Questo pomeriggio, alle 18.00, a Locri, all’ingresso del Teatro del Parco Archeologico Nazionale, il Gal Terre Locridee presenta la candidatura della Locride a Capitale della Cultura Italiana 2025.
Intanto, il Gal Terre Locridee registra le reazioni positive registrate in questa settimana, dove molti hanno contattato la struttura per avere maggiori informazioni.
«In questi giorni – si legge in una nota – ci è stato ricordato l’enorme patrimonio che rende questa terra un raro contenitore di bellezze, molti ci hanno ricordato anche i progetti di valorizzazione. Forse il più impegnativo fu quello richiesto da Rutelli ministro dei beni culturali nel 2008, cioè il Distretto turistico culturale della Locride, realizzato da Civita. In questo studio si affermava che l’Italia è il paese con più beni culturali del mondo, la Calabria la regione con più bellezze archeologiche del paese, ed in Calabria la Locride è sicuramente il territorio più ricco di reperti storico culturali».
«Il Gal Terre Locridee – prosegue la nota – si avvarrà della preziosa collaborazione di Officine delle Idee, cooperativa calabrese con elevate competenze ed esperienze nel campo della comunicazione e della creatività culturale, il cui contributo sarà determinante per potenziare il profilo internazionale del territorio e valorizzarne l’immagine. Il lavoro per attivare tutta la macchina organizzativa è notevole, ma potrebbe diventare egli stesso uno strumento importante di sviluppo di una nuova consapevolezza degli abitanti della Locride del sapere e dei valori che possiede».
«In questo primo incontro – conclude la nota – di presentazione e organizzativo, alla presenza dei sindaci del territorio, del mondo delle imprese, delle associazioni, si presenterà un modello di lavoro, che attiverà una forte spinta dal basso, dai centri storici, e porti molte adesioni al progetto per capire bene i punti su cui lavorare per riuscire a coordinare i territori e valorizzare la partecipazione dal basso e delle comuntà locali. La Locride si appresta, per i prossimi anni, a diventare un grande laboratorio aperto, per accogliere idee, dare vitalità alle comunità e alle culture locali, ricomporre la mappa del paesaggio storico dell’area». (rrc)