Martedì 20 agosto, a Morano Calabro, al via la decima edizione della Rassegna del Folklore Internazionale, organizzata dalla Compagnia Calabria Citra e finanziata dalla Camera di Commercio di Cosenza con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.
Si parte alle 21.30, all’area San Bernardino, con l’esibizione di quattro gruppi. Apriranno il sipario i ragazzi argentini de Desde el Alma con le loro danze e le suggestive policromie che rimandano a quella particolare estensione della cultura latina a noi tanto cara. Quindi impegneranno il proscenio i giovani del Sudafrica e subito dopo gli amici della Cecenia. Insomma, un tuffo negli usi e i costumi di popoli lontani, con i quali condividiamo la medesima voglia di crescere e vivere in pace. Ovviamente non mancherà una nutrita e qualificata rappresentanza del folclore di casa nostra: i piccoli della Pro Loco di Castrovillari, e I Brianzoli di Como.
«Continuiamo a presentare spettacoli – ha dichiarato Remo Chiappetta, dirigente dell’organismo promotore – fondati su fatti e itinerari storici che suscitano innanzitutto sentimenti di affratellamento e al contempo valorizzano le nostre origini. L’obiettivo principale di Calabria Citra resta, comunque, quello di trasformare l’incontro tra razze e genti diverse in una valida occasione di sviluppo sociale umano».
«Continuiamo – hanno dichiarato Nicolò De Bartolo, Mario Donadio e Salvatore Siliveri – secondo nostra consolidata prassi – affermano i tre amