Il consigliere regionale Raffaele Mammoliti ha evidenziato come «sono sicuro che i medici cubani arriveranno al Pronto soccorso semplicemente perché è stato sollevato pubblicamente ed ufficialmente il problema».
«Prendo atto della nota del consigliere Comito – ha detto – comparsa sulla stampa e mi rendo conto che innescare una polemica mediatica su aspetti sostanzialmente irrilevanti è l’unico modo per tentare di “distrarre” l’opinione pubblica dal “pasticcio” politico-istituzionale nel quale si è cacciato chi governa la Sanità vibonese quando ha deciso, di propria iniziativa, di destinare i medici cubani ai reparti dell’ospedale di Vibo Valentia e non al Pronto Soccorso, per come era stato in precedenza pubblicamente annunciato. Sinceramente non sono affatto interessato alle polemiche politiche strumentali che si sperticano in inconcludenti, inutili quanto nervose difese di ufficio».
«Pertanto, andiamo ai fatti per come si sono realmente svolti – ha ricordato – il giorno dell’arrivo a Vibo dei medici cubani, mi sono recato, di mia spontanea iniziativa e senza aver ricevuto alcun invito in tal senso, all’ospedale Jazzolino per rendere, a detti medici, anche il mio doveroso e sentito saluto istituzionale. In quella sede, ho appreso, con sorpresa e dispiacere, che i predetti medici cubani sarebbero stati assegnati ai reparti dell’ospedale e non più al Pronto Soccorso, come era stato in precedenza detto sulla stampa che aveva, fra l’altro, riportato a caratteri cubitali, anche le dichiarazioni rese dal Presidente Occhiuto, secondo cui i medici cubani avrebbero aiutato “soprattutto ad allentare la pressione nei Pronto Soccorso” dei nostri ospedali».
«Sempre nella medesima sede, registravo anche, il forte disappunto, espresso verbalmente, dal Primario del Pronto Soccorso, nei confronti di questa scelta dell’ultimo minuto, di destinare i medici cubani ai reparti dell’ospedale e non al Pronto Soccorso.
«Dopodiché – ha detto ancora – mi decidevo ad esercitare le mie prerogative di Consigliere regionale preoccupandomi di sottoporre il caso al Presidente della Giunta Regionale Dott. Roberto Occhiuto, nella sua qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, al quale presentavo un’apposita interrogazione a risposta immediata. In particolare, con l’anzidetta interrogazione chiedevo, al Presidente Occhiuto, nella sua precitata qualità, di sapere chi e per quale valida ragione aveva disposto l’assegnazione dei medici cubani destinati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vibo Valentia ai reparti del medesimo ospedale. Tutto qui. Questi, cioè, i fatti per come si sono realmente svolti».
«Evidentemente, al consigliere Comito ha dato fastidio la mia interrogazione – ha proseguito – perché, portando il caso all’attenzione non solo dell’opinione pubblica ma anche delle massime cariche istituzionali regionali, detta interrogazione ha destabilizzato e sconvolto i piani che, presumibilmente, erano stati predisposti da chi governa la Sanità vibonese in merito all’utilizzo dei medici cubani nell’ospedale di Vibo Valentia».
«La mia azione politica ed istituzionale è, dunque servita – ha sottolineato – a quanto pare, a portare alla luce del sole una realtà e delle decisioni che, probabilmente, si voleva che passassero nel silenzio e all’insaputa dell’opinione pubblica. E ciò mi rassicura in merito alla circostanza che, ora, una volta che il “bubbone” è scoppiato ed il caso è stato sollevato pubblicamente ed ufficialmente, chi governa la Sanità vibonese sarà “costretto” a destinare i medici cubani al Pronto Soccorso, per come precedentemente annunciato e rispettato in tutti gli altri ospedali calabresi».
«È bene che il consigliere Comito sappia che il mio impegno sul tema della Sanità non si fermerà e proseguirò, imperterrito – ha ribadito – la mia azione diretta a riportare il sistema sanitario vibonese in un quadro di efficienza e maggiore funzionalità. Nei prossimi giorni, provvederò a mettere in campo ulteriori iniziative in favore della Sanità calabrese e vibonese di cui darò ampie informazioni». (rvv)