Si è svolto lo scorso 13 dicembre l’ultimo incontro realizzato nell’ambito del progetto pilota regionale “Percorso di autovalutazione sulla sostenibilità aziendale”, promosso da Unioncamere Calabria, in qualità di partner della rete Enterprise Europe Network, in collaborazione con le camere di commercio calabresi e con il supporto tecnico di Ecocerved scarl, la società per l’ambiente delle Camere di Commercio d’Italia.
Nell’ambito dell’incontro, accreditato da numerosi ordini professionali, sono stati illustrati gli aggiornamenti sul tema della rendicontazione di sostenibilità e i potenziali vantaggi per le Pmi che intendano integrarla all’interno della loro identità aziendale (a cura di Sara Pelucchi – Presidente, Commissione dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), nonché presentati i primi risultati ottenuti nel percorso svolto in Calabria (a cura di Daniele Bucci – Esperto ambientale, Ecocerved).
Sono state inoltre effettuate le testimonianze dirette di due imprese partecipanti al progetto: Le terre di Zoè società agricola semplice, Calabria & Calabria di Sirianni Agostino.
In particolare, il progetto ha preso avvio nel febbraio 2023, e ha comportato la realizzazione di diverse attività di sensibilizzazione, informazione, formazione e assistenza sulle tematiche Esg (Environmental, Social and Governance) nonché azioni di supporto nella predisposizione del bilancio di sostenibilità, finalizzate ad accompagnarle nelle relative fasi di misurazione e comunicazione e con lo scopo di renderle più competitive.
Le Pmi, pur non essendo tenute per legge a fornire informazioni sugli aspetti Esg (Environmental, Social, Governance) della loro attività, sono diffusamente presenti nella catena del valore delle aziende coinvolte (a normativa vigente e, anche in misura maggiore, con il recepimento della Direttiva (Ue) 2022/2464) e possono valorizzare l’impegno volto a misurare e comunicare la loro sostenibilità per ampliare o consolidare la propria rete di clienti, (ri)posizionarsi in una certa filiera, ottenere un accesso preferenziale a fondi/finanziamenti.
Obiettivo generale del progetto è stato, pertanto, quello di supportare un gruppo pilota di imprese regionali (25 imprese) nella misurazione volontaria delle proprie performance Esg (Environmental, Social and Governance) e nella predisposizione del bilancio di sostenibilità, con una proposta calibrata sulle loro dimensioni e capacità.
Le aziende selezionate per appartengono a diversi settori economici e fanno riferimento soprattutto al comparto manifatturiero e ai servizi, che complessivamente pesano per il 76%; dal punto di vista dimensionale la concentrazione nelle classi sotto i 50 addetti sfiora invece l’85%.
Tali imprese valutano la rilevanza del tema della sostenibilità con un punteggio medio di 4,8, su una scala da 1 (minimo) a 5 (massimo): il 64% sostiene inoltre di aver già svolto delle iniziative nella propria azienda (come riduzione dei rifiuti, formazione e competenze del personale, trasparenza e inclusione); il 56% ha almeno una certificazione (per esempio Iso 9001 sui Sistemi di gestione della qualità o Iso 14001 sui Sistemi di gestione ambientale); il 32% ha adottato il Codice etico.
Nel corso dei precedenti mesi il gruppo di imprese aderenti è stato coinvolto in diversi eventi interattivi di formazione, laboratorio e confronto e ha inoltre avuto accesso a un’apposita piattaforma digitale (la piattaforma Ecomate) che, sulla base di una serie di questionari, restituisce il posizionamento dell’azienda sugli aspetti Esg, fornisce spunti operativi di miglioramento e guida verso l’elaborazione del bilancio di sostenibilità. Il percorso, modulare, consentirà a tali imprese, step by step, non solo di sviluppare il primo report di posizionamento sulle proprie performance, ma di predisporre entro giugno 2024, il vero e proprio bilancio di sostenibilità, dopo aver eventualmente effettuato anche le proposte di miglioramento suggerite.
L’analisi dei risultati delle prime 10 imprese aderenti al progetto che hanno attivato la licenza per il calcolo del rating Esg, Calabria restituisce un punteggio medio delle imprese della Calabria pari a 33/100, equivalente al rating Bb “Rischio medio”, descritto come livello iniziale di consapevolezza verso i temi della sostenibilità, ma prossimo è prossimo al grado superiore (“Bbb – Rischio medio/basso”, da 45 punti); il posizionamento ottenuto è inoltre migliore del benchmark costituito dai risultati di tutte le Pmi attualmente registrate sulla piattaforma Ecomate, pari a 32/100 e corrispondente a “B – Rischio medio/alto”.
Il rating complessivo dei partecipanti al progetto è trainato dalle componenti Governance e Sociale, cui fa seguito la componente Ambientale (29/100).
Scendendo a un maggiore livello di dettaglio, il modulo con il punteggio più elevato è “Rifiuti” (57/100), su cui peraltro si rileva lo scarto più consistente rispetto alla media nazionale (29/100). I risultati peggiori riguardano invece i temi “Energia” e “Ambiente” (rispettivamente 19/100 e 20/100), per i quali le imprese incontrano evidentemente le maggiori difficoltà, anche per via di fattori esterni al loro raggio d’azione, ma allo stesso tempo ci sono i più ampi spazi di miglioramento in termini di sostenibilità; si tratta inoltre degli unici due moduli sui quali si registra un risultato inferiore assieme ai temi “Prodotti” e “Mobilità” rispetto alla media italiana.
Un ulteriore punto di forza, che registra la media più alta rispetto a quella italiana è “Innovazione” (46/100) che valuta l’approccio dell’azienda all’innovazione, considerando diversi aspetti: digitalizzazione, flessibilità, capacità di cogliere nuove opportunità, open innovation, trasformazione digitale. (rcz)