POLISTENA (RC) – Conclusa con successo la stagione teatrale di Dracma

47 spettacoli, dal 15 ottobre al 28 aprile, che hanno fatto registrare complessivamente più di 7000 spettatori totali, con diversi sold-out e una media spettatori cresciuta in maniera esponenziale rispetto all’anno precedente. È questo il bilancio de Il teatro in tutti i sensi, la rassegna teatrale di Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche appena conclusa a Polistena.

Un’esperienza culturale mai così ricca come in questa edizione, che ha reso l’Auditorium Comunale di Polistena uno degli epicentri del teatro contemporaneo in Calabria. Una stagione all’insegna della sperimentazione, che è stata attraversata da un cartellone eterogeneo per linguaggi temi e storie trattate, con una proposta incentrata sui linguaggi del teatro contemporaneo e di ricerca, ma che ha toccato anche altri ambiti del performativo, dalla musica alla danza, e che ha coinvolto anche il mondo delle scuole, con 13 spettacoli alla quali hanno partecipato scuole di ogni ordine e grado di tutta la Piana di Gioia Tauro.

Grandi nomi del teatro italiano e giovanissimi artisti già affermati si sono  avvicendati nel corso di questi mesi sul palcoscenico di Polistena, con spettacoli riconosciuti e apprezzati dalla critica nazionale e dal grande pubblico, e che ha visto protagonisti come: Gianmarco Tognazzi, Peppe Barra, Massimo Verdastro, Paolo Triestino e Edy Angelillo, Francesco Montanari, Elena Bucci, Mariano Dammacco e Serena Balivo, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Virgilio Sieni e tanti altri ancora. Un cartellone che di fatto ha registrato anche l’apprezzamento di attori, registi, addetti ai lavori che lo hanno riconosciuto come uno tra i più interessanti su scala nazionale.

«La nostra stagione teatrale è stata la più ricca e varia in termini di qualità e quantità dell’intera Calabria. Con mia soddisfazione, anche gli stessi artisti ospitati, che girano tutti i teatri d’Italia, hanno confermato con stupore l’eccezionalità della nostra offerta artistica, che ultimamente non si vede neanche nei grandi teatri di città – sottolinea Andrea Naso, direttore artistico di Dracma –. Non è stato facile armonizzare bisogno d’innovazione e contemporaneità e quello di attrazione di nuovo pubblico, ma abbiamo cercato di farlo con un’offerta molto varia sia in termini di linguaggi che di contenuti e anche attraverso la scelta artistica».

«Per quanto ci riguarda posso dire che – ha aggiunto – rifuggendo da certe logiche da botteghino, se pur con enormi sacrifici, oggi finalmente possiamo dire con orgoglio di aver formato una “comunità teatrale consapevole” che è giovane e non è circoscritta al solo comune di Polistena ma anzi si allunga ben oltre, sull’intera piana di Gioia Tauro, fino al versante jonico reggino, al vibonese e a Reggio Calabria».

Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche, che da quest’anno può vantare il riconoscimento ufficiale del Ministero della Cultura come Organismo di programmazione teatrale”, ha ricevuto nel corso della stagione un importante contributo e sostegno anche da parte dell’Amministrazione Comunale di Polistena.

Il cartellone della stagione 2023 / 2024 sarà presentato nei prossimi mesi e vedrà nuovi importanti partenariati istituzionali: a livello regionale si consoliderà la collaborazione con Fondazione Teatro Politeama di Catanzaro e Teatro del Grillo di Soverato; a livello nazionale con InBox, la più importante rete di teatro contemporaneo in Italia. Il nuovo cartellone avrà ancora un’ importante sezione di danza contemporanea realizzata col partner Ramificazioni Festival, la prosa avrà come sempre una suddivisione in serale e pomeridiana domenicale per le famiglie. (rrc)

POLISTENA (RC) – In scena Don Chisciotte – Tragicommedia dell’arte

In scena domani sera, alle 21, all’Auditorium comunale di Polistena, lo spettacolo Don Chisciotte – tragicommedia dell’arte, di Marco Zoppello e Carlo Boso, interpretato e diretto da Marco Zoppello e Michele Mori, una produzione firmata StivalaccioTeatro / Teatro Stabile del Veneto.

Lo spettacolo è l’ultimo appuntamento della rassegna Il Teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche.

