Oggi, a Cosenza, fino a domenica, al Chiostro di San Domenico, il Festival del Popolo Brettio.
Si tratta di un importante evento di rievocazione storica sul Popolo Brettio, promosso dall’ Associazione La Via Popilia con il patrocinio del Comune di Cosenza.
Le principali attività del Festival del popolo Brettio, accreditato nell’ambito delle Giornate nazionali dell’archeologia 2019, riguarderanno l’archeologia sperimentale, la cerimonia del Fuoco brettio, gli spettacoli di danza dell’antica Roma, i combattimenti tra guerrieri brettii ed esercito romano.
Previste, inoltre, delle degustazione di archeocucina ed anche delle visite guidate animate presso il Museo dei Brettii e degli Enotri e presso il Museo Consentia Itinera. Sarà allestita, anche, una mostra con dei pannelli illustrativi sui Brettii e sui Romani.
Gli spettacoli rievocativi saranno allestiti dalle Associazioni calabresi “La Via Popilia”, I Brettii e Legio X Fretensis, dall’Associazione siciliana Antico Mondo e dall’Associazione veneta De Bello Italico”, insieme ad altri gruppi di rievocatori provenienti da varie regioni d’Italia.
«Abbiamo inteso patrocinare il Festival del Popolo Brettio – ha sottolineato l’Assessore al Turismo e al Marketing Territoriale, Rosaria Succurro – perché riteniamo si tratti di una significativa manifestazione in grado di movimentare, attraverso la puntuale rievocazione di momenti storici che hanno riguardato la nostra città, flussi turistici provenienti da altri centri e da altre regioni e interessati a conoscere la città di Cosenza con i suoi giacimenti culturali e le sue risorse anche immateriali».
In programma, due importanti conferenze: la prima, dal titolo In viaggio sulla consolare Annia Popilia, al bivio della Città Brettia, tra Crati e Busento, in programma sabato 15 giugno, alle 15.00. Intervengono Francesco De Filippis, architetto, Gian Piero Givigliano, dell’Unical e l’architetto Fulvio Terzi; la seconda, dal titolo La cultura alimentare del Popolo Brettio, in programma domenica 16 giugno, alle 10.30. Intervengono l’agronomo Mario Reda, il direttore del Museo dei Brettii e degli Enotri, Maria Cerzoso, Francesco Bafaro, archeologo del Vino Acroneo, e l’archeologo e rievocatore storico Corrado Re. (rcs)