LAMEZIA – L’IC Nicotera-Costabile celebra la Festa di Primavera con i versi di Costabile

È stata una Festa di Primavera nel segno di Franco Costabile, quella svoltasi all’IC Nicotera-Costabile, svoltasi nei giorni scorsi e organizzata dall’Associazione culturale San Nicola in collaborazione con l’I. C. Nicotera Costabile nell’ambito delle iniziative per il Centenario del poeta sambiasino.

L’evento ha visto protagonisti gli alunni delle classi V del plesso Costabile di Savutano e l’orchestra composta dagli studenti della scuola secondaria di primo grado, diretta dal M° Fabio Sirianni, coadiuvato dai professori di strumento dell’Istituto Sergio Sirianni (sassofono), Anna Russo (violino) e Manuela Grenci (pianoforte). Alla magia dei pezzi classici e moderni, eseguiti dai giovani musicisti, si sono alternate le suggestioni evocative dei versi di alcune poesie di Franco Costabile, declamate dagli alunni delle classi V. Un incontro di liriche e musiche che ha incantato il pubblico che gremiva piazzetta Santa Sofia, nel centro storico di Sambiase.

«Quest’evento è da considerarsi il momento conclusivo di un percorso formativo-didattico sulla figura e sull’opera poetica di Franco Costabile, che ha coinvolto tutti gli alunni dei tre ordini dell’Istituto», ha sottolineato la docente Fatima Palmieri, nell’introdurre la serata e nel porgere i saluti della D.S., prof.ssa Maria Angela Bilotti.

La docente Palmieri ha ringraziato per l’importante opportunità il presidente dell’associazione culturale “San Nicola” Pino Morabito, che si è congratulato con tutti i docenti, che con entusiasmo e professionalità hanno contribuito alla realizzazione della serata e, soprattutto, con la docente F.S., incaricata della gestione del Ptof d’Istituto, per l’essenziale attività di coordinamento svolta.

All’interno del percorso formativo-didattico che le insegnanti delle classi quarte e quinte della scuola primaria hanno proposto ai propri alunni, si è ben inserito il significativo apporto educativo di Fiore Isabella, maestro di scuola primaria, da qualche anno in quiescenza, che ha incuriosito i piccoli presentando un’attività originale e coinvolgente: partendo dalla riflessione su alcune poesie di F. Costabile, accuratamente selezionate, ha invitato gli alunni a guardarsi dentro e ad esprimere idee, sentimenti e impressioni suscitate dalle parole del Poeta, stimolandoli e sostenendoli nell’elaborazione di nuovi versi poetici. Il maestro Fiore, insieme alle colleghe di scuola primaria, ha guidato il corteo degli alunni fino alla piazzetta Santa Sofia e ha condotto la serata, destando, attraverso le sue parole, emozioni intense nei presenti.

Amabili sono stati i versi in vernacolo dei poeti Salvatore De Biase e Francesco Davoli, dedicati al Costabile. Gli alunni della classe V A hanno commosso il pubblico recitando “Vana Attesa”, “Rosaria lava”, “Tutti gli anni una storia” e “Calabria Infame”.  Poesie queste che, prendendo in prestito una riflessione di Giovanni Mazzei, presidente dell’Associazione “Dorian”, contengono gli elementi fondamentali dell’opera costabiliana: l’abbandono, l’agricoltura e l’amore.

L’abbandono del padre, di cui invano il poeta attende il ritorno, ma anche l’abbandono della terra natìa dei tanti emigranti, alla ricerca di una vita migliore, più dignitosa, certo, ma, lontana dagli affetti più cari; l’amore per persone e luoghi sempre cari e l’amore per la terra, unica risorsa di intere famiglie, croce e delizia, perché il duro lavoro dei campi, non sempre è ricompensato da un buon raccolto.