Giulio Pasquati, Padovano, in arte Pantalone e Girolamo Salimbeni, Fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il 16° e 17° secolo. Sono vivi per miracolo. Salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza ma soprattutto grazie al pubblico.

A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanco che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore. E se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa, si improvvisa sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole letteraria, della libertà di pensiero e di satira con “l’unico limite: il cielo” come direbbe Cervantes.

“Anche noi, attori dietro i “personaggi attori” abbiamo attinto in assoluta libertà a quel contenitore straordinario che è il Don Chisciotte, rimasticandolo in un tosco-veneto condito di emilianismi e francesismi e prendendoci il permesso di “tirare per la giacchetta” autori come Leopardi, Pulci, Ruzzante, Dante, De la Barca, Shakespeare e tanti altri”.

Uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà il compito di salvare i due attori dalla morte… di salvare il teatro. (rrc)

POLISTENA (RC) – Sabato in scena “Tutta colpa di Ugo”

Sabato 15 aprile, al Teatro Comunale di Polistena, in scena, in anteprima nazionale, lo spettacolo Tutta colpa di Ugo, prodotto da Terrazza Mascagni in collaborazione con Ginepraio Associazione Teatrale, ideato e diretto dalla giovane regista calabrese Elvira Scorza.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della rassegna Il Teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche.

Una black comedy di 60 minuti per 3 attori, che indaga e riflette su un tema molto delicato, quello della violenza domestica. In Italia la violenza sui minori si sviluppa principalmente tre le mura domestiche, con un’alta tendenza delle vittime a convivere con l’evento e le sue conseguenze piuttosto che denunciare. È un problema sociale, certo, ma decisamente culturale: spesso queste storie vengono distorte da chi le subisce, arrivando a risolvere la loro incontrovertibile natura delittuosa in particolarità comportamentali e segreti di famiglia che arricchiscono, a volte goliardicamente, una vita pressoché normale, mentre nascosta dalle regole del vivere civile la violenza tacitamente continua a sopraffare i sacrificati.

Questo lavoro s’inserisce nella riflessione sulle colpe dei padri che continuano a camminare nelle vite dei figli in maniera così determinata da diventare fatto, tradizione, addirittura costume sociale, raccontando la storia di Iole e Carlo, due fratelli cresciuti nell’ombra dell’abuso taciuto, improvvisamente visitati da un fratello sconosciuto, Ugo, giovane sacerdote ignaro di tutto pronto a ritrovare la sua famiglia d’origine per proclamare un perdono inaccettabile. La scrittura in “Tutta colpa di Ugo” racconta una storia tragica corrotta dall’umorismo che caratterizza la vita disagiata: una black comedy che riflette su quanto sia difficile, e forse giustamente impossibile, essere giusti in un mondo sbagliato.

Lo spettacolo vanta un cast di attori impegnati sul fronte teatrale e cinematografico: Giuseppe Brunetti (“Qui rido io”, “L’Amica Geniale”, “La vita bugiarda degli adulti”), Loris De Luna (“Gomorra”, “I Medici”) e Mariasilvia Greco (“Dammi un attimo”, “Sei”, già Premio UBU 2016 migliore attrice under 35). Elvira Scorza è alla sua quarta drammaturgia/regia. Anche in questo progetto, il lavoro di costruzione dello spettacolo si nutre di un gruppo di lavoro che tutela l’idea di un teatro autoriale e contemporaneo, unendo gli sforzi nella creazione di progetti indipendenti da proporre a realtà attente all’appoggio e alla tutela del difficile mondo del teatro, lavorando sul locale e cercando un dialogo costruttivo con realtà territoriali. (rrc)

 

POLISTENA (RC) – Venerdì in scena “La buona educazione”

In scena, venerdì 31 marzo, all’Auditorium Comunale di Polistena, alle 21, lo spettacolo di Serena Balivo in La buona educazione.

Lo spettacolo, con ideazione, drammaturgia e regia di Mariano Damacco, rientra nell’ambito della rassegna Il teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’arti sceniche.

La buona educazione mette in scena la storia di una donna che deve prendersi cura di un giovane essere umano, ultimo erede della sua stirpe. Deve ospitarlo nella sua vita, nella sua casa, nella sua mente, deve educarlo, progettare il suo futuro, deve contribuire all’edificazione di un giovane Uomo. Serena Balivo, Premio Ubu 2017 nella categoria nuova attrice / performer, dà vita sulla scena a questa donna, accoglie gli spettatori nel teatro della sua mente e condivide con loro la strada che percorre per cercare di assolvere al suo compito. Sarà all’altezza?

