«Sicuramente avremo molto da fare sul precariato e sulla sanità», ha dichiarato Massimiliano Ianni, che è stato eletto segretario della Camera del Lavoro, succedendo a Umberto Calabrone.
L’elezione è avvenuta nel corso del nono congresso della Camera del Lavoro, a cui hanno partecipato anche Gianfranco Trotta, componente della segreteria confederale con delega a organizzazione, formazione, sistema servizi, bilateralità, tesseramento, amministrazione, Angelo Sposato, segretario regionale di Cgil Calabria e il docente universitario Domenico Cersosimo. A presenziare ai lavori anche Christian Perniciano, Confederale Nazionale Cgil e responsabile Politiche fiscali, Economia e finanza pubblica Cgil Nazionale.
«Sono emozionato ma determinato a guidare una Camera del Lavoro storica che a maggio compirà 110 anni di vita. Ho una grande responsabilità, spero di fare bene il mio lavoro e di continuare quello fatto dal segretario uscente Umberto Calabrone», ha detto Ianni, ribadendo la «necessità di una Camera del Lavoro unita e capace di affrontare la complessità dei problemi. Per farlo – ha affermato Ianni – abbiamo anche bisogno di mantenere le nostre differenze».
«Dobbiamo aprirci alle nuove generazioni – ha aggiunto – alla partecipazione e alla discussione. Non abbiamo alcun bisogno di tornare a correnti o componenti precostituite. La Cgil è una, è collettiva. Dobbiamo definire impegni puntuali per ogni categoria, con obiettivi mutuabili nel tempo».
«La Camera del Lavoro di Cosenza – ha affermato Gianfranco Trotta – ha sempre rappresentato per Cgil Calabria un punto di riferimento importante. Ci auguriamo che la nuova dirigenza prosegua il cammino di autoriforma del sindacato che abbiamo avviato e un punto di riferimento per noi e per il sindacato nazionale».
Sposato, invece, ha colto l’occasione per avviare una riflessione ad ampio spettro sia sull’attuale situazione politica che su quella del sindacato: «La nostra organizzazione rimane quella di Di Vittorio e non quella di Soumahoro».
«La sinistra pelosa che ci ha voluto dare degli insegnamenti dovrebbe interrogarsi sul perché oggi non c’è una rappresentanza politica che riesca a rappresentare il mondo del lavoro. Parlo – ha aggiunto – di quella rappresentanza che ha determinato una cesura sociale. Dalla destra ci aspettavamo scelte di destra, ma non ci saremmo mai aspettati che il centrosinistra mettesse in discussione l’articolo 18 e creasse il Jobs Act. Cosa possiamo fare? stare vicino al nostro mondo, alla nostra gente».
«Se oggi il tema di certa politica è riproporre il tema dell’autonomia differenziata – ha proseguito – senza capire che divide ulteriormente il Paese, ci si allontana dal nostro mondo. Se non si vuole parlare di ‘ndrangheta, povertà, Mezzogiorno, è evidente che ci si allontana dalla nostra visione. Ho l’impressione che in Calabria la politica sia fatta solo di cerimonie nei confronti dei vari segretari mentre servirebbe più dignità nell’esercitare il proprio ruolo».
Domenico Cersosimo, docente universitario, ha nella sua relazione proposto un Piano Regionale di Ripresa e Resilienza “che venga deciso dalle persone e non negli uffici della Regione. Un piano che entri a fare parte di quello nazionale”. Cersosimo ha altresì evidenziato la necessità che l’Europa metta dei paletti nell’uso dei finanziamenti pubblici.
Il segretario uscente Umberto Calabrone commentando l’elezione di Massimiliano Ianni ha spiegato che «è la decisione migliore che il gruppo dirigente potesse prendere», impegnandosi dal canto suo a dare il massimo per rappresentare i lavoratori nel nuovo ruolo di segretario di Fiom Cgil Calabria. (rcs)