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S'inaugura la prima edizione del Presepe Vivente

MESSIGNADI (RC) – S’inaugura la prima edizione del Presepe Vivente

A Messignadi (RC), al caratteristico Borgo “Timpa”, alle 18, prenderà il via la prima edizione del Presepe Vivente, in programma fino al 6 gennaio 2024.

L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa. L’introduzione è stata svolta dal sociologo Francesco Rao, tra l’altro curatore della recente pubblicazione su Messignadi nella quale hanno partecipato numerose persone residenti e native del luogo, attraverso la predisposizione di singoli contributi nei quali sono stati trattati profili storici del luogo e ambiti di una quotidianità particolarmente densi di significatività.

Nell’introdurre i lavori, lo stesso Rao si è più volte soffermato sull’importanza dell’evento in programma osservandone i duplici profili sia da un punto di vista religioso sia da un punto di vista aggregativo, motivo evidenziato chiaramente dall’Associazione “Messignadi nel cuore”, presieduta da Giuseppe Barbaro e composta da una folta presenza femminile e da numerosissimi giovani, impegnati non soltanto per la ricorrente occasione ma per tante altre attività, molte delle quali svolte anche per sostenere la complessa quotidianità di quanti hanno bisogno di aiuto e sostegno.

Oltre al mondo associativo, un forte impulso è stato conferito sia da don Francesco De Felice, Parroco della Parrocchia di San Nicola di Mira, sia dall’Amministrazione comunale di Oppido Mamertina, rappresentata dal vicesindaco Fiorentino Riganò e dall’assessore alla Cultura Teresa Caia, questi ultimi nativi proprio nella piccola frazione di Oppido Mamertina.

L’iniziativa, su impulso del vicesindaco, ha ottenuto il patrocinio del Consiglio regionale della Calabria e, di conseguenza, nell’odierna occasione sono stati particolarmente graditi gli interventi dell’on. Giannetta e dell’on. Cirillo.

Il primo soffermatosi sull’indiscusso ruolo svolto da don Francesco, quale guida spirituale del paese e sul profondo significato del Natale per i Cristiani; il secondo ha puntualizzato l’importante ruolo svolto dalla Comunità, capace di lavorare insieme, superando quelle divisioni che molto spesso hanno lacerato l’identità dei nostri territori deprivandoli da ogni opportunità sviluppo sociale e culturale. Prima delle conclusioni, affidate al vicesindaco Riganò, ha suscitato particolare interesse e condivisione l’intervento del Prof. Bruno Demasi, già Preside per diversi anni proprio a Oppido Mamertina, il quale si è soffermato sull’origine storica del Borgo e su una tra le tante iniziative svolte proprio dalla Scuola, quando, nel 1998, a seguito di un referendum indetto tra gli studenti con l’intento di dare un nome alla piazza dove è stata allestista la grotta del Presepe Vivente, prevaleva sulle tante indicazioni il desiderio di intitolarla Piazza dell’Amicizia.

L’auspicio palesato dal Prof. Demasi, prima di concludere il suo intervento, è stato quello di rivedere nuovamente a Messignadi la presenza di quel segmento scolastico oggi venuto meno a seguito della crescente crisi demografica, divenendo tale circostanza, in futuro, l’anticipo di una rinascita complessiva. Nel corso delle conclusioni, il vicesindaco Riganò, particolarmente emozionato, ha condiviso tutto l’orgoglio e la gioia nell’aver apprezzato nel corso dei preparativi del Presepe Vivente il coinvolgimento di un’intera Comunità, pronta a dedicare tempo ed energia all’organizzazione di questo e di altri eventi per il quale, in questa fase, la Natività, oltre alla nascita di Gesù Bambino, è stata recepita dalla collettività con una diffusa spensieratezza e gioia visibile nell’itera Comunità.

Per l’occasione, come più volte ribadito nel corso dei vari interventi, il Borgo, definito ormai la piccola Betlemme, consentirà ai visitatori di percorrere un apposito percorso lungo il quale saranno aperte al pubblico le piccole abitazioni, rimaste chiuse anche per mezzo secolo e, all’interno delle stesse, sarà possibile osservare la minuziosa semplicità delle persone che hanno abitato e vissuto quei luoghi per tantissimi anni. La collaborazione diffusa ha visto i proprietari di queste abitazioni pronti a collaborare con gli organizzatori e, in tal senso, sono state riaperte le abitazioni dei loro avi per far entrare nuovamente oltre alla luce del sole anche i numerosi visitatori attesi nei prossimi giorni.

A margine della conferenza stampa, gli organizzatori hanno ripercorso insieme ai giornalisti presenti alla conferenza alcune delle piccole case nelle quali vi sono le stanze che racchiudono oltre alla semplicità di un tempo anche i dettagli di una vita sociale vissuta ampiamente fuori dalle mura domestiche in quanto l’intero nucleo familiare, per esigenze lavorative, quotidianamente era impegnato a lavorare la terra oppure ad occuparsi della pastorizia.

Infine, per mantenere alta la tradizione e il senso di ospitalità, gli organizzatori hanno anche anticipato che i visitatori, lungo il percorso, troveranno alcuni stand nei quali sarà possibile degustare alcuni prodotti tipici locali ed ascoltare il meraviglioso suono delle ciaramelle. (rrc)