Il testocon la drammaturgia e la regia di Mariano Dammacco, e lo spazio scenico ideato dallo stesso regista insieme alla scenografa Stella Monesi, muove i suoi passi da alcune domande: quali sono i valori, i contenuti, le idee che oggi vengono trasmesse da un essere umano all’altro? Quali sono gli attori di questa trasmissione di contenuti? A cosa servono questi contenuti, questi valori, queste idee? A cosa ci preparano?

La buona educazioneè una produzione di Piccola Compagnia Dammacco, nata nel 2009 dall’incontro tra Mariano Dammacco, attore, autore, regista e pedagogo teatrale di esperienza ventennale e alcuni giovani artisti che hanno aderito alla sua poetica e alla sua prassi di lavoro. La compagnia porta avanti il proprio lavoro perseguendo un’idea di teatro etico, un teatro che sia d’arte e d’autore e, al tempo stesso popolare, ovvero accessibile a tutti per contenuti e linguaggi, svolgendo la propria ricerca contenutistica e formale incentrandola sul lavoro dell’attore e sulla composizione di drammaturgie originali. (rrc)

POLISTENA (RC) – Peppe Barra in “Non c’è niente da ridere”

In scena domani sera, alle 21, all’Auditorium Comunale di Polistena, Peppe Barra in Non c’è niente da ridere, per la stagione teatrale Il teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche.

Lo spettacolo è scritto da Beppe Barra insieme a Lamberto Lambertini (che cura anche la regia). Musica a cura di Giuseppe Di Colandrea (clarinetto), Agostino Oliviero (violino e mandolino), Antonio Ottaviano (pianoforte).

«Vi fa molto ridere questa mia poesia? – dice l’Attore al pubblico che si sbellica –. Ci ho messo cinque anni per scriverla!». Qui sta la chiave di questo spettacolo, da qui il titolo: “Non c’è niente da ridere”. Uno spettacolo al contrario che incuriosisce, sorprende e diverte, fin dalla prima scena. Anche la scenografia raffigura un teatro visto dal punto di vista degli attori, con il sipario, le quinte, da dentro, con i palchetti accesi come fondale e le luci della ribalta accese contro di noi.

In questo spazio irreale si avvicendano un Attore e un’Attrice (Peppe Barra e Lalla Esposito). Macchiette, canzoni, monologhi del vecchio Varietà e surreali parodie del teatro classico napoletano, rappresentano le situazioni drammatiche della coppia teatrale, fino all’inatteso finale pulcinellesco, di comica e malinconica poesia. L’Attore veste i panni di Pulcinella morto che scende in terra per vedere che fine ha fatto la sua Colombina, che invece ritrova furiosa perché si credeva abbandonata. Piano piano, sull’onda dei ricordi, sommersi dalla nostalgia di un’epoca perduta, che non tornerà mai più, tre bisticci, dolci parole d’amore e duetti, si abbracciano per andarsene insieme in Paradiso.

Uno spettacolo dal ritmo incalzante, per i continui cambi di scena, di luce, di costume, di linguaggio, uno spettacolo d’Attore, come si diceva un tempo, sostenuto e arricchito dalle musiche dal vivo. Peppe Barra e Lamberto Lambertini, di nuovo insieme, vogliono offrire al pubblico uno spettacolo che, con lo stesso spirito di quel Teatro che insieme con l’indimenticata Concetta Barra, riuscì, per dodici anni, in Italia e nel mondo, a coniugare l’applauso del pubblico con l’esultanza della critica, la risata con la commozione, la leggerezza con la cultura, la raffinatezza con la volgarità. Oggi più che mai, dopo tanti mesi oscuri e difficili, il pubblico desidera essere trascinato fuori dal tempo e dalla realtà, perché il vero teatro, si sa, è sempre più bello della vita vera, perché sul palcoscenico persino la morte è per finta. (rrc)

POLISTENA (RC) – Ricordato Girolamo Tripodi nel quinto anniversario della scomparsa

È con l’evento Senza memoria non c’è futuro, che la Fondazione Girolamo Tripodi, insieme all’Istituto Comprensivo “Francesco Jerace”, ha voluto ricordare Girolamo Tripodi, parlamentare e sindaco storico di Polistena, nel quinto anniversario della sua scomparsa.

