di DOMENICA SORRENTI – Nel mese di dicembre 2021, l’Associazione Cittanova Radici, Gruppo di Studio e Ricerca della Storia e della Cultura Popolare, ha bandito la VI edizione del Premio Letterario Il Fondaco di Casalnuovo, con la pubblicazione del bando sul sito www.premioletterariocittanova.it
È un Premio che vuol far ricordare il Fondaco, fulcro dell’antico centro abitato di Casalnuovo dove, fin dal 1580, avvenivano gli scambi commerciali e di mercato perché punto di convergenza tra più vie di percorrenza di un vasto territorio che riuniva, strategicamente, gli abitanti dell’area jonica (Gerace) e quelli della tirrenica (l’attuale Piana degli Ulivi). Precedette la fondazione di Casalnuovo, oggi Cittanova, che venne edificata con l’Editto del 12 agosto 1618, a firma del Principe di Gerace, Girolamo Grimaldi, appartenente ad un ramo della famiglia da cui discendono i Grimaldi, sovrani del Principato di Monaco.
Questa VI edizione, patrocinata dal Comune di Cittanova, dai Siti Storici Grimaldi di Monaco, dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, dal Consiglio Regionale della Calabria, ha riscosso una viva attenzione ed ha suscitato un grande interesse. La Cerimonia di Premiazione si terrà il 21 dicembre p.v., alle ore 16:30, presso i locali del Polo Solidale per la Legalità, sito in Piazza Croce, a Cittanova. I lavori, moderati da Rossella Cardona, Associazione Sale della Terra, prevedono l’intervento introduttivo della Presidente, Domenica Sorrenti, i saluti del Sindaco di Cittanova, Francesco Cosentino, del Segretario Questore del Consiglio Regionale della Calabria, Salvatore Cirillo, la relazione della Presidente del Premio Letterario, Vincenza Dagostino, l’intervento del Presidente della Giuria, Giuseppe Antonio Martino.
Con tale specifico momento creativo abbiamo voluto dare forza ai talenti già affermati e abbiamo desiderato scoprirne di nuovi. Ci sono persone che non sanno di avere il talento finché non decidono di mettersi in gioco.
Se nel passato bandire un Premio Letterario ha significato offrire spunti per una crescita letteraria ed umana ben rilevabile nel tempo ed un trampolino di lancio verso risultati sempre migliori, oggi, dopo un triste periodo caratterizzato dagli stravolgimenti dovuti alla pandemia da Covid-19, con il drammatico e impensabile ritorno della guerra alle porte dell’Europa, con il costante aumento di terribili episodi repressivi a spese delle donne, come sta succedendo in Afganistan e, ultimamente, in Iran, con la sistematica violazione dei diritti umani, partecipare ad un concorso e concludere la cerimonia in presenza, rappresentano, oseremmo dire, prove di ripartenza, di normalità.
Siamo convinti che l’impegno per la pace e la sicurezza debba passare attraverso la cultura, il rispetto dell’individuo, bene comune di straordinaria ricchezza, in una civiltà che si è evoluta nel tempo attraverso il fare umano, la cooperazione armoniosa tra le parti, per far conoscere stili di vita e di pensiero coerenti con i nostri valori etici e gentili.
Nel corso della serata di premiazione verrà presentato il libro “Con la lente del tempo” di Antonino Tramontana. Nella presentazione di questo libro, dalla scrittura diretta e armoniosa, intriso di valori quali la solidarietà, l’amicizia, la cooperazione, il rispetto, la condivisione, che se non adeguatamente riaffermati, rischiano di dissolversi come neve al fuoco, dialogherà con l’autore la poetessa Vincenza Armino, il cui nominativo si trova nella “Storia della Letteratura Italiana”.
La presente edizione ha previsto quattro le sezioni: A, racconto breve; B, poesia in vernacolo; C, corto teatrale e D, riservata agli allievi degli Istituti di Istruzione Superiore, in gruppo classe o singolarmente con un racconto, una poesia, un corto teatrale, un lavoro multimediale capace di coniugare tradizione e innovazione.
Molto attento è stato il lavoro della qualificata giuria, presieduta dal professore Giuseppe Antonio Martino e composta dal professore Agostino Formica, Rocco Rao, Natale Pace e Nino Tramontana.
