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A Reggio successo per il primo appuntamento dei Dialoghi della Magistratura

A Reggio successo per il primo appuntamento dei Dialoghi della Magistratura

di SANTINA SANTAMBROGIOIl 9 ottobre, presso Villa Zerbi a Reggio Calabria, si è tenuto il primo appuntamento dei Dialoghi della Magistratura, un’iniziativa promossa dalla sezione dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), che comprende Reggio Calabria, Locri e Palmi, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini nel dibattito sulla giustizia e accrescere la consapevolezza civica.

A moderare l’incontro è stata la presidente della Giunta Esecutiva Sezionale dell’Anm di Reggio Calabria, la dottoressa Caterina Asciutto, che ha introdotto la discussione in seguito proseguita dal procuratore della Repubblica facente funzione di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, e il giornalista e conduttore della trasmissione Report, Sigfrido Ranucci

L’Anm ha inaugurato il dibattito con toni franchi, ribadendo il proprio impegno in difesa dell’indipendenza della magistratura. La dottoressa Asciutto ha espresso preoccupazione per le conseguenze della riforma della giustizia in corso, sottolineando come essa possa compromettere il confronto diretto tra indagato, imputato e pubblico ministero.

«Con la riforma verrà meno il confronto immediato con il pm, che rappresenta il primo baluardo della giurisdizione. È una deriva pericolosissima», ha dichiarato. 

Il procuratore Lombardo, forte di un’esperienza di 27 anni di carriera, ha rimarcato l’importanza, per il cittadino, di avere un contatto rapido e diretto con il giudice. (Oppure Per il cittadino è importante avere rapidamente confronto e contatto con il suo giudice. come discorso diretto). Secondo il suo parere, la separazione delle carriere, ha una storia lunga, già proposta in ambito della riforma Cartabia, non rappresenterebbe una soluzione efficace ai problemi della giustizia italiana.

Ha evidenziato come il dibattito sulla separazione delle carriere non sia nuovo, ma sia stato riproposto ciclicamente senza mai trovare una concretizzazione significativa.

«Mandare in giro un paese è come paragonarlo a una macchina che gira senza un certificato di garanzia se non ha una magistratura che funziona e una libertà di stampa effettiva. Adesso si sta ledendo il diritto del cittadino di essere informato», conclude Sigfrido Ranucci conduttore di Report, aggiungendo che la stabilità legislativa e la coerenza della magistratura consentirebbero un esercizio più sereno del giornalismo, settore spesso soggetto a pressioni politiche.

«Oggi il giornalista vive una pressione politica simile a quella subita dalla magistratura», ha detto ancora.

Lombardo ha parlato anche del progetto di realizzare la separazione delle carriere già in atto con la riforma Cartabia, precisando come questo rappresenti una volontà del ministero non così recente. 

Ha affrontato il tema partendo dal contorno, il procuratore f.f. per giungere a motivare il suo parere a riguardo.

Non ha parlato dello schierarsi da una parte all’altra, di essere favorevole come P.M. o contrario, ma della poca fiducia che la magistratura possa dare a questa iniziativa di riforma della separazione, perché da ormai molti anni ripropongono sempre la medesima cosa, senza mettere in atto, confermare nulla.

È venuto fuori nel dibattito anche il problema dell’ algoritmo, che oggi si sta adoperando nel tentativo di trovare il modo di sostituire la figura del magistrato.

«L’opinione del magistrato, non potrà mai essere sostituito dall’intelligenza artificiale», conclude Lombardo.

«Una scelta statisticamente rilevante», la definisce la dott.ssa Asciutto: «la magistratura è contraria». 

L’incontro ha visto la partecipazione di magistrati, avvocati e giornalisti, tutti accomunati dall’interesse per il delicato tema della riforma della giustizia.

Il prossimo incontro si terrà sabato 30 novembre alle 17, presso la Libreria Ubik di Reggio Calabria.

Questo vedrà alternarsi le voci della giornalista e scrittrice Donatella Stasio e di Roberto Lucisano, già presidente della Corte di Assise d’appello di Reggio Calabria, moderati dal giudice Antonio Salvati. Il tema al centro del dibattito sarà una continuità del primo, “Separazione dei poteri: autogoverno e potere disciplinare nella magistratura”, a partire dal libro “Storie di diritti e democrazia” di Donatella Stasio e Giuliano Amato(ss)