;

“Diritti Civili, storia di una leggenda”, il video che racconta gli oltre 25 anni di successi del Movimento guidato da Franco Corbelli

Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, ha postato, su Facebook, un video dal titolo Diritti Civili, storia di una leggenda.

Si tratta di un video in cui, in dieci minuti, vengono ricordate «alcune delle più belle, emozionanti e indimenticabili pagine delle mille battaglie civili, di Giustizia e innumerevoli iniziative umanitarie, nazionali e internazionali».

Corbelli lascia parlare i numeri impressionanti del suo Movimento: oltre 1300 lettere ricevute in 25 anni, a parte le e-mail, un migliaio i casi umani affrontati e in gran parte risolti. Quasi tutte le regioni italiane coinvolte in qualche battaglia di Diritti Civili. Una cinquantina i Paesi stranieri di ben 4 Continenti(Europa, Africa, Asia e Americhe) che hanno avuto un loro cittadino aiutato con una battaglia di Diritti Civili.

«Un impegno straordinario – si legge in una nota – che non ha mai usufruito di alcun contributo, né pubblico, né privato! Impegno, battaglie civili e iniziative umanitarie che sono sempre stati solo autofinanziati grazie al modesto stipendio di docente di Corbelli.»

«Quel video – ha spiegato Corbelli – vuole essere un messaggio di speranza in un momento particolarmente difficile e drammatico per la Calabria, l’Italia e il mondo, per dire che anche le battaglie più difficili si possono e devono vincere e la lunga storia di Diritti Civili lo dimostra. Non bisogna mai arrendersi, e lottare sempre per cause giuste, nel nome della solidarietà e della Giustizia».

«Per Natale – ha aggiunto – ho voluto realizzare questo video per ricordare la storia di un Movimento che, da una piccola, lontana regione, è arrivato a far parlare il mondo, facendo venire nella nostra regione, per raccontare la realizzazione, a Tarsia, del Cimitero internazionale dei Migranti, inviati da lontani Paesi: dal Brasile all’Inghilterra, dalla Francia alla Germania…».

«Per questo – ha concluso – dico che Diritti Civili deve essere un motivo di orgoglio per un’intera regione e un esempio per tutti, per soprattutto i giovani e le future generazioni». (rrm)