Il Museo dei Brettii e degli Enotri ha ospitato la masterclass della cantante jazz Serena Brancale, nell’ambito del Nu Jazz Festival, promosso dall’Associazione “Blowing On Soul Aps”, patrocinato dal Comune di Cosenza e che ha nella vocal coach, gospel and soul singer Elisa Palermo (in arte Brown) la vera artefice di questo piccolo miracolo che ha regalato qualche sera fa al Teatro Rendano un magnifico concerto, in trio, del leggendario batterista Steve Gadd.
A dare il benvenuto a Serena Brancale al Museo dei Brettii e degli Enotri, in rappresentanza del sindaco Franz Caruso, impossibilitato per altri impegni istituzionali, è stata la consigliera delegata del primo cittadino alla Cultura, Antonietta Cozza, entusiasta della presenza della cantante a Cosenza.
«Quella di ospitare, come amministrazione comunale, nei luoghi culturalmente più significativi della città, un festival rilevante e di grande valorialità come il Nu Jazz Festival, ideato dalla bravissima e tenace Elisa Brown, si sta rivelando – ha sottolineato Antonietta Cozza – un’esperienza particolarmente significativa ed anche la masterclass organizzata con Serena Brancale, ha radunato a Cosenza tantissimi ragazzi da ogni dove, animati dal desiderio di emergere e di mettersi in luce nel canto e nella musica. Trovarsi di fronte ad un’artista di grande talento ed empatia come lei, ha poi fatto il resto».
Sono stati circa 40 i partecipanti che hanno seguito con attenzione le indicazioni di Serena. L’eclettica e vulcanica artista ha letteralmente trascinato i giovani, in prevalenza ragazze, che hanno seguito alla lettera i suoi consigli e i suoi suggerimenti, soprattutto quando si è trattato di dar fondo alle doti improvvisative. Un territorio molto congeniale alla cantante e polistrumentista pugliese e nel quale si muove da par suo con grande maestria e disinvoltura, mettendo al servizio delle giovani e dei giovani aspiranti cantanti un bagaglio musicale e vocale che ne hanno fatto un autentico talento della scena musicale nel nostro Paese.
Serena Brancale ha non solo una voce meravigliosa e che cattura al primo ascolto, ma, dalla sua, ha anche una forte personalità che non è passata certamente inosservata a chi l’ha incrociata sulla propria strada favorendo una serie di importanti collaborazioni come quelle contenute nel bellissimo album “Je so accussì”, terzo suo disco, presentato in anteprima al “Blue Note”, autentico tempio del jazz milanese. In questo forziere di pregevoli perle, si ritrova di tutto: dal soul al R&B, al jazz, ad alcune canzoni in dialetto barese, la sua terra d’origine, fino alle cover di alcune canzoni di Pino Daniele, il suo cantautore preferito, che Serena ha vestito di un abito nuovo senza snaturarle. Tra le collaborazioni contenute nel disco, quelle con Richard Bona, con Roshelle, Ghemon, il trombettista jazz Fabrizio Bosso, Margherita Vicario e David Shorty. Tra nu-soul, funky, jazz, Rhythm and blues, rap ed elettronica, l’eccellente eclettismo di Serena Brancale è emerso in tutta la sua luce durante la masterclass che ha suscitato l’apprezzamento e l’applauso dei partecipanti, fieri di aver avuto, grazie ad Elisa Palermo (Brown) una grandissima opportunità. (rcs)