«MedTaste è un messaggio europeo di fratellanza». Si potrebbe riassumere così il progetto bilingue (italiano e greco) dedicato alla promozione territoriale in chiave culturale e turistica attraverso gastronomia e racconto tra Italia e Grecia nato dall’incontro tra il manager culturale calabro-veneto Alberto Cotrona e la chef di Corfù Marina Beska, titolare del ristorante To Tavernaki tis Marinas, celebre in patria come ambasciatrice della cucina popolare greca nel mondo, nel cuore del capoluogo dell’isola greca.
Il progetto, che si sviluppa attraverso una serie di incontri – viaggi gastronomici e incontri on-line tra Italia e Grecia con particolare rilievo alla Magna Grecia – ha una formula semplice, parte dall’idea che cucina significa casa, ovunque essa sia, e che casa, di frequente, significa viaggio e, tanto più nelle terre nel Mediterraneo meridionale europeo, ritorno, è «un ritorno alle origini ma senza nostalgia, anzi, quasi una dimostrazione dell’irresistibile contemporaneità del mito».
Per l’edizione 2020, MedTaste si preparava al salto di qualità. Non solo un’“Odissea controcorrente”, in cui la cuoca corfiota avrebbe ripercorso a ritroso le tappe di Odisseo-Ulisse, ma anche un’occasione per fare rete e generare dinamiche di comunità, favorire incontri tra istituzioni e professionisti, promuovere la cultura comune del Mediterraneo in relazione al cibo e allo stare insieme. È stata la crisi covid-19 a chiarire ancor più quanto intensa sia la voglia di dialogo e convivialità.
Il Coronavirus ha fermato ogni possibilità di spostamento e, allora, MedTaste ha preso forma virtuale, in attesa della completa ripartenza e relativa agilità di spostamento generando un traffico, virtuale, di idee e suggestioni, che hanno permesso al pubblico della rete di viaggiare con l’immaginazione a cavallo dello Jonio, scoprendo di volta in volta segreti e inaspettati tratti comuni tra le due cucine, tradizioni, produzioni.
Grazie agli scambi di ricette e storie tra Grecia e Italia il pubblico della rete ha potuto assaporare, pur virtualmente, la pita greca, suggerita da chef Marina, creata però coi grani antichi di Mulinum, di San Floro, esempio internazionale di valorizzazione territoriale, imprenditoria giovanile (il fondatore Stefano Caccavari ha passato da poco i trenta) e resistente, in nome dell’eccellenza. Allo stesso modo, durante la Pasqua, si sono potute scoprire le infinite relazioni tra cuzzupe calabresi e pane sacro greco, uniti a un commovente cenno narrativo della giornalista e scrittrice crotonese Gabriella Cantafio. Quasi come in un gioco di sponde, Calabria, Sicilia (grazie alla chef e docente Katia Zanghì dell’ITS Albatros di Messina) e Puglia dialogano con Corfù e tutta la Grecia al suono di stoviglie e parole, antiche e nuove.
«Partiamo dal mito per ricordare e ricordarci della sua infinità attualità, i temi che l’Odissea ci propone – ha evidenziato Alberto Cotrona, responsabile di Myth Euromed, il laboratorio europeo di progettazione culturale – nei libri dedicati alla permanenza di Odisseo dai Feaci, cioè sacralità dello straniero e dovere di soccorso, convivialità, ruolo cruciale della narrazione, rispetto della terra, sono temi non solo affascinanti, ma iper-contemporanei. Possono e devono essere uno strumento per costruire ponti, dialogo, sviluppo sostenibile. MedTaste è un messaggio europeo di fratellanza».
In attesa della ripresa degli spostamenti senza restrizioni, MedTaste continua la sua attività on-line, mentre è in preparazione una collana di libri ed ebook che avranno la forma di guide emozionali gastronomiche, dedicati di volta in volta a un’area precisa.
Il primo volume è dedicato a Corfù, creato in sinergia con enti locali e giovani imprenditori, poi sarà la volta della Calabria Jonica, dell’area dello Stretto e di altre aree storiche del Mediterraneo italiano e greco. Il primo appuntamento “fisico” è previsto a Corfù nella cornice del festival che riunisce tutto lo Jonio greco. (rrm)