Gli alunni della classe V B, con gli abiti dell’antica tradizione sambiasina, hanno contrapposto alla delicatezza delle immagini, evocate attraverso i versi delle poesie “Fra I Pini” e “È Prigione”, la durezza della realtà dei braccianti delle poesie “È del Padrone” e “Il Gallo Canta”, leggendo le proprie riflessioni in merito ai temi trattati.

Il dramma dell’emigrazione, la solitudine e l’inquietudine dell’emigrante, il suo desiderio di ribellarsi ad una sorte avvertita come profondamente ingiusta, sono stati ripresi dagli alunni della V C, che si sono cimentati ne “Il Canto Dei Nuovi Migranti” in versione RAP, perché questo genere musicale è vicino ai giovani ed è una forma espressiva di denuncia e di ribellione.

Alla serata hanno preso parte anche il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro e le assessore Vaccaro e Spinelli, che hanno espresso parole di lode e di incoraggiamento per i ragazzi dell’orchestra, per i piccoli alunni di V e per tutti i docenti.

Infine, sulle note suggestive di “Pirati dei Caraibi” la serata si è conclusa. (rcz)

SAN MANGO D’AQUINO (CZ) – Si celebra la Madonna della Buda

Domani mattina, a San Mango d’Aquino, si celebra la tradizionale festa in onore della Madonna della Buda, un evento che da anni unisce la comunità e attira numerosi visitatori.

La festività, che si svolge ogni anno la prima domenica di giugno, è un’occasione per riscoprire le tradizioni e vivere momenti di spiritualità e divertimento e rappresenta un evento di grande importanza per la comunità di San Mango d’Aquino, un’occasione per vivere insieme momenti di spiritualità, divertimento e condivisione. Non mancate a questo appuntamento annuale che celebra la tradizione e la devozione popolare.

I festeggiamenti inizieranno, alle 9, con la processione che partirà dalla Chiesa Madre di San Mango d’Aquino, situata di fronte all’anfiteatro. Il corteo percorrerà le vie del paese e arriverà alle 11:30 al Santuario della Madonna della Buda, vicino lo svincolo autostradale. Qui, subito dopo, si terrà la Santa Messa, un momento di raccoglimento e preghiera per tutti i fedeli.

Nel pomeriggio, dalle 16:30, il clima di festa continuerà con una serie di attività dedicate a grandi e piccini. I giochi popolari intratterranno i più piccoli, mentre gli adulti potranno partecipare alla tradizionale gara di briscola. Alle 17 si terrà la curiosa gara della frittata: ogni partecipante potrà portare una frittata preparata in casa e la più gustosa sarà premiata.

Alle 18, l’allegria sarà garantita dalla gara di organetto, un’occasione per ascoltare e apprezzare questo strumento della tradizione musicale popolare. La giornata si concluderà con un emozionante concerto live di Cosimo Papandrea, che si esibirà alle ore 21:30 presso il Santuario della Buda, regalando ai presenti una serata di musica e divertimento.

Domenica 2 giugno, i festeggiamenti riprenderanno alle ore 8:30 con la processione di ritorno dal Santuario della Buda alla Chiesa Madre. La statua della Madonna sarà accompagnata dai fedeli attraverso le vie del paese, in un percorso di fede e devozione. La festa si concluderà con la Santa Messa delle 11, un ultimo momento di raccoglimento per salutare la Madonna e ringraziarla per le grazie ricevute. (rcz)

LAMEZIA – Il Vescovo Parisi ha presieduto la Santa Messa e Processione per il Corpus Domini

«Il senso della vita di Gesù è proprio quello di essere donata agli altri, essere per gli altri». Con queste parole il vescovo, monsignor Serafino Parisi, nella Messa del Corpus Domini, celebrata ieri sera in una cattedrale assiepata di fedeli, si è soffermato sulla forza dell’amore «che ha guidato la vita di Gesù. Cioè, quell’amore – ha detto – che è capace di amare chi, non solo è irriconoscente, ma anche chi è ingrato».

