Il consigliere regionale Pietro Molinaro (Lega) con una nota ha messo in evidenza l’urgenza di modernizzare la pubblica amministrazione regionale con l’immissione di nuove risorse qualificate. Molinaro sottolinea alcuni esempi utili a dare un senso preciso alla sua richiesta: i ritardi e le inesattezze nella trasmissione dei dati dalla Regione al Ministero per l’emergenza Covid e il ritardo nell’accreditamento delle associazioni di volontariato che collaborano con il 118. Due episodi che rendono evidente quanto sia urgente modernizzare il sistema organizzativo dell’apparato amministrativo regionale.
«Con la formazione e qualificazione del personale in servizio – afferma Molinaro – si possono generare benefici considerevoli anche nel breve termine. Ma ciò non può bastare per ottenere una modernizzazione tangibile dell’apparato burocratico, e credo che sia necessario attivare tre leve per una riforma del sistema.
«La prima leva è immettere nell’organico regionale risorse nuove qualificate, selezionate con concorsi pubblici e perciò stabili. L’esternalizzazione dei servizi ha raggiunto livelli esagerati in quasi tutti i dipartimenti regionali. Il ricorso a risorse esterne deve tornare ad essere una eccezione, delimitata a professionalità specifiche. C’è urgenza di mettere in cantiere i concorsi pubblici, in condizioni di massima trasparenza ed imparzialità, per inserire nel sistema regionale risorse giovani capaci e competenti, e formate secondo le nuove competenze trasversali e digitali definite per la pubblica amministrazione.
«La seconda leva è la riorganizzazione dei processi e delle procedure con un cambio di mentalità totale rispetto alla situazione attuale. Occorre abbandonare l’impostazione culturale del dipendente pubblico concentrato ad appesantire l’applicazione delle norme, con sempre maggiori vincoli, prescrizioni e complicazioni poste a carico di cittadini ed imprese. La pubblica amministrazione non deve essere un peso per la società, ma un servizio di qualità e per questo deve porre al centro le necessità dei cittadini e delle imprese. E’ indispensabile un vero e proprio cambio di impostazione culturale.
La terza leva che considero essenziale è orientare la riorganizzazione delle procedure verso lo sfruttamento delle potenzialità della digitalizzazione, senza diventarne schiavi o vittima. Deve essere chiaro che non basta attivare una piattaforma digitale per generare la semplificazione dei processi. Anzi, una piattaforma digitale progettata male o senza tener conto della riorganizzazione dei processi può diventare un ostacolo insormontabile, che genera ritardi e danni incalcolabili, anziché produrre efficienza e soddisfazione degli utenti».
Secondo Molinaro, occorre avviare al più presto la riforma della pubblica amministrazione regionale, altrimenti sia la gestione dei fondi comunitari del POR e del PSR che le risorse del Recovery Fund, saranno destinate a fallire.Tutti devono dare il proprio contributo in questa direzione, a partire dalle risorse sane e competenti che già esistono nell’apparato amministrativo regionale. «Chi invece vuole remare contro – conclude l’esponente politico – deve essere messo nelle condizioni di non nuocere più alla Calabria». (rcz)