di GIACOMO SACCOMANNO – Le quasi 70 vittime innocenti del naufragio avvenuto in Calabria invece di far riflettere seriamente sull’accaduto hanno aperto, inverosimilmente, ad una forte e tesa polemica nei confronti del Ministro degli Interni e della Guardia Costiera su presunti ritardi nei soccorsi. Un intollerabile contrasto politico che non ha precedenti!
Forse non è a conoscenza di questi signori che l’accertamento di eventuali responsabilità, in caso di ritardo, spetta, d’ufficio, alla competente magistratura – che si sta attivando – e, quindi, appare veramente propagandistico avanzare richieste di dimissioni o altro. Così come lanciare accuse indiscriminate e senza alcun elemento di minima certezza continua a creare situazioni di tensioni ed odio. L’Italia e la Calabria, in particolare, non hanno bisogno e non meritano altri contesti di disprezzo che potrebbero portare ad azioni inconsulte. Una stagione di ulteriore ostilità potrebbe, unitamente alle attuali avversioni da parte degli anarchici, portare a reazioni impensabili. Una seria e responsabile politica dovrebbe pensare ad altro e non, sicuramente, a percorrere strade che non portano a nulla.
Una dimostrazione, comunque, della carenza progettuale e di idee che dovrebbe, invece, essere valutata attentamente dall’opposizione, che ha anche il compito di costruire un’alternativa seria e credibile. E, allora, perché non si affrontano temi come l’individuazione di questa esistente associazione a delinquere che gestisce il traffico di essere umani?
Perché non si studia un percorso serio per creare un ingresso controllato dei migranti secondo la provenienza e le sofferenze patite per le guerre, le repressioni o altro? Perché non si realizza un vero piano di integrazione avendo riguardo alle tante carenze occupazionali che esistono in Italia e in Europa? Perché non si propone un progetto reale di inserimento dei migranti nelle varie nazioni europee in funzione delle necessità effettive? Perché tante chiacchiere, spesso spropositate, invece di correttivi concreti e sostenibili? Tante sono le domande che dovremmo porci, ma una cosa, certamente, è molto grave: la mancanza di proposte ragionevoli e sopportabili che potrebbero portare ad una svolta.
Non si tratta di un fatto occasionale, ma di un problema che occupa l’Italia e l’Europa da almeno venti anni. Ma, nulla è stato seriamente previsto e nulla si vede all’orizzonte. Ed allora evitiamo le chiacchiere da spiaggia e cerchiamo di essere tutti responsabili, con la difesa delle nostre istituzioni che si trovano da tempo allo stremo e con un’Europa cieca e sorda che ha lasciato la nostra nazione da sola ad affrontare un’eccezionale situazione.
Non attacchiamoci a delle parole, a volte riportate male, e lasciamo ad ognuno di svolgere la propria funzione in serenità e di assumere quelle iniziative ritenute necessarie, tenendo presente dello sforzo inumano delle nostre Forze dell’Ordine a cui va il ringraziamento incondizionato e il merito di aver rischiato la propria vita pur di salvare i naufraghi. Non sovrapponiamo polemiche che non portano a niente se non al narcisismo di volerci esserci in ogni caso pur non riuscendo a rappresentare il nulla. (gs)