L’incontro è stato aperto da un forte e motivato intervento della dirigente scolastica, prof.ssa MariaTigani, che ha sottolineato la necessità di riscoprire le proprie radici che affondano nel passato che troppo spesso viene gettato nel dimenticatoio. La prof.ssa Tigani ha detto di essere orgogliosa per poter ospitare una manifestazione come questa, in ricordo del sen. Tripodi, anche per la sua opera preziosa al servizio della comunità polistenese che ha lasciato un segno indelebile.
Subito dopo l’intervento di apertura è stato proiettato il video Girolamo Tropodi, Storia di un ideale, prodotto dalla Fondazione, che illustra il cammino compiuto dal sen. Tripodi nel corso della sua vita: da bracciante autodidatta, a sindacalista, parlamentare e sindaco di Polistena per oltre 31 anni.
Successivamente è intervenuto Michelangelo Tripodi, presidente della Fondazione, che ha ringraziato la dirigente scolastica prof.ssa Maria Tigani e con lei tutto l’Istituto Comprensivo “Francesco Jerace”, i docenti, il personale Ata, gli studenti e le famiglie per la bella accoglienza riservata alla Fondazione e per aver voluto organizzare questo importante momento celebrativo.
Il Presidente Tripodi ha manifestato la propria soddisfazione per lo svolgimento di questo incontro con gli studenti all’insegna dello slogan Senza Memoria non c’è Futuro, che rappresenta un imperativo categorico per il lavoro prodotto dalla Fondazione che cerca di onorare la memoria di Girolamo Tripodi, nella consapevolezza che lui è sempre presente con noi, proprio perché, al di là di parole retoriche di circostanza, i nostri atti concreti lo fanno vivere nei cuori di tutti quelli che gli hanno voluto bene veramente. Soddisfazione è stata espressa anche perché l’incontro si è tenuto in una scuola che è stata costruita proprio negli anni dell’Amministrazione popolare guidata da Girolamo Tripodi.
In quei 35 anni di buongoverno, di quello che si può definire il Rinascimento polistenese, Polistena era diventata un modello, un esempio guardato da tutti con ammirazione per essere stata trasformata in una città moderna , progredita e dotata di tutti i servizi. Oggi, purtroppo, Polistena è tornata indietro perché è stata smarrita la via maestra indicata da Girolamo Tripodi.
È intervenuto il professore Franco Mileto che ha affermato la necessità di studiare la materia che non c’è, quella che lui ha chiamato la cultura del territorio; il prof. Mileto, ricordando i suoi trascorsi di alunno della scuola media quando ancora i locali erano nel vecchio carcere mandamentale, ha esaltato il valore della conoscenza come strumento fondamentale per poter affrontare la vita e la società.
Infine, si è registrato l’intervento del professore Franco Nasso, che ha raccontato le sue prime esperienze di docente quando negli ’70 insegnava come supplente nella scuola media. Il prof. Nasso ha invitato gli studenti a fare tesoro della storia di Girolamo Tripodi e a riscoprire il valore e l’importanza della scuola, ed ha concluso annunciando che ha intenzione di scrivere un poemetto sulla vita e le opere del sen. Tripodi.
La giornata è stata davvero importante. È stata raccontata agli studenti una storia del proprio territorio. Una storia nella quale un bracciante, che è stato anche una delle più alte cariche dello Stato, trattato con sufficienza e derisione dai ceti borghesi e padronali, ha sorpreso tutti diventando un sindaco tanto esemplare che Polistena era perfino invidiata dagli altri comuni.
Girolamo Tripodi ha incarnato la storia di chi non si è mai rassegnato ai mali antichi di questa terra ed ha promosso grandi battaglie per il riscatto sociale da una condizione di servilismo, contro la ndrangheta e per la difesa dell’ambiente per costruire anche una nuova immagine della Calabria.
Durante l’incontro sono stati presentati le Borse di studio e il Bando di Concorso rivolto agli studenti delle classi seconde e terze della Scuola media “F. Jerace”, che la Fondazione ha deciso di istituire per l’anno scolastico 2022/2023.
Nel corso dell’evento vi è stata l’esibizione molto riuscita ed apprezzata dell’Orchestra della Scuola Media “Francesco Jerace” che ha presentato alcuni pezzi del proprio repertorio. (rrc)

