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Sicurezza sul lavoro

L’Associazione Slc Calabria: La sicurezza nei cantieri calabresi è un optional, serve patente a punti per imprese

L’Associazione SLC Calabria, ha sottolineato come «la sicurezza, in tanti, troppi, cantieri calabresi è un optional. Il rispetto delle norme di legge fissate per la salvaguardia dell’integrità fisica delle lavoratrici e dei lavoratori è carente», e ha ribadito la necessità di «un potenziamento dei servizi di controllo nei cantieri da parte degli ispettori del lavoro, la cui categoria, necessita in tempi brevissimi di un’immediato potenziamento».

Per l’Associazione, poi, «non è più rinviabile la patente a punti per le imprese che rispettano le norme sulla sicurezza ed una legge sull’omicidio colposo sui luoghi di lavoro. Solo così facendo si premiano le imprese virtuose che investono in formazione e sicurezza».

«Prendiamo, ad esempio – si legge in una nota – lo stato di fatto della provincia cosentina, quella nella quale come associazione regionale “Slc Calabria” abbiamo portato a compimento un primo giro di verifica nei cantieri, grazie ai nostri Rappresentanti Territoriali per la Sicurezza (Rlst), per misurare il grado di rispetto delle predisposizioni di legge. Ebbene, la fotografia scattata è a tinte fosche!»

«Non ci lascia certo ben sperare – prosegue la nota – e ci dice chiaramente che le norme finalizzate alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori non vengono assolutamente rispettate.  Tutte le imprese presso le quali è stata svolta la prima visita risultano essere in regola con i documenti prescritti dalle norme. Questo rispetto, però, si ferma alla carta, si tratta di un espletamento formale dovuto per legge a partire dalla nomina degli Rls. I documenti risultano essere un copia e incolla  delle norme generali della sicurezza sui cantieri e non trovano alcun riscontro con l’applicazione veritiera dell’attività di cantiere. Insomma, in questo caso la forma non è sostanza».

«La maggior parte delle imprese, poi – prosegue ancora la nota – non fornisce ai propri dipendenti i Dispositivi individuali di protezione. Il materiale, dove presente in cantiere, rimane conservato gelosamente da qualche parte ed i lavoratori, soprattutto quelli impegnati in lavorazioni ad altezze superiori ai due metri, quasi mai indossano il casco. Scarsa, se non scarnissima, è apparso il grado di percezione della cultura della sicurezza».

«Nemmeno la pandemia da Covid-19 – dice ancora la nota – con le sue pesanti ricadute, pare essere stata presa in considerazione dai datori di lavoro. Il protocollo anti contagio, infatti, non è stato preso in considerazione su molti cantieri. Poca considerazione, infine, viene prestata alla cura degli ambienti nei quali le lavoratrici ed i lavoratori si ritrovano per consumare un pasto frugale o riposare nei momenti di stacco dal turno di lavoro».

«Con il nostro impegno, declinato nell’attento lavoro di controllo e verifica dei nostri Rlst – conclude la nota – stiamo provando a far cambiare la percezione della sicurezza, stiamo cercando di elevare il grado di sicurezza nei cantieri distribuiti su tutto il territorio calabrese».