«A livello nazionale così come a livello locale, è necessario fissare degli obiettivi per la mobilità e, soprattutto, è determinante mettere subito nero bianco come si intende gestire il sistema produttivo dell’intero Paese, Calabria compresa. Un piano industriale che, purtroppo, ancora manca in questa regione e crea non poche difficoltà alle tante aziende, di medie e piccole dimensioni che costituiscono l’architrave della nostra economia». È quanto ha dichiarato Antonio Laurendi, che è stato riconfermato segretario generale della Uilm Reggio Calabria.
La conferma è avvenuta nel corso del 13esimo Congresso provinciale della Uilm Reggio Calabria, i cui lavori sono stati presieduti dal Segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, hanno portato il proprio contributo il Segretario nazionale della Uilm, Bruno Cantonetti; il Segretario generale della Camera sindacale della Uil di Reggio Calabria, Nuccio Azzarà; il Segretario generale della Uilposte Calabria, Giuseppe Franchina e il Segretario provinciale della FenealUil di Reggio Calabria, Gaetano Tomaselli.
«Questo – ha concluso Antonio Laurendi – mentre Gioia Tauro, con il suo porto, con la speranza per ora tradita di una Zona economica speciale e con la sua aree industriale, rimane ancora oggi un’incompiuta. Quei capannoni vuoti a ridosso di quel porto che potrebbe essere il fulcro della movimentazione delle merci nell’intera area del Mediterraneo, sono una mortificazione e rappresentano ancora oggi una ferita doppia».
L’intervento di Bruno Cantonetti, Segretario nazionale della Uilm, ha avuto un respiro ampio senza trascurare i temi legati alla categoria metalmeccanica.
«Siamo impegnati per riportare dignità nel mondo del lavoro – ha evidenziato – condizione indispensabile che, purtroppo, era stata messa a serio rischio dalle riforme di una sinistra che voleva disinterrmediare il rapporto fra i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Noi dobbiamo essere presenti, dobbiamo essere in grado di determinare le scelte di chi ci governa perché oggi l’Italia e la Calabria, in particolare, non possono farsi sfuggire l’opportunità offerta dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza».
Infine, il Segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, legando il suo ragionamento a quello di Bruno Cantonetti, è tornato a mettere l’accento sul concreto rischio che la regione sta correndo di perdere l’occasione dei fondi europei per uscire da quella crisi economica e sociale che è stata ingigantita dalla pandemia prima e del conflitto alle porte dell’Europa dopo.
«Anche Svimez – ha concluso Santo Biondo – ha lanciato l’allarme sui fondi del Pnrr. Come dicevamo noi sarà difficile, alle condizioni date, ridurre il gap fra Nord e Sud Italia. Le amministrazioni pubbliche, le cui piante organiche sono state rinsecchite da anni di blocco del turn over, non potranno gestire il peso burocratico dei bandi europei. Solo una nuova stagione di concorsi pubblici, in grado di ringiovanire e rinvigorire la burocrazia regionale e locale, può far segnare un cambiamento di rotta decisivo».
«Riteniamo, quindi, necessario ed urgente promuovere un dibattito pubblico su quello che è il tema dei temi per il futuro della nostra regione – ha concluso Biondo – la corretta spesa dei fondi messi a disposizione dall’Europa attraverso il Pnrr». (rrc)