«L’esistenza ha un senso – ha aggiunto il Vescovo – se è un’esistenza donata, quella che con una parola viene detta l’agape, cioè l’amore oblativo, l’amore che si dona, che si consegna, che non aspetta il contraccambio, ricompense e nemmeno i ringraziamenti, l’amore che sa essere amore anche per quelli come Giuda che l’hanno tradito, come gli apostoli che l’hanno abbandonato, come Pietro che lo ha rinnegato».

«Il messaggio del brano del Vangelo di oggi – ha detto monsignor Parisi – è quello dell’ultima cena, del pane spezzato, che è il corpo di Gesù, e del sangue versato, che è il sangue di Gesù, che viene presentato all’interno del testo come dono d’amore. Cioè, la scelta del figlio di Dio è quella di donare la sua vita per amore” ed “il dono d’amore dell’Eucarestia, il corpo consegnato di Gesù, insegna a noi credenti, a noi cristiani che il modello dell’amore, della consegna, della donazione, di questa oblatività, cioè diventare dono per l’altro, la mia vita diventa vita per te anche se devo sacrificarla e tu non lo meriti, diventa ancora più forte se collocato all’interno di questo contesto di peccato, di fragilità umana, di limite. Dentro questo limite accade l’amore di Dio. Anzi è questo limite dell’umanità che dice a Dio che proprio questo baratro deve essere abitato, proprio questa frattura deve essere riempita dal suo amore. Questa è la forza dell’Eucarestia. Allora, quando noi celebriamo l’Eucarestia, entriamo dentro questo legame di una fraternità che certamente è costruita sul sangue».

“Abbiamo ascoltato tutti all’interno della ricca parola di Dio di oggi il brano del Vangelo – ha aggiunto il Vescovo – ed abbiamo avuto la possibilità di riconoscere facilmente che questo testo del Vangelo viene riproposto nel cuore dell’anno liturgico, cioè nella Settimana Santa. Tra le righe di questo testo, l’evangelista Marco, dal quale è stato tratto il brano di questa sera, ci tiene a dare una immediata comunicazione. Lo dice subito: Gesù sa a cosa va incontro, conosce bene che l’arrivo a Gerusalemme per lui sarebbe stato l’incontro con la morte, sarebbe stato il giorno decisivo, il giorno definitivo».

«Quel momento talmente atteso e pure talmente alto, – ha detto ancora – che avrebbe costituito la svolta della sua esistenza e anche della vita di tutti quelli che lo avrebbero seguito. Momento che l’evangelista Giovanni, sottolineando in modo molto forte la portata di questo accadimento, parla dell’ora decisiva di Gesù, l’ora della crocifissione, della esaltazione, della glorificazione» e «ci fa comprendere che quello che è accaduto a Gesù, non solo nel Venerdì Santo ma tutto quello che è accaduto dentro quei tre giorni del mistero Pasquale racchiusi nel nostro anno liturgico tra il giovedì, il venerdì, il sabato e poi la domenica – primo giorno della settimana –, il giorno della Resurrezione era stato scelto dal Signore: non è stato un incidente di percorso, non è stato un evento estemporaneo, un accadimento, cioè, che era semplicemente così, imprevedibile. Era, invece da Gesù, scelto, voluto e vissuto dall’inizio». 

«Questa – ha concluso monsignor Parisi – è la prima grande comunicazione che noi percepiamo nelle parole del brano del Vangelo di questa sera e tutto questo è detto nella preparazione minuziosa che Gesù ha in mente, che comunica ai suoi discepoli affinché la cena venisse vissuta con partecipazione e non venisse interpretata come qualcosa di imprevisto, ma come la scelta. Cioè, la volontà precisa di Gesù di vivere quell’ora. Ed è questo che rende ancora più potente il messaggio del brano del Vangelo di oggi».

