È un film che dovrebbero far vedere nelle scuole Liberi di scegliere, diretto da Giacomo Campiotti, andato in onda ieri sera su Rai1. Una grande lezione di legalità unita al forte senso dello Stato, che c’è e si fa sentire. L’iniziativa del presidente del tribunale dei minori di Reggio – cui la storia si ispira – venne in un primo tempo criticata, ostacolata, attaccata anche dai media. Poi la vicenda del giudice Roberto Di Bella finì sul New York Times e, a seguire, tutti i media riconobbero il valore della decisione di sottrarre i figli ai mafiosi per garantire ai ragazzi un avvenire non contaminato da un ambiente di ‘ndrangheta e di malaffare. Il presidente Di Bella, che ha firmato oltre 40 provvedimenti in tal senso, è ancora al suo posto, a Reggio, impegnato nel suo lavoro che ha, ad oggi, ridato una speranza di vita migliore a più di 40 ragazzi, rendendoli – come titola il film – “liberi di scegliere”.
Un film bellissimo e intenso, che ha tra i protagonisti un eccellente Alessandro Preziosi, affiancato da una straordinaria Nicole Grimaudo e un efficace e convincente Carmine Buschini. È la storia (vera) di Marco Lo Bianco, giudice del Tribunale del Minori di Reggio Calabria, e del suo sogno: strappare i ragazzi dalla ‘ndrangheta. Il giudice, giorno dopo giorno, ha visto sedere, nella stessa aula di tribunale, i figli delle più importanti famiglie mafiose della provincia, e ha capito una cosa: la ‘ndrangheta non si sceglie, si eredita.
Il film è stato realizzato con il sostegno della Calabria Film Commission. Una produzione importante a livello nazionale e il sostegno della Film Commission Calabria alla sua realizzazione ha portato nel nostro territorio buone opportunità di lavoro – ha affermato l’assessore alla Cultura della Regione Calabria, Maria Francesca Corigliano – Anche il tema trattato, delicato, ma fondamentale rappresenta, sia pure in un ambito molto specifico, il pensiero portante di tante scelte operate a favore dei giovani calabresi. Essere liberi di scegliere significa avere una visione propria, avere opportunità oltre i vincoli culturali ed economici della famiglia, ma con l’aiuto delle istituzioni. Sono certa che la fiction sarà un successo – conclude l’assessore – il risanamento della Film Commission, voluto dal Presidente Oliverio è stato un eccellente investimento in virtù della ricaduta positiva a livello economico e di immagine per la Calabria”. “Liberi di Scegliere” racconta uno spaccato di vita vera, quella che vede intrecciarsi le storie delle giovani leve della ‘ndrangheta a quella degli uomini di Stato che tendono loro la mano per aiutarli a realizzare un futuro diverso da quello criminale scritto nel Dna delle loro famiglie. “Perché se la ndrangheta non si sceglie, ma si eredita, allora la Giustizia per essere efficace deve riuscire a spezzare le catene che spingono i figli a emulare i padri e seguire le loro orme”
Nel film, si racconta la storia di Domenico e Teresa, giovanissimi eredi di una cosca malavitosa finiti a processo, e quella del giudice Lo Bianco, chiamato a decidere del loro futuro, e si scoprirà, poco a poco, quanto sia difficile, ma necessario, spezzare i vincoli di appartenenza alle “famiglie”, e riconsegnare a quei ragazzi, altrimenti predestinati al crimine, i loro sogni e, sopratutto, la sacrosanta libertà di scegliere una vita diversa.
«L’idea – si legge ancora nelle note di regia – nasce dall’esperienza di Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, che ha avuto l’intuizione e il coraggio di portare avanti un progetto che permetesse di allontanare, dalle famiglie mafiose, i minori a rischio, sottraendoli, così, a un destino che quasi certamente li avrebbe portate a seguire le orme dei padri e, nello stesso tempo, offrendo loro la possibilità di conoscere un altro modo di vivere».
«Sono stati realizzati decine di film sulla mafia – si legge nelle note di regia – ma questo mi sembra diverso da tutti gli altri. I personaggi non sono supereroi del Male che possono suscitare, in alcuni spettatori, desiderio di emulazione. Abbiamo cercato di raccontarli con rispetto e verità, prigionieri nella rete di relazioni familiari dolorose e arcaiche, che fa di loro le prime vittime. Il Male, fa male anche a chi lo fa».
«Liberi di scegliere – ha dichiarato Fabrizio Salini, amministratore delegato della Rai, nel corso della presentazione della fiction avvenuta questa mattina alla Camera – per la Rai è motivo d’orgoglio per molte ragioni, connesse a due parole decisive per il Servizio Pubblico: il futuro e i giovani. Due parole chiave che in questo tv movie trovano un significato compiuto e prezioso. Alla tutela dei più giovani e del loro futuro è dedicata un’importante parte del nostro contratto di servizio, un patto che firmiamo con tutti i cittadini».
«La Rai – ha proseguito l’Amministratore delegato della Rai Salini – ha il dovere di dare ai ragazzi gli strumenti per contrastare ogni forma di sopruso, violenza e sopraffazione, di essere uno spazio aperto per i loro sogni e le loro speranze».
«La nostra Rai – ha concluso l’amministratore delegato Salini – vi garantisco che sto mettendo tutte le mie energie perché la Rai sia un’alleata e un’amica preziosa per riflettere, per divertirvi, per costruire il vostro futuro e per aiutarvi a realizzare i vostri sogni». (rrm)
Nella foto di copertina, Alessandro Preziosi in una scena del film.