Mario Bruno Lanciano, Giuseppe De Pietro, Carlo Andreacchio e Pietro Nocìta sono i quattro calabresi – che vivono fuori regione – a essere i vincitori del Premio Calabresi Eccellenti dell’Università delle Generazioni di Badolato, che assegna, ogni anno, l’importante riconoscimento ai calabresi che, dentro o fuori i confini regionali, hanno dimostrato – e continuano a mostrare – «di farsi onore e di farci onore in Italia e all’estero».
Tra questi tipi di corregionali ci sono, in particolare, i cosiddetti “Calabresi eccellenti” che, tra tanti altri meriti, hanno avuto pure quello di aver grandemente desiderato “investire” proprie energie e capacità a favore della Calabria. Infatti, Domenico Lanciano (fondatore dell’Università delle Generazioni e dei premi “Giganti della Calabria” – “Gran Premio delle Generazioni” – “Premio una vita per la Cultura”, ecc.) resta del parere che la Calabria può e deve essere “salvata” dagli stessi calabresi! Purtroppo, quasi mai le Istituzioni hanno finora permesso ai calabresi “emigrati” di fare qualcosa di veramente importante e decisivo per la propria Terra, in modo individuale o associativo.
In particolare, uno di questi, l’ingegnere e inventore finora di 22 brevetti Mario Bruno Lanciano (originario di Badolato – CZ). Nel 2009 aveva proposto alla Regione Calabria di poter realizzare nella zona di Lamezia Terme un vero e proprio “Centro di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie” applicate alla sicurezza delle grandi infrastrutture autostradali e ferroviarie. Nessuna risposta. Così lo ha realizzato in Spagna, a Oviedo, nelle Asturie, creando con successo internazionale la società “Italoiberica” con Laboratori associati a Gijon, Barcellona, Brescia, Milano e Firenze e i suoi prodotti industriali sono richiesti in numerosi Paesi del mondo.
Ed è anche il caso del fotografo, giornalista ed editore Giuseppe De Pietro di Nicotera che, in oltre 50 anni di attività fotogiornalistica, collaborando per testate giornalistiche di quaranta nazioni nei cinque continenti, ha al suo attivo la direzione di ben 15 riviste nei settori: moda, cinema, viaggi, arte, eno-gastronomia ecc. Lo caratterizza una grande voglia di poter essere utile alla propria terra di origine. A cominciare dalla scrittura del pregevole e voluminoso libro “Nicotera, una volta” con testi storico-socio-antropologici di pregio e molte preziose fotografie d’epoca così belle che se ne potrebbe fare addirittura un vero e proprio museo o mostra itinerante.
Ed un tributo d’amore alla sua Vibo Valentia vorrebbe dare il noto artista di moda sartoriale Carlo Andreacchio, direttore di una delle più famose ed antiche sartorie del centro di Milano, la “Augusto Caraceni” di Via Fatebenefratelli 16. Purtroppo, un primo contatto effettuato tempo fa con le istituzioni locali per interessamento dell’Università delle Generazioni non ha sortito ancora alcun riscontro.
Altro “Calabrese eccellente” destinatario dell’attestato dell’imminente primo maggio 2021 è il prof. avv. Pietro Nocìta (nativo di Santa Severina – KR) con avviatissimo studio legale in Roma, alla cui Università degli Studi “La Sapienza” ha insegnato “Procedura penale” e dove, a fine carriera, è stato insignito di diploma di benemerenza con medaglia. Ha conosciuto bene o collaborato con i più eminenti giuristi dell’Olimpo giuridico italiano, alcuni dei quali hanno ricoperto le più alte cariche dello Stato come ad esempio Giovanni Leone (Presidente della Repubblica), Giuliano Vassalli e Giovanni Conso (entrambi ministri di Grazia e Giustizia, presidenti della Corte costituzionale e accademici dei Lincei).
Da decenni è direttore della più antica (1895) e autorevole rivista giuridica italiana “Giustizia Penale” che si avvale dei più importanti studiosi di dottrina, giurisprudenza e legislazione. La sua attività di docente si è svolta pure in altri prestigiosi istituti giuridici (come l’esclusivo “Arturo Carlo Jemolo), mentre è presidente di alcune associazioni di carattere umanistico anche a livelli internazionali. Pure lui vorrebbe fare qualcosa di concreto per la sua Calabria. Intanto, da una vita resta un saldo punto di riferimento per intere generazioni di calabresi che si avviano verso la magistratura e la professione legale, giuridica e notarile. (rrm)