POLISTENA (RC) – La Scuola “F. Jerace” apre le porte al progetto “Denti Sani & SorriDenti”

L’Istituto Comprensivo “F. Jerace” di Polistena ha aderito al progetto Denti Sani & SorriDenti del medico odontoiatra Vincenzo Nasso, che ha come scopo l’istruzione e la motivazione all’igiene orale domiciliare nei bambini con lezioni a tema, gadget, giochi e materiali educativi per tutta la famiglia.

Un progetto realizzato in collaborazione con Elmex, leader mondiale nell’igiene mondiale, e che vedrà coinvolti oltre 250 bambini, che impareranno a conoscere, divertendosi, i loro denti e a come prendersene cura, lavandoli bene e mangiando sano.

«Ringraziamo il Dirigente Scolastico, Maria Tigani, che ci ha permesso di realizzare il progetto – si legge in una nota – tutti i docenti e i collaboratori per la loro estrema gentilezza e disponibilità nei nostri confronti. Soprattutto ringraziamo i bambini, che sono attenti e curiosi di conoscere il loro cavo orale e come prendersene cura». (rrc)

POLISTENA (RC) – Domani in scena “Eros e Priapo, il libro delle furie”

In scena domani sera, a Polistena, alle 21, all’Auditorium Comunale, lo spettacolo Eros e Priapo, il libro delle furie di Carlo Emilio Gadda, con drammaturgia di Luca ScarliniMassimo Verdastro, regia e interpretazione di Massimo Verdastro.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della stagione teatrale curata da Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche.

In quest’opera il grande scrittore lombardo dà corpo alla sue rabbie più ingestibili, facendo i conti con l’ingombrante figura del Duce (articolato istericamente come “Ku-ce” dalle folle in delirio), di cui pure egli era stato plauditore.

L’ambiente è, quindi, quello della Roma imperiale, distesa sepolcrale di marmi.  Gadda descrive la corruzione sempre più mortifera che ne trapela, con cortocircuiti visionari e violentissimi. Come ogni grande invettiva, anche questo testo nasce in primo luogo dalla necessità di mettere drasticamente in crisi la figura dello scrivente rispetto ai dati del reale, svelando un meccanismo di seduzione di cui è stato vittima.

Il “bicchierante” che voleva fare figliare le donne per mandare i rampolli alla “guerra, guerra, guerra”, riuscì ad arrivare e a restare al potere grazie a un mix infernale di “patria, birri e femine”. E proprio come un politico Don Giovanni egli viene presentato, tra lampi neri di misoginia quasi isterica, che poi rientrano nei ranghi di una commedia di carattere.

L’attualità di queste parole è assoluta: i metodi di vendita del consenso si sono affinati grazie al nuovo parco media, ma sono rimasti largamente identici e, senza forzare niente né alterare tono e misura, le frecce scritte a ridosso della Seconda Guerra Mondiale colpiscono anche i bersagli dell’oggi. (rrc)

POLISTENA (RC) – I prossimi 7 eventi all’LSS Theater a cura dell’Associazione Volume Aps

Sabato 4 marzo, all’LSS Theater di Polistena, in scena Eppure adesso sono live di Barreca. Lo spettacolo rientra nell’ambito della rassegna musicale a cura dell’Associazione Volume Aps.

Il cantautore, nato a Taurianova (RC), porterà sul palco dell’LSS Theater il suo secondo album, caratterizzato da sperimentazioni artistiche e nuove sonorità, confermando una particolare cura della produzione musicale e una forte sensibilità interpretativa.

Il 12 marzo riprenderà la programmazione teatrale dell’associazione Volume Aps con lo spettacolo I 4 desideri di Santu Martinu, una riscrittura tratta da alcuni fabliaux anonimi medievali (brevi racconti in versi dal tono satirico). Riscoprendo la letteratura popolare oscena del XII e XIII secolo, Dario De Luca presta corpo e voce a un racconto folle e divertente. Testo, spazio scenico, disegno luci e regia sono a cura dello stesso Dario De Luca, musiche originali e disegno sonoro sono di Gianfranco De Franco, costumi e oggetti di scena di Mariella Carbone. Una produzione di Scena Verticale.