Al termine della Santa Messa, il Vescovo ha presieduto la processione del Corpus Domini che si è conclusa sul sagrato della Cattedrale. (smg)

LAMEZIA – Concluso il progetto “In ascolto. Connessi con sè stessi, con la realtà, con gli altri”

Con la consegna di una targa ricordo per la scuola e la premiazione delle classi vincitrici (la III C dell’Istituto comprensivo “Pietro Ardito”, per gli Istituti di istruzione secondaria di I grado, e la I A dell’Istituto tecnico economico “Valentino De Fazio per gli Istituti di istruzione secondaria di II grado), si è concluso In ascolto. ‘Connessi’ con sé stessi, con la realtà, con gli altri, il progetto educativo Vivere in 2023-2024.

Nella consapevolezza che l’educazione delle nuove generazioni è un impegno prioritario per l’intera società, il Movimento Vivere In, propone ogni anno alle scuole di ogni ordine e grado un progetto, al fine di farsi promotore di azioni miranti a realizzare sinergia fra scuola, famiglia e altri soggetti educativi del territorio. 

Se nella Parola e nell’Eucaristia, si trovano i pilastri fondanti di tutta la nostra azione, non possiamo, come associazione di laici, non inserire pienamente i due risvolti che più sentiamo nostri: quelli della socialità e della relazionalità.

Impegnati individualmente e comunitariamente ad amare Dio e l’uomo, attraverso il dinamismo della vita che ci porta quotidianamente a dover scrivere la nostra piccola storia, nella certezza che ogni vita è un dono che va difesa salvaguardandone la dignità, ci adoperiamo per diffondere la mentalità del dono, del sapersi costruire come dono.

Quest’anno, in sintonia con i ripetuti appelli di Papa Francesco, si è scelto di porre al centro del Progetto educativo il tema dell’ascolto, considerando il clima culturale contemporaneo, che esalta l’individualismo e l’autoreferenzialità, e ponendo attenzione al mondo dei ragazzi e dei giovani, in particolare all’impatto che il progresso scientifico e tecnologico determina sui loro comportamenti, distogliendoli dalla vita reale e isolandoli dal mondo circostante e dalle relazioni con gli altri.

Il percorso didattico li ha indirizzati ad una partecipazione attiva al Concorso “Intelligenza Artificiale: algocrazia e algoretica”, con la finalità di approfondire temi su cui ancora c’è scarsa consapevolezza sociale, sul loro potere di influenzare le scelte, esaminando, anche, tutti i relativi problemi etici e di senso che ne scaturiscono.

Nativi digitali proiettati in un oggi che è già futuro, con il compito di saper salvaguardare il primato che spetta all’essere umano, in quanto creatura chiamata, a sua volta, a partecipare al continuo atto creativo mediato che Dio opera nel tempo. L’urgenza che sentiamo è quella di adoperarsi per cercare di costruire armonia e dare corpo ad una spiritualità che rimane schiacciata da montagne di materialismo.

Gli istituti che hanno aderito all’iniziativa didattica hanno avuto il sostegno dell’associazione, attraverso la strutturazione di incontri informativi e formativi che hanno permesso la pianificazione di un percorso didattico assistito con i docenti tutor. L’obiettivo è stato quello di stimolarli alla riflessione, per sottrarli alla suggestione e alla manipolazione di abitudini e modi di ragionare. L’imitazione e la rassegnazione (fanno tutti così… Il mondo va così…) sono campanelli di allarme che non devono essere sottovalutati.

La fase successiva è stata quella della produzione.

Ogni classe, tenendo conto  delle note concorsuali, ha avuto la possibilità di esprimersi secondo le proprie scelte. 

Al concorso hanno partecipato quattro Istituti scolastici: Ite “De Fazio” (tutor Patrizia Calidonna; “Ardito-Don Bosco” (tutor Tommaso Cozzitorto e Pina Mantello); “Perri-Pitagora” (tutor Ivana Giannini); “Nicotera-Costabile” (tutor Raffaella Barberio e Elisa Astorino).

