I consiglieri metropolitani del gruppo Democratici Insieme per Reggio Città Metropolitana rispondono alla polemica sollevata dai consiglieri di Forza Italia Zampogna e Romeo contro il consigliere Giordano.
«Ovviamente, i consiglieri Zampogna e Romeo – hanno detto – non possono sapere cosa stia pianificando la Città Metropolitana perché detengono il record delle assenze ingiustificate alle sedute del consiglio. Tant’è. Ciò che emerge dalla volgare risposta fornita ai dubbi sollevati in merito all’ennesimo emendamento del deputato Francesco Cannizzaro, non è nient’altro che il solito spot vuoto ed utile solo a guadagnare qualche titolo sui giornali».
«Gli esponenti di Forza Italia, volutamente, evitano di entrare nel merito della questione e si lasciano andare – loro o chi per loro – a contumelie che offendono l’uomo ancor prima dell’istituzione. Lo stile, purtroppo, non si può insegnare, ma non si può certo far finta di nulla di fronte all’assoluta mancanza di rispetto dimostrata, ancora una volta, verso i cittadini e le comunità di Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Messina, ma anche dei Comuni limitrofi, letteralmente messe da parte davanti a provvedimenti che vorrebbero incidere fortemente sulla storia, la cultura e la bellezza di luoghi che hanno accompagnato la vita di intere generazioni».
«Il tentativo di mascherare l’inconcludenza di Forza Italia, in ogni sua rappresentanza, attraverso subdoli giochetti di palazzo e provando ad alzare polveroni mediatici, è ormai palese e ampiamente riconoscibile anche agli osservatori più distratti. Ormai, la maggioranza dei cittadini dei Comuni dell’area metropolitana ha imparato a riconoscere i sintomi dell’annuncite acuta che affligge i rappresentanti locali e nazionali di un partito che ha contribuito a distruggere il Paese negli ultimi vent’anni».
«Proclami, promesse, rivoluzioni vengono continuamente proclamati e, sistematicamente, smentiti dalla realtà. È successo con l’aeroporto “Tito Minniti”, con il porto di Reggio Calabria, più recentemente con il tentativo, miseramente fallito, di ergersi a salvatori della patria nelle dinamiche amministrative che hanno interessato la Reggina e, adesso, risuonano forte di fronte all’incredibile miraggio del Ponte sullo Stretto. Si occupassero, da Roma come a Scido, dell’alta velocità ad esempio, che taglia fuori il nostro territorio metropolitano, si interessassero a sconfessare il Governo ed il suo ministro leghista, Roberto Calderoli, nella crociata anti-meridionalista sancita dal disegno di legge sull’autonomia differenziata, provassero a portare quei risultati che Reggio e tutta l’area metropolitana, così come la più vasta area dello Stretto, attendono dagli anni inconcludenti passati a bivaccare sugli scranni più alti del nostro parlamento».
«La Città Metropolitana, dall’atto della sua nascita – hanno concluso – invoca il trasferimento delle funzioni che una legge dello Stato le conferisce, ma che la Regione Calabria, unica in Italia, stenta a riconoscerle. Provassero a fare qualcosa per i nostri concittadini che, dell’aria fritta, non sanno che farsene». (rrc)