Il 26 marzo calcherà il palco dell’LSS Theater Tony Bungaro, in tour con il suo nuovo spettacolo: Volevo volare con i piedi per terra. Il bambino a braccia aperte, con gli occhi puntati verso il mare, rappresentato sulla locandina, è proprio il cantautore di fama mondiale che, da oltre trent’anni, scrive pagine importanti della musica italiana ed internazionale. A volare su questo mare insieme al celebre “artigiano della musica” è Marco Pacassoni con vibrafono, xilofono e percussioni.

Nel mese di aprile, gli appuntamenti all’LSS Theater si intensificano.
La rassegna concertistica ha inizio il 1° aprile con l’evento gratuito degli Other Voices. La band made in Calabria, composta da Vincenzo Amato (voce), Giuseppe Dromì (chitarra), Vincenzo D’agostino (chitarra), Giuseppe Bonelli (basso), Rosario Siciliano (tastiere) e Francesco Misi (batteria), presenterà il suo nuovo album.

Il 2 aprile andrà in scena Le bureau de porc. Uno spettacolo scritto e diretto da Natale Filice, con l’attore Mario Massaro e, in video, gli attori Elisa Ianni Palarchio e Mirko Iaquinta.

Videomapping e scene virtuali a cura di Gianpaolo Palumbo e Valerio Massimo Filice, costumi di Antonella Carbone e video di Antonio Arena.

“Le bureau de porc” fa vivere al pubblico le sensazioni e le atmosfere “meravigliose” della fiaba, invita alla riflessione e solleva dibattiti attuali, ponendo al centro del racconto conflitti e diverse forme di violenza. Da “Le bureau de porc”, caratterizzato dalla narrazione di avvenimenti che riguardano la storia contadina calabrese dell’uccisione del maiale e la fiaba di Barbablù con la sua ossessione di uccidere le mogli, si passa ad uno spettacolo incentrato sull’amore: U Piscispada, in scena il 23 aprile con Barbara Bruni e Francesco Antonio Conti. “U Piscispada” prende il nome dalla ballata di Domenico Modugno e racconta con intensità quel sentimento che imbriglia tutti nella propria rete fatta di palpiti, semplicità, desiderio, passione, destino, amarezza, ricordo, favola.

Il sipario della prima parte della stagione artistica dell’associazione Volume Aps si chiude il 30 aprile con Spari e dispari, spettacolo diretto e interpretato da Paolo Mauro e Francesco Aiello. La rappresentazione teatrale intende raccontare, in chiave umoristica e grottesca, una faida familiare nata per futili motivi che prosegue nel tempo in modo spietato e acritico nonostante le cause della sua origine risultino poco chiare. La legge dell’onore impone la vendetta come morale.

Citando Mahatma Gandhi: «Occhio per occhio e il mondo diventa cieco». Il meccanismo binario di azione e reazione va avanti fino a quando il componente di una delle due famiglie, cieco dalla nascita, dispensato pertanto dall’obbligo di uccidere, prova a far luce sui motivi della faida.

L’associazione Volume Aps precisa che nell’elaborare questo cartellone di eventi: «Abbiamo pensato di invitare due band locali emergenti, che hanno tutte le carte in regola per raggiungere il successo, e lo straordinario Tony Bungaro che, per la seconda volta, si esibirà nel nostro teatro con un concerto spettacolo tutto da scoprire. Per quanto riguarda la rassegna teatrale, abbiamo dato spazio a compagnie della nostra terra già affermate e apprezzate anche fuori i confini regionali. Ma non finisce qui. Abbiamo pensato anche ad alcune interessanti proposte per gli appassionati di cinema. In programma, c’è la proiezione di un film a settimana (nel mese di marzo, ogni giovedì alle ore 21). Azione, suspense, musica, effetti speciali sono gli elementi che hanno contraddistinto la scelta dei titoli. Gli spettatori potranno così immergersi totalmente nella scena. Per tutti gli aggiornamenti sugli eventi, invitiamo il pubblico a seguire le nostre pagine social». (rrc)

POLISTENA (RC) – Sabato in scena “L’onesto fantasma” con Gianmarco Tognazzi

Sabato 25 febbraio, a Polistena, all’Auditorium Comunale, alle 21, in scena lo spettacolo L’onesto fantasma con Gianmarco TognazziRenato MarchettiFausto Sciarappa.