Nel corso della manifestazione di premiazione, alla quale, tra gli altri, hanno presenziato don Francesco Benvenuto e don Giuseppe D’Apa, i ragazzi delle varie classi hanno avuto modo di esporre i propri elaborati e motivare le loro scelte. (Maria Rita di Cello)

LAMEZIA – Si presenta il manuale di storia della popular music e del jazz

Domani pomeriggio, a Lamezia, alle 18, alla Libreria Tavella, sarà presentato il libro Manuale di storia della popular music e del jazz di Fabrizio Basciano, docente di Storia della popular music e del jazz del Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese

A conversare con l’autore ci sarà Francesco Sacco, conduttore e autore radiofonico e televisivo, nonché collaboratore di quotidiani e magazine musicali e organizzatore di eventi. Il tutto verrà accompagnato dalle incursioni musicali di Francesco Scaramuzzino, rinomato pianista jazz con una lunga serie di importanti collaborazioni, incisioni e concerti al suo attivo. La presentazione, prima e unica del Manuale di Basciano in territorio lametino, riserverà inoltre ai suoi partecipanti una piacevole sorpresa. 

Oltre a essere storico collaboratore de Il Fatto Quotidiano, Basciano ha pubblicato saggi per importanti enti lirico-sinfonici (Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Lirico di Vicenza, Festival della Valle d’Itria), ha al suo attivo diversi libri (La bottega dei falsautori, 2018, con prefazione di Marco Travaglio, e Battiato ‘70, 2015), è coautore dell’ultima edizione del IV tomo del Manuale di storia della musica del grande storico Elvidio Surian e, con quest’ultimo, è ispiratore della proposta di legge per l’inserimento di Storia della musica negli istituti liceali, la n. 1553 del 2019. (rcz)

LAMEZIA – Il laboratorio in progettazione europea di Unioncamere Calabria

Domani pomeriggio, a Lamezia, alle 16.30, nella sede di Unioncamere Calabria, si terrà il Laboratorio in progettazione europea, organizzato da Unioncamere Calabria in collaborazione con Unioncamere Europa.

L’attività rientra pienamente tra gli obiettivi perseguiti dal Desk Enterprise Europe Network di Unioncamere Calabria quali guidare le imprese verso una maggiore competitività e una nuova dimensione europea; sostenere i processi di internazionalizzazione, innovazione e trasferimento tecnologico; promuovere la partecipazione delle Pmi alle iniziative dell’Unione Europea; diffondere le opportunità derivanti da Fondi strutturali e Programmi europei specifici per le Pmi.

Le attività laboratoriali saranno curate dalla docente Cinzia De Marzo, avvocato, specialista in diritto dell’Unione europea, EU project manager ed esperta in turismo sostenibile ed avranno un taglio prettamente pragmatico-operativo al fine di sviluppare le competenze funzionali alla partecipazione ai bandi europei.

In particolare, nella sessione mattutina saranno presentate due call for proposals a valere sui programmi Cerv ed Erasmus plus e sarà analizzato il bando di lavoro mentre, nella sessione pomeridiana, i gruppi di lavoro saranno accompagnati nella redazione della concept note.

I costi di realizzazione e partecipazione al laboratorio in progettazione europea saranno sostenuti da Unioncamere Calabria a valere sul progetto Een 2022-2025. (rcz)

Con “Sorrisi al vento” i bambini dell’IC Mater Domini di Catanzaro raccontano la città in un libro

Con il libro Sorrisi al vento, i bambini dell’IC Mater Domini di Catanzaro raccontano la città, attraverso disegni e personaggi.

Ciò è stato possibile grazie al progetto sostenuto dalla Regione Calabria e promosso dalla casa editrice catanzarese La Rondine, che ha permesso di far tornare all’IC la simpatica mascotte Fantàsio al seguito degli operatori dell’Associazione culturale Fantàsia, Leonardo Ruffo e Ninì Mazzei, impegnati in un tour per la promozione della lettura e della scrittura tra i banchi di scuola. L’obiettivo è quello di rendere gli alunni protagonisti nella creazione di un vero proprio libro attraverso la didattica collaborativa, dando vita ad una storia collettiva animata dalle loro parole, disegni e personaggi.

