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L'OPINIONE / Vincenzo Vitale: Reggio Capitale Italiana della Cultura? Difficilmente possibile

L’OPINIONE / Vincenzo Vitale: Reggio Capitale Italiana della Cultura? Difficilmente possibile

di VINCENZO VITALE – Reggio capitale della cultura per il 2027? Da reggini, emotivamente, non si può che essere molto contenti; razionalmente, però, non si può non pensare che sia difficilmente possibile; moralmente, infine, si dovrebbe convenire che a Reggio, ammesso che la città meriti il riconoscimento, assolutamente non lo meritano i suoi amministratori.

Chi è stato dimentico della sua storia, chi ne ha mortificato la memoria, chi ha umiliato la sua identità, distruggendone manufatti architettonici d’epoca, non dovrebbe avere l’ardire di chiedere qualcosa che abbia attinenza con la cultura. La demolizione di piazza De Nava, furbescamente contrabbandata col termine inglese di restyling per acquisire i finanziamenti che mai sarebbero stati concessi se l’operazione fosse stata chiamata col suo nome, rappresenta un unicum nella storia urbanistica italiana. Questo fatto ha condannato la nostra città a essere considerata, dagli organismi che contano a livello nazionale, non altro che un ricettacolo di ignoranti travet e di politici ancillari agli interessi della lobby dei demolitori.

Questa città che, per colpa dei suoi amministratori, ha fatto strame della cultura urbanistica e della storia dell’architettura; che è popolata da personaggi culturalmente anonimi che, proni al potere di cui sono a libro paga, amano definirsi intellettuali; che è affollata da coorti di passeggiatori la cui massima ambizione è quella di arrivare al 27 del mese senza esporsi in valutazioni che potrebbero assere inadatte alla loro quiete; questa città, macchiatasi di un perfetto “delitto urbanistico”, difficilmente potrà ottenere la qualifica richiesta, peraltro da parte di una classe dirigente che non sa più cosa inventarsi per grattare un po’ di visibilità.

Perché di questo si tratta, di una banale operazione mediatica: se fosse stato diversamente, si sarebbe coinvolta anche quella parte della cittadinanza che, politicamente non schierata, avrebbe potuto dare input e consigli validi. Invece, per stilare il progetto, di cui peraltro non se ne sa nulla, sono stati chiamati a consulto solo i demolitori di piazza De Nava.

Comunque sia, da reggini non si potrebbe che essere felici se una tale azzardata richiesta fosse premiata con il riconoscimento cui si ambisce. Ma difficilmente sarà così. I sogni sono solo di chi sa sognare e di chi merita la loro realizzazione: la Reggio odierna, ammorbata da un’inetta classe politica e da un’inconsistente leadership culturale, senza un democratico e corale coinvolgimento, non è in grado di costruire un sogno sufficientemente coerente da potersi realizzare.

Concludendo, ciò che si è letto sulla stampa dà l’impressione che si tratti solo di parole e vuota propaganda politica: d’altronde, le elezioni comunali si avvicinano. (vv)

[Vincenzo Vitale è presidente della Fondazione Mediterranea]