettivi che Forza Italia sta raggiungendo sempre a favore dei cittadini. Una squadra che guarda al futuro ma che si concentra sul presente per dare risultati concreti e puntare alla rinascita della nostra Regione». (rrc)

Tirocinanti, l’assessore Calabrese: Fatto passo in avanti, ma percorso ancora lungo

Per l’assessore regionale al Lavoro e Formazione Professionale, Giovanni Calabrese, «è stato fatto un passo in avanti per il futuro dei tirocinanti di inclusione sociale, ma il percorso per una possibile stabilizzazione è ancora lungo».

«C’è una deroga per l’assunzione negli enti locali, ma al momento è prevista la copertura finanziaria di 2 milioni per il 2023 e di 5 milioni per il 2024», ha detto ancora Calabrese, spiegando come «dopo mesi di confronto che insieme al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto abbiamo avviato con il ministero della Funzione pubblica, con il ministero del Lavoro, con i parlamentari calabresi, con le rappresentanze sindacali e spesso con gli stessi tirocinanti, si apre oggi un importante spiraglio per i tirocinanti calabresi, da anni impegnati nei Comuni grazie all’approvazione dell’emendamento – presentato dai deputati calabresi e sostenuto anche da Fratelli d’Italia, con il vicecapogruppo Alfredo Antoniozzi – al decreto sulla Pubblica amministrazione».

«Di fondamentale importanza per la programmazione dell’intervento normativo – ha evidenziato – è stato lo studio che con il dipartimento regionale al Lavoro e Anpal servizi abbiamo effettuato proprio con l’obiettivo di fornire al legislatore nazionale una chiara situazione descritta della atipica situazione dei cosiddetti tis – tirocini di inclusione sociale. Si tratta di 4.066 persone impegnate perlopiù negli Enti locali, con il 71,49 % tra i 41 e 60 anni di età e ben 705 soggetti con oltre 61 anni di età».

«Tirocinanti da anni impegnati negli enti locali per lavori di pubblica utilità – ha proseguito – per i quali con grande impegno si sta cercando di trovare adeguata soluzione per dare una concreta prospettiva lavorativa. Auspichiamo ora che l’iter legislativo porti ad una concreta e rapida soluzione e soprattutto alla necessaria copertura finanziaria. Con il presidente Occhiuto stiamo continuando a dialogare con il Governo con l’obiettivo di risolvere una delle più scabrose situazioni nel variegato e complesso panorama dei precari e tirocinanti utilizzati negli enti pubblici frutto di politiche scellerate alle quali oggi si cerca di trovare adeguata soluzione». (rcz)