Gli alunni del Mater Domini non potevano che mettere in moto con entusiasmo la loro fantasia attorno al Cavatore, al Castello di Carlo V, al viadotto Morandi, passando per il Parco della Biodiversità o Villa Margherita, accompagnando il loro turista immaginario a degustare il morzello e a godersi il mare o la montagna. “Sorrisi al vento” ripropone, in chiave ludica, temi importanti come l’educazione ambientale, la valorizzazione del territorio, l’uso delle tecnologie e del digitale, il linguaggio artistico ed espressivo. Argomenti trattati attraverso il gioco, l’interazione e l’improvvisazione creativa quali ingredienti vincenti di un’iniziativa che si conferma modello positivo in grado di mettere in rete le scuole primarie calabresi, portando avanti un percorso di ascolto e di condivisione e generando nuove connessioni.

I piccoli scrittori degli istituti comprensivi di ciascuna provincia calabrese – coinvolti anche plessi di Rogliano, Melissa, Rosarno e Serra San Bruno – attraverso il meccanismo definito “passa-la-storia”, sperimentato con successo nel corso degli anni, hanno vestito i panni di guide turistiche della propria comunità per reimmaginare storia, tradizioni, monumenti e luoghi a loro cari, destinati a sfociare in un prodotto editoriale realizzato a più mani, dall’ideazione alla scrittura fino all’impaginazione grafica. (rcz)

CATANZARO – Concluso il progetto Gap, dedicato al gioco d’azzardo patologico

Nella Sala del Cenacolo dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “E.Scalfaro” di Catanzaro si è svolta la fase finale di Gap, il progetto promosso dalla Regione Calabria e attuato dall’Asp di Catanzaro, nato per contrastare il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo, realizzando un lavoro di rete con enti locali, famiglie, scuola e associazioni.

Sono stati centinaia gli studenti incontrati negli ultimi mesi per il programma di sensibilizzazione svoltosi all’interno degli istituti scolastici di Catanzaro, Soverato e Lamezia Terme e coordinato dalla Cooperativa Sociale Zarapoti, presieduta da Ampelio Anfosso. L’équipe è stato costituita da specialisti della Zarapoti, Ser.D, Centro Calabrese di Solidarietà e Progetto Sud.

All’evento, moderato dal sociologo, Eugenio Nisticò, è intervenuto Michele Gabriele Rossi, direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dell’Asp di Catanzaro che ha sottolineato come sia importante farsi aiutare nei momenti di difficoltà, prendendo consapevolezza che c’è qualcosa che non va e mettendosi in discussione.

«Il gioco d’azzardo – ha affermato Giulia Audino, referente scientifico del progetto e direttore del Ser.D della provincia di Catanzaro – è un problema quando da passatempo diventa dipendenza e, quindi, una malattia che, però, si può curare. La dipendenza può avere conseguenze devastanti. La prevenzione è fondamentale per contrastare questo fenomeno. Se si conosce qualcuno che si trova in questa situazione, non si deve esitare a chiudere aiuto».

Per la Zarapoti hanno preso parola Fabio Corigliano (vice presidente) e Alessandra Sansotta (educatrice).

Si sono susseguiti gli interventi di Carla Sorrentino, psicologa e referente del progetto per il Ser.D di Catanzaro; Mariarita Notaro, psicologa, per l’ASP 7; Giorgia Ritrovato, per il Centro Calabrese di Solidarietà.

Molto toccanti le testimonianze di Gaetano, Rosario e Salvatore, persone catturate dal circolo vizioso del gioco d’azzardo, attraverso le scommesse on line, le slot machine e i gratta e vinci, e ritrovate prigioniere di loro stesse e della dipendenza, che ne sono uscite solo grazie alla consapevolezza del pericolo e all’assistenza.

Roberto Gatto, educatore della Comunità Progetto Sud, ha fornito un focus sulla situazione del disturbo da gioco.