Lo spettacolo, con la drammaturgia e regia di Edoardo Erba, rientra nell’ambito della rassegna Il teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’arti sceniche.

Quattro attori, che anni prima durante una tournée sono diventati grandi amici, si ritrovano in tre, perché uno di loro muore tragicamente. Dei tre, Gallo – interpretato da Tognazzi – ha nel frattempo fatto una rapida carriera ed ora è un personaggio cinematografico di successo. Gli altri due, Costa (Fausto Sciarappa) e Tito (Renato Marchetti), hanno un disperato bisogno di lavorare e tentano di convincerlo a portare in scena un Amleto. Ma Gallo si rifiuta: senza l’amico – a cui voleva un bene dell’anima – lui non ha più nessuna intenzione di fare teatro. Per vincere la sua resistenza, Costa si inventa che nella produzione ci sarà anche l’amico scomparso, con tanto di nome sul manifesto: gli riserveranno la parte del fantasma. Gallo non dà peso alla proposta, la prende come uno scherzo di dubbio giusto, finché una notte il fantasma gli appare veramente. Ed è un fantasma che sembra volersi vendicare dei suoi amici, che si trovano costretti a confessare i reciproci tradimenti. Ma che rivela infine di essere l’essenza del sentimento che li lega e li legherà per la vita.

Alternando momenti realistici a scene shakespeariane, la commedia è un modo originale di rileggere l’Amleto dal punto di vista del fantasma. Ma soprattutto è la storia di un’amicizia speciale, talmente forte da eludere anche la morte. E un atto d’amore verso il teatro, dove ogni conflitto diventa accettabile perché riscattato dalla poesia.

«L’onesto fantasma è dedicato a un amico scomparso. Ma di lui non voglio parlare, non pubblicamente. L’amicizia è un sentimento che richiede pudore. Come l’amore. E certi testi si scrivono proprio per non dover parlare» – sottolinea Edoardo Erba, autore e regista dello spettacolo – “L’amore brucia tutto e subito, l’amicizia cuoce a fuoco lento, talvolta lentissimo. Ma gli ingredienti sono gli stessi: i momenti felici, il senso del possesso, gli equivoci, le gelosie, gli allontanamenti, le liti e le pacificazioni, i tradimenti. Tutto più sottotraccia, più facilmente occultabile. Volevo raccontare questa complessità, che un’assenza definitiva rende viva e dolorosa. E volevo anche mettere un po’ di parole di Shakespeare in un mio testo. Prendermi questo onore. Misurare la distanza fra quei versi immortali e i miei balbettii. Ma mettendoli insieme su un foglio, anche affermare immodestamente di aver condiviso con lui lo stesso mestiere».

«Ho scelto l’Amleto – ha continuato Erba –. È un testo che avevo letto tante volte ma ad ogni rilettura dicevo: non l’ho mai letto. Stavolta ho provato a leggerlo in inglese e mi sono chiesto perché ho aspettato così tanti anni a farlo. In lingua originale l’Amleto mi è sembrato più musicale, più intimo. Ma meno complesso, forse perché non capivo tutte le sfumature. In sostanza era la storia di una vendetta. Meglio, l’analisi poetica dei sentimenti di un vendicatore. Cosa che calzava perfettamente con l’idea che avevo in mente, più o meno questa: quattro attori, che lavorando avevano fatto gruppo ed erano diventati inseparabili amici, si ritrovano in tre. Per tenere in compagnia anche l’amico scomparso, decidono di mettere in scena un Amleto, riservandogli la parte del fantasma».

«“L’onesto fantasma” dunque è un’assenza – ha proseguito –. E come tale si vendica dei tradimenti dei suoi tre amici, costringendoli a una penosa confessione. Ma contemporaneamente rivela di essere l’essenza del sentimento che li legava e li legherà per la vita. Sui tre protagonisti di questo piccolo dramma, scende lo spirito santo. E il funerale mancato, che ha generato un lutto mancato, si consuma improvvisamente, traumaticamente, ma in un modo infine benefico. I tre scoprono nel teatro il luogo dove l’elaborazione di un conflitto diventa poesia, trova un modo per farsi accettabile e consentirci di andare avanti». (rrc)