Realizzare azioni di valorizzazione e promozione di una delle principali istituzioni culturali della città. È questo il fulcro dell’accordo stipulato tra il Museo archeologico nazionale, guidato dal direttore Fabrizio Sudano e il Rotary Club Reggio Calabria, guidato da Giampaolo Latella, alla presenza del governatore del distretto 2102 Maria Pia Porcino, nel corso di una sobria cerimonia ospitata al museo con la partecipazione dei soci rotariani.
«In questi mesi stiamo aprendo il museo alla città, con l’obiettivo di creare un rapporto osmotico con le forze sane del territorio, in particolare con la società civile – ha affermato Sudano, che ha ringraziato il Rotary Club Reggio Calabria – per aver inteso promuovere questo accordo, nel solco di quanto sta già avvenendo con altre associazioni che vedono nel museo un punto di riferimento. Questa attenzione ci gratifica e ci motiva ancora di più nell’esercizio delle funzioni istituzionali che esercitiamo con l’obiettivo di svolgere un’azione programmatica che prediliga la qualità delle iniziative».
Da parte sua, Latella ha espresso gratitudine al direttore del museo «per la disponibilità ad accogliere il Rotary. Il MArRC costituisce uno dei principali attrattori culturali della città metropolitana e dell’intera Calabria: abbiamo voluto suggellare anche formalmente questo rapporto con l’impegno di contribuire, nelle nostre iniziative, a diffondere l’immagine del museo tra i rotariani di tutto il mondo che ci auguriamo vengano a visitare la città. Il nostro network associa, attorno ai valori dell’etica professionale e della solidarietà umana, un milione e 400mila persone, di cui 40mila in Italia. Introdurre Reggio e il suo museo in questa rete può produrre effetti utili e concreti».
Nelle proprie conclusioni, il governatore Porcino si è «congratulata con il Club Reggio Calabria per il valore dell’iniziativa» e ha espresso «vivo compiacimento per la disponibilità del museo, sotto la guida del direttore Sudano, ad aprirsi alla comunità rotariana. L’auspicio è che questi accordi abbiano una prospettiva di lungo periodo per rendere stabili e feconde le relazioni tra il Rotary e le istituzioni culturali, dando vita a service locali di grande respiro, in linea con la mission del Rotary International». (rrc)