«Il fenomeno del gioco d’azzardo ha raggiunto anche in Calabria un livello di diffusione allarmante – ha sottolineato –. I dati ufficiali del Monopolio di Stato, aggiornati al 2023, indicano che, nell’anno, si è giocato complessivamente per 136 miliardi di euro. I calabresi, risulta, hanno giocato in modalità telematica per 3.247.136.228,11€ e fisica per 1.622.564.112,05€ per un totale di 4.678.712.420,36. Nella città di Catanzaro la cifra è 247.015.085,63 euro».

I vari momenti sono stati intervallati da performance musicali a cura di Lorenzo Squillace dell’Istituto Tecnico Tecnologico “B.Chimirri”, di Antonio Martelli del Liceo Scientifico “L.Siciliani” e dell’artista rap Totò. (rcz)

LAMEZIA – Venerdì la mostra-evento “Maschere, identità nascoste”

Venerdì 31 maggio, a Lamezia, alle 18, a Villa Glicini,  si terrà la mostra-evento Maschere, identità nascoste dell’artista lametina Concetta Cantafio e a cura di Giovanna Adamo, presidente dell’associazione artistico-culturale “Arte&antichità Passato Prossimo”. Presenta le opere Ghislain Mayaud, critico e storico dell’arte. 

«In mostra ci saranno venti mie opere – ha spiegato Concetta Cantafio – tutte espressioni di quella maschera che ognuno di noi indossa quotidianamente per piacere o per dovere. Uno strumento che serve a schermare il dolore, la sofferenza generata dalle tante traversie che puntualmente la vita ci presenta come banco di prova ogni giorno; ed ecco che la maschera diventa irrinunciabile per noi adulti. Invece – sottolinea l’artista – l’unica vera maschera che avrebbe ragione di esistere dovrebbe essere quella dell’allegria, della felicità, indossata solo dai bambini che sono l’emblema della purezza e della sincerità».

Giovanna Adamo, curatrice della mostra, mette in risalto la funzione catartica che la pittura ha nella vita di Concetta Cantafio: un mondo quello dei pennelli e delle tele da colorare con le tante sfumature dell’esistenza, a volte manifestate con leggiadria, altre volte con toni marcati e tinte forti. Dalla levità al pathos, un percorso di sequenze policromatiche in cui perdersi e interrogarsi.

Ghislain Mayaud nasce a Valence (Francia) il 25 agosto 1951. Nel 1968 ottiene il B.E.P.C. al Liceo “Paul Cézanne” di Aix en Provence. Partecipa nel 1969 ai seminari di teatro e di mimo diretti da Ingemar Lindh e Yves Lebreton al “Centre Dramatique” di Aix en Provence. Nel 1970 conclude gli studi presso il Liceo “Paul Cézanne”. Nello stesso anno è ammesso a frequentare il corso universitario di teatro a numero chiuso al Théâtre du Gymnase di Marsiglia, diretto dal regista Andonis Vouyoucas. Sempre a Marsiglia segue i seminari del regista polacco Gerzy Grotowski, tra le figure più eminenti dell’avanguardia teatrale del Novecento. Attualmente Mayaud, poeta, pittore e scultore, collabora con diverse gallerie italiane. (rcz)

LAMEZIA – La lectio del Cardinale Ravasi su “Dio vi parlò in mezzo al fuoco. Parola, storia, creato”

Il cardinale Gianfranco Ravasi ha tenuto l’incontro conclusivo della Scuola Biblica e della Scuola per i Ministeri promosse dalla diocesi di Lamezia Terme con la lectio dal titolo Dio vi parlò in mezzo al fuoco. Parola, storia, creato.

Un colloquio, che lo stesso cardinale ha definito “familiare”, che ha toccato temi forti in linea con i due percorsi formativi voluti dal vescovo Serafino Parisi per la chiesa lametina: la Scuola Biblica, che ha concluso il suo secondo anno, e la Scuola per i Ministeri che termina il primo anno.