Di seguito i nominativi e i dettagli per le quattro sezioni delle opere premiate:
Sezione A, Narrativa:
1° Premio ex aequo a Benedetta Zema con “Il ritorno della primavera” e Carlo Montelelone con “Le Sorgenti del mare”;
2° Premio a Pier Paolo Fiore con “Il sogno di Carmine”;
3° Premio a Pat Porpiglia con “Angela, prostituta per necessità”;
Menzione speciale a: Filiberto Luciano Napolitano con “Un essere di questa terra” e a Romano Augusto Fiocchi con “Un amore inglese”.
Sezione B, Poesia in vernacolo:
1° Premio a Paolo La Cava con “Chi friddu chi faci sta sira”;
2° Premio a Giuseppe Furfaro con “Tindi jhisti”;
3° Premio a Flavia Bruzzese con “A me terra forestera”;
Menzione speciale ad Angelo Surace con “A casa da Baruna” e a Giuseppe Sergi con “Poveri nui”.
Sezione C, Corto Teatrale
1° Premio a Virginia Risso con “Pearl”;
2° Premio a Emanuele Stochino con “Ciao ciao”.
Sezione D, riservata agli studenti degli Istituti d’Istruzione Superiore:
1° Premio a Emma Vatteroni con “Chi sei? Mi chiedo”, Liceo Scientifico “Vito Volterra” – Roma.
Ai premiati verranno consegnati oltre al premio in danaro previsto nel bando, un trofeo rappresentante il logo dell’Associazione Cittanova Radici, costituito da un albero d’ulivo stilizzato, su un piedistallo in ceramica, realizzato in rame dall’artista cittanovese Angela Avenoso, insegnante di Design dell’oreficeria e Metalli presso il Liceo Artistico di Terni.
La cerimonia di premiazione sarà allietata da intermezzi musicali a cura della cantante e Maestro di flauto traverso, Maria Tramontana, una stella della nostra terra, accompagnata dal padre Nino.
L’Associazione Cittanova Radici porta avanti, tra le altre cose, due attività principali, Il Premio Cittanova Radici e il Premio Letterario “Il Fondaco di Casalnuovo”.
Il Premio Radici è stato istituito per la prima volta dal dottore Girolamo Giovinazzo, affiancato da un nutrito gruppo di persone come la poetessa Maria Frisina, il meridionalista Pasquino Crupi, l’onorevole Natino Aloi, con l’intento di dare lustro e riconoscimento a personaggi che hanno lasciato un segno mantenendo alti i valori della nostra terra sia in campo culturale, sociale ed economico come nelle arti e nei mestieri, persone che con le loro azioni hanno influenzato e influenzano il presente e continuano a indirizzare il futuro.
Per non disperdere la fervida attività culturale scaturita da queste attività, nel 2014, è stata costituita l’Associazione Cittanova Radici.
In essa è stato convogliato anche il Premio Letterario, su input della professoressa Vincenza Dagostino che, con il marito, il compianto professore Vincenzo Crocitti, nel 2010, avevano dato il via ad un Premio di grande spessore culturale, quando non ce ne erano molti in circolazione. Grazie all’impegno indefesso della professoressa Dagostino, presidente onorario del Premio Letterario, Cittanova può vantare di uno strumento indirizzato a far emergere la passione per la scrittura e i talenti creativi. Aspiriamo a dare ampio spazio alla poesia in dialetto calabrese riservata agli autori residenti in Calabria ma anche ai tanti nonni, padri, figli, parenti che nel corso degli anni sono emigrati, hanno lasciato con il dolore nel petto la propria terra natìa, “costretti” a cercare fortuna altrove, che “cantano” di quei luoghi rimasti nel cuore… facendo sgorgare versi struggenti che si riversano copiosi e manifestano tutto l’amore per il Paese…
Oggi possiamo dire di essere particolarmente soddisfatti non solo per il numero dei partecipanti ma anche perché nelle opere ricevute ci sono perle di rara bellezza, per cui è risultato difficile scegliere chi premiare.
È intenzione dell’Associazione Cittanova Radici proseguire con altre edizioni perché siamo convinti che “Nella vita non contano i passi che fai, né le scarpe che calzi, ma le impronte che lasci”. Condividiamo questo aforisma, il cui autore è sconosciuto, in quanto descrive pienamente come l’arte dello scrivere serva a comunicare il pensiero e la parola, espressione del proprio essere, nel nostro Paese e fuori da esso, per crescere e ricevere gratificazioni, per trovare nella differenza l’arricchimento, per supere l’egoismo del piccolo recinto, del piccolo orticello, per alzare lo sguardo e vedere oltre… con impronte lasciate in modo semplice e diretto…
Alla prossima edizione… (ds)