L’Ordine dei Medici ha incontrato il nuovo commissario dell’Asp, Lucia Di Furia, che ha chiesto «di starle vicino per un supporto che noi siamo pronti a darle per migliorare la risposta alla tutela ed al bisogno di salute dei nostri concittadini».
Ad organizzarlo, sotto l’egida dello stesso Ordine, sono stati i responsabili dell’apposita Commissione “Rapporti Ospedale – Territorio”, dottori Francesco Biasi e Rocco Cassone.
Un incontro, così come ha sottolineato il dottore Biasi, «nato dall’esigenza dei colleghi del territorio, medici di Medicina generale e pediatri, per auspicare una maggiore collaborazione con gli specialisti ambulatoriali ed i colleghi strutturati in ospedale che si interfacciano con i pazienti e medici di famiglia».
«Siamo oberati di richieste, di prescrizioni improprie –ha spiegato il dottore Cassone – che non tocca a noi fare, come d’altronde recita la legge. Problemi di comunicazione con le prescrizioni degli specialisti, delle cliniche private che non potrebbero farlo. È importante che a livello regionale torni la ricettazione alle cliniche private convenzionate, in modo che il paziente che viene dimesso abbia subito la ricettazione per ritirare i farmaci o la prescrizione specifica di cui ha bisogno. Una maniera corretta per snellire il lavoro dei medici di base e pediatri e nello stesso tempo agevolare i pazienti. È importante, inoltre, migliorare i rapporti tra la pediatria ospedaliera e pediatria del territorio, oltre a quella di Medicina generale. Tutto questo in una ottica di collaborazione e non di contrapposizione».
Per il vicepresidente dell’Ordine, dottore Giuseppe Zampogna, il nuovo commissario ha le idee molto chiare.
«La dottoressa Di Furia vuole sviluppare la Medicina del territorio bonificando l’esistente, facendo una ricognizione del personale, attribuendo gli adeguati meriti e le cariche necessarie ed avviando le procedure dei concorsi e quant’altro, con l’utilizzo appropriato della specialistica ambulatoriale e la velocizzazione dell’attribuzione delle zone carenti per la Medicina di base. Il Commissario – continua il Vicepresidente – terrà conto dell’orografia molto complessa come quella calabrese e quindi non abbandonerà, come ha più volte affermato, le periferie».
«Al contrario – ha spiegato ancora – vuole visitare tutti i siti per rendersi personalmente conto di tutte le necessità, così come lo sta facendo per l’ospedale di Polistena. Inoltre la stessa si ripropone di introdurre una figura nuova, rappresentata dall’infermiere di Comunità. La sua è un po’ la teoria dei vasi comunicanti, quella che intende abbattere i silos in modo che si comunichi veramente e non si lavori a compartimenti stagni».
Per il segretario dell’Ordine, dottore Vincenzo Nociti, così come per il presidente Pasquale Veneziano, si è trattato di un incontro preparatorio per quelle che possono essere le future sinergie che riguardano il territorio ma anche il Grande Ospedale Metropolitano.
«Ringraziamo il Commissario per la sensibilità dimostrata – ha sottolineato Nociti – e per la gradita collaborazione che tutti noi auspichiamo. Siamo pronti, come Ordine dei Medici, a dare quelle aperture che servono per un lavoro sinergico, per migliorare quella che è la tutela della salute pubblica. E riuscendo a creare anche quei giusti ponti di collaborazione tra il territorio e il Gom, perché oggi non si può parlare di una sanità staccata o avulsa da tutto il sistema».
«La sanità – ha concluso – deve fare sistema e cioè creare una sinergia tra il territorio, specialistica ambulatoriale, ospedale, medico di Medicina generale dove ognuno fa la propria parte. Creare cioè quei “ponti” che serviranno a migliorare anche la risposta nei riguardi dei nostri pazienti. E devo dire che il Commissario ci ha dimostrato un grande spirito collaborativo». (rrc)