di FRANCO BARTUCCI – Dopo i festeggiamenti per il riconoscimento delle Virtù eroiche del Decano don Gaetano Mauro, la comunità parrocchiale si è ritrovata nella chiesa Madonna della Serra per festeggiare il 25/mo anniversario dell’attuale superiore generale dei Pii Operai Catechisti Rurali noti come missionari Ardorini, padre Salvatore Cimino.
La cerimonia religiosa si è svolta alla presenza del Sindaco, Pietro Caracciolo, con la partecipazione di diversi fedeli della comunità parrocchiale locale e della Confraternita della Confraternita dell’Immacolata Concezione di Montalto Uffugo, con il Priore Antonio Salerno; nonché della consorella di San Sisto dei Valdesi (frazione comune di San Vincenzo La Costa), con la Priora Concetta Serpe, nonché appartenente al gruppo di collaboratori Ardorini, che ha voluto così manifestare la vicinanza di quella comunità come forma di ringraziamento ai padri Ardorini che per oltre sessant’anni hanno garantito una ricca assistenza spirituale alla comunità parrocchiale San Michele Arcangelo, cara e frequentata dal Minimo padre Bernardo Maria Clausi, anch’esso Venerabile per la Chiesa.
Un grazie, quindi, della comunità parrocchiale sansistese ai padri Ardorini, Tommaso Ubbriaco e Antonio De Rose, per la loro dedizione spirituale, morale e sociale entrata nella storia della comunità di quel territorio per volontà assunta direttamente dal fondatore degli Ardorini il Venerabile Decano don Gaetano Mauro.
La messa è stata presenziata dal Vescovo Ardorino, padre Gianfranco Todisco, già Vescovo di Melfi Rapolla e Venosa, autorizzato nel 2016 da Papa Francesco, a ritornare missionario in Honduras. Una cerimonia religiosa che ha visto la partecipazione di vari sacerdoti del clero secolare e regolare, alcuni dei quali facenti parte della Congrega Ardorina; mentre a rappresentare l’Arcivescovo di Cosenza, mons. Giovanni Checchinato, è intervenuto don Luca Perri, parroco della Cattedrale di Cosenza.
A tenere l’Omelia sulle letture del giorno della Messa è stato padre Antonio De Rose, già Superiore generale dei Missionari Ardorini dal 1998 al 2010, felice di rendere testimonianza sulla figura del Superiore generale padre Salvatore Cimino, ordinato sacerdote nello stesso anno in cui veniva incaricato a svolgere quella funzione del fondatore don Gaetano Mauro.
«È un bell’esempio di sacerdozio che con il suo dinamismo ed amore verso il nostro Padre Fondatore don Gaetano Mauro – ha detto padre De Rose – sta compiendo una straordinaria missione nel rendergli onore verso l’assistenza agli ultimi ed ai poveri che trovano soprattutto in Colombia, India, Tanzania e Honduras, dove si trova il nostro Vescovo, padre Gianfranco Todisco, campi di assistenza straordinaria per la conquista dei loro diritti al lavoro e alla tutela della loro identità nel rispetto della concordia umana».
Padre Cimino è nato a Petilia Policastro, luogo di missione dei padri Ardorini per decisione assunta nel 1938 dallo stesso decano don Gaetano Mauro, dopo quella istituita nel 1928 a Montalto Uffugo. La sua nascita risale al 3 aprile 1971, esattamente a distanza di quindici mesi della morte del Decano don Gaetano Mauro, avvenuta il 31 dicembre 1969 a Montalto Uffugo.
È cresciuto nello spirito educativo religioso dei propri familiari ed in particolare del nonno che stravedeva per la figura di don Gaetano Mauro, avendolo conosciuto personalmente, quale difensore dei contadini e per una politica agraria dignitosa per la gente dei campi. All’età di 22 anni nel 1993 abbandona gli studi universitari per adempiere a una chiamata vocazionale entrando nella Congregazione dei Missionari Ardorini. Il suo ingresso negli Ardorini è iniziato con il Noviziato che ha svolto in Colombia, presso la casa Ardorina di Garzon; mentre gli studi teologici li ha svolti a Roma nella Pontificia Facoltà Teologica di Propaganda Fidae.
Si è specializzato in Teologia Spirituale al Teresianum. Viene ordinato sacerdote nella sua Petilia Policastro il 29 dicembre 1998. Un luogo caro a Don Mauro che visitava e frequentava spesso dando alla famiglia Ardorina dei buoni sacerdoti, come la figura di padre Giuseppe Carvelli che diverrà il terzo Superiore Generale, al quale va il merito di aver curato dopo la morte del decano don Gaetano Mauro documenti e testimonianze utili ad avviare un percorso di riconoscimento delle Virtù eroiche conclusosi positivamente lo scorso mese di ottobre. Dopo l’ordinazione torna a Roma e per un certo periodo ricopre la carica di Superiore della casa Ardorina.
Dopo Roma la sua missione si svolge nelle parrocchie ardorine di San Pasquale Baylon in Villaricca di Napoli e infine nella sua Petilia Policastro. In quest’ultima parrocchia cura la formazione di tre Gruppi che si occupano in particolare dell’assistenza a tutte le cerimonie religiose (il Gruppo del lunedì); dell’assistenza alle famiglie bisognose (gruppo Famiglia); nonché del gruppo del “Buon Samaritano”, dedito all’accoglienza ed assistenza scolastica ai bambini di famiglie disagiate e nelle opere caritative della Parrocchia. Durante il periodo di permanenza nella parrocchia di Petilia Policastro ha ricoperto la carica di consigliere generale della Congregazione per il periodo 2004/2010; nonché quella di assistente diocesano dei Coltivatori Diretti e direttore dell’Ufficio Catechistico della Diocesi di Crotone. Ha pure avuto delle opportunità missionarie brevi in Honduras e Filippine.
Nel Capitolo generale dei Missionari Ardorini, svoltosi a Montalto Uffugo il 9 luglio 2016, con la partecipazione dei rappresentanti di tutta la Congregazione provenienti dall’Italia, Canada, Colombia e India, padre Salvatore Cimino, all’anagrafe Rocco, viene eletto, all’età di 45 anni, Superiore Generale dei missionari Ardorini; incarico che gli venne rinnovato per un periodo di altri sei anni anche con il XIII Capitolo svoltosi il 22 luglio 2022. È il secondo padre Ardorino di Petilia Policastro che diviene Superiore Generale dopo il tenace e volenteroso padre Giuseppe Carvelli.
La cerimonia di festeggiamento del 25/mo anniversario di sacerdozio del Superiore Generale degli Ardorini, padre Salvatore Cimino, si è chiuso con un intervento di ringraziamento dello stesso agli astanti e a coloro che gli sono stati vicino ricordando di aver vissuto la sua vita sacerdotale con la vicinanza avvertita della divina Misericordia e nel ricordo di soddisfare e ringraziare il suo padre naturale e quello spirituale, che oggi lo si celebra quale Venerabile, guida di superamento dei percorsi difficili. (fb)