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Piscioneri (Cisl Metrocity RC): Sosteniamo una sanità pubblica a garanzia dei diritti costituzionali

Il segretario generale della Cisl Metrocity RCRomolo Piscioneri, la ribadito la necessità di sostenere una sanità pubblica a garanzia dei diritti costituzionali.

Il sindacato, infatti, ha aderito all’iniziativa programmata dalla comunità di Polistena a sostegno della sempre più complessa vertenza “sanità del territorio” in programma domani.

«Siamo – ha ricordato – non per una politica di soppressione di strutture e servizi, ma per una vera azione integrativa di attività mediche sanitarie di prossimità, ragionata in una visione innovativa e di radicale ripensamento di funzioni, discipline mediche e servizi ospedalieri utili ad una comunità vasta, come la piana di Gioia Tauro, alle prese con un crescente invecchiamento che necessita di particolare cure, mediante un più incisivo impiego della spesa pubblica per rispondere ai bisogni collettivi».

«Non si può non avere o non realizzare strutture ospedaliere di adeguato livello – ha proseguito – moderne, attrezzate, rispondenti alle esigenze della gente del  territorio, costretta alle conseguenze di una sanità lenta nelle decisioni e con  un’inclinazione prevalentemente dello scarto e del depotenziamento dei servizi ospedalieri e sanitari esistenti».

«Il nuovo ospedale della piana, già finanziato e speriamo di prossima costruzione – ha ribadito – deve avere simili requisiti, proprio per sopperire alle odierne carenze, senza porsi come struttura sostitutiva all’attuale realtà ospedaliera presente sul territorio. Di buon auspicio sono le recenti correzioni alla rete ospedaliera approvata lo scorso 26 marzo, con l’inserimento di note a garanzia della permanenza dei presidi esistenti di Polistena, Oppido Mamertina, Gioia Tauro, passi importanti ma non sufficienti verso la riorganizzazione».

«Da sempre, noi – ha ricordato – rivendichiamo una sanità pubblica capace di fronteggiare i numerosi bisogni di cura della gente, con più posti letto e meno attesa, oggi, il più delle volte, costretta a quella emigrazione sanitaria, tra drammi e dolori, verso altre strutture del Centro Nord».

«Di certo non ha giovato il lungo periodo di commissariamento di tutta la nostra sanità – ha concluso – svilente e mai determinato per una gestione chiara, giusta ed equilibrata, funzionale a una doverosa riorganizzazione intorno a quei punti qualificanti, indispensabili per offrire risposte di qualità agli ammalati, a partire dal soppresso 118, da riportare con estrema urgenza  nell’area di competenza della città Metropolitana di Reggio Calabria». (rrc)