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CATANZARO - Concluso il progetto Gap, dedicato al gioco d'azzardo patologico

CATANZARO – Concluso il progetto Gap, dedicato al gioco d’azzardo patologico

Nella Sala del Cenacolo dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “E.Scalfaro” di Catanzaro si è svolta la fase finale di Gap, il progetto promosso dalla Regione Calabria e attuato dall’Asp di Catanzaro, nato per contrastare il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo, realizzando un lavoro di rete con enti locali, famiglie, scuola e associazioni.

Sono stati centinaia gli studenti incontrati negli ultimi mesi per il programma di sensibilizzazione svoltosi all’interno degli istituti scolastici di Catanzaro, Soverato e Lamezia Terme e coordinato dalla Cooperativa Sociale Zarapoti, presieduta da Ampelio Anfosso. L’équipe è stato costituita da specialisti della Zarapoti, Ser.D, Centro Calabrese di Solidarietà e Progetto Sud.

All’evento, moderato dal sociologo, Eugenio Nisticò, è intervenuto Michele Gabriele Rossi, direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dell’Asp di Catanzaro che ha sottolineato come sia importante farsi aiutare nei momenti di difficoltà, prendendo consapevolezza che c’è qualcosa che non va e mettendosi in discussione.

«Il gioco d’azzardo – ha affermato Giulia Audino, referente scientifico del progetto e direttore del Ser.D della provincia di Catanzaro – è un problema quando da passatempo diventa dipendenza e, quindi, una malattia che, però, si può curare. La dipendenza può avere conseguenze devastanti. La prevenzione è fondamentale per contrastare questo fenomeno. Se si conosce qualcuno che si trova in questa situazione, non si deve esitare a chiudere aiuto».

Per la Zarapoti hanno preso parola Fabio Corigliano (vice presidente) e Alessandra Sansotta (educatrice).

Si sono susseguiti gli interventi di Carla Sorrentino, psicologa e referente del progetto per il Ser.D di Catanzaro; Mariarita Notaro, psicologa, per l’ASP 7; Giorgia Ritrovato, per il Centro Calabrese di Solidarietà.

Molto toccanti le testimonianze di Gaetano, Rosario e Salvatore, persone catturate dal circolo vizioso del gioco d’azzardo, attraverso le scommesse on line, le slot machine e i gratta e vinci, e ritrovate prigioniere di loro stesse e della dipendenza, che ne sono uscite solo grazie alla consapevolezza del pericolo e all’assistenza.

Roberto Gatto, educatore della Comunità Progetto Sud, ha fornito un focus sulla situazione del disturbo da gioco.

«Il fenomeno del gioco d’azzardo ha raggiunto anche in Calabria un livello di diffusione allarmante – ha sottolineato –. I dati ufficiali del Monopolio di Stato, aggiornati al 2023, indicano che, nell’anno, si è giocato complessivamente per 136 miliardi di euro. I calabresi, risulta, hanno giocato in modalità telematica per 3.247.136.228,11€ e fisica per 1.622.564.112,05€ per un totale di 4.678.712.420,36. Nella città di Catanzaro la cifra è 247.015.085,63 euro».

I vari momenti sono stati intervallati da performance musicali a cura di Lorenzo Squillace dell’Istituto Tecnico Tecnologico “B.Chimirri”, di Antonio Martelli del Liceo Scientifico “L.Siciliani” e dell’artista rap Totò. (rcz)