Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Domenico Olivo, a nome del Circolo di Fdi di Cutro, ha lanciato un appello al presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, a ai consiglieri della Provincia di Crotone, di intervenire, al più presto, sulle frane che interessano la S.P. 63, «sia per evitare disagi da un punto di vista della viabilità agli automobilisti, che nel periodo estivo si moltiplicano, e sia per evitare situazioni con conseguenze ben più gravi».
«Trattasi – ha spiegato Olivo – di strada a grande percorrenza, in quanto oltre a servire il Comune di Cutro, è utilizzata quotidianamente anche dai paesi del Marchesato per raggiungere il capoluogo di provincia. Certamente il presidente f.f. conosce la problematica della S.P. 63 e, di conseguenza, la sua pericolosità, in quanto la percorre quotidianamente per raggiungere Crotone da Petilia Policastro, ma forse è più impegnato a rispondere ai solleciti fatti dai rappresentanti di centrodestra, ed in particolar modo di Fdi, che a cercare di risolvere l’annoso quanto pericoloso problema che interessa la S.P.63».
«Nella precisione – ha spiegato ancora – il 4 luglio 2020 (data di valenza storica) sono iniziati i lavori di ripristino sulla S.P. 63, lavori che interessavano una frana a valle della stessa strada. I lavori questi, che dovevano essere eseguiti sulla strada in questione consistevano nel ripristino della frane a valle , nelle vicinanze del bivio che porta alla stazione di Cutro, l’inserimento di pali trivellati nel ciglio di valle della sede stradale mediante messa in opera di pali trivellati in calcestruzzo armato, il ripristino di altre 2 frane, una al centro del percorso stradale ed una a monte della S.P. 63, ove venivano posizionate delle barriere “new Jersey” che hanno ridotto la carreggiata».
«Dal 4 luglio – ha detto ancora Olivo – la situazione della S.P. 63 non è migliorata, anzi, è stata peggiorata perché é stato posizionato materiale di riporto, ormai sprofondato, che sta creando innumerevoli disagi a chi transita sulla S.P. 63. A questo proposito, infatti, a valle si è ridotta la carreggiata con una sola corsia a doppio senso di marcia. Situazione questa, ovviamente già di per sé pericolosa, lo è ancora di più visto che questo restringimento si concentra in prossimità di una curva “cieca ” che non permette di vedere il sopraggiungere di veicoli dal senso opposto di marcia, creando un grande rischio per la incolumità dei viaggiatori».
«Vi è di più – ha detto ancora –: salendo nel centro del percorso, vi è un frana che ha interessato il margine stradale con relativa caduta dei muri di sostegno. Per fronteggiare in qualche modo quest’altra problematica, hanno pensato bene di mettere una semplice rete di protezione lasciando, così una curva detta “a gomito”, senza alcuna protezione di sicurezza. Andando a monte, vi è una frana da due anni, si è pensato bene di ridurre la carreggiata posizionando delle barriere in cemento soprannominate “new Jersey”, ma nessun intervento concreto per garantire la sicurezza della circolazione automobilistica, è stato iniziato per ripristinare lo stato dei luoghi». (rkr)