Per il cardinale “due movimenti pervadono tutta la Scrittura: la dolcezza e la consolazione da un lato e dall’altro l’inquietudine. La Parola di Dio, se entra davvero nella nostra vita, non ci può lasciare indenni, ma deve inquietarci. La Parola di Dio è il principio della storia, è l’ “a priori” assoluto della nostra fede, che ci precede, ci eccede, incede davanti a noi e intercede per noi”. Per il presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Cultura, “la Bibbia è dialogo tra Dio e l’uomo. La Bibbia è Parola di Dio ma c’è anche tanta parola dell’uomo. Pensiamo ai salmi: sono parole dell’uomo che il teologo Bonhoeffer definiva le parole che Dio vuole sentirsi rivolgere da noi e per questo vi ha messo il suo sigillo e la sua ispirazione”.

La Grazia e libertà umana, nelle parole del cardinale, rievocano l’immagine «di una mano tesa all’uomo che sta sprofondando nelle sabbie mobili del peccato, che tenta di autosalvarsi e che solo tendendo la sua mano, nella libertà, può essere salvato. Non basta che irrompa l’epifania della “chàris”, ma serve la risposta libera dell’uomo, la risposta della fede». 

Sul rapporto con i non credenti e le persone in ricerca, Ravasi, citando Isaia, parla di Dio che «si fa ricercare da quelli che non chiedono di lui, si fa trovare anche da quelli che non lo cercavano. In Dio c’è sempre il desiderio di recuperare ogni sua creatura, di non abbandonarla. Lo vediamo in quell’immagine consegnataci nel libro dell’Apocalisse: Egli sta alla porta e bussa e lascia a noi la libertà di aprire o di chiudere la porta».

La Parola – ha continuato Ravasi – «si incontra nella storia, Dio si lascia incontrare nel volto degli altri.  Tutta la Bibbia ci insegna a scoprire la presenza di Dio nel volto dell’altro. Nel racconto della Creazione, l’uomo, a conclusione di tutto il suo impegno, è ancora infelice perché  non trova un aiuto che gli sia simile, tradotto letteralmente “un aiuto come davanti a lui”. Solo il volto dell’altro permette alla persona di essere completa.  E la Bibbia ci ricorda sempre che noi siamo in relazione Nel volto dell’altro, scopri non solo la fraternità che ti lega a lui ma anche la comune indigenza. Noi siamo nella storia e la storia della nostra umanità, della nostra carne, è il luogo nel quale dobbiamo incontrare Dio».

Un Dio che, nel Nuovo Testamento, si lascia incontrare nel volto dei sofferenti e degli esclusi: «Gesù che incontra il lebbroso – ha rimarcato Ravasi – non solo gli va incontro, violando tutta la normativa del Levitico sul rapporto con i lebbrosi, ma lo tocca, prende su di sé la sua infezione e la sua “scomunica”. Cristo ha deposto un seme di eternità, la Pasqua, nel dolore umano».

Un Dio che «si incontra  anche nello spazio, nella Creazione, nella rivelazione cosmica». Dio e la sua Paola – ha concluso Ravasi – «è da ricercare non volando dalla nostra realtà verso cieli mistici e mitici, ma all’interno della storia, nello spazio, nella nostra casa comune. Anche se la storia gronda miserie e lo spazio è devastato, dobbiamo ritrovare questa Voce. La Parola di Dio che ricerca l’uomo, che va incontro a lui ma non cancella la sua libertà».

In apertura dell’incontro, il vescovo Serafino Parisi, nel ringraziare il cardinale Ravasi per la sua presenza, ha parlato dell’incontro di oggi come di “un momento di comunione ecclesiale, nello stile che stiamo vivendo in questi anni con la Scuola Biblica e la Scuola dei Ministeri. Ho nel cuore il desiderio che la nostra chiesa diocesana possa sempre più crescere per essere presente nella società e nel mondo in modo qualitativamente significativo”.

Il momento di preghiera che ha aperto l’incontro è stato accompagnato dal canto del coro “Ancillae Domini” diretto da Licia Di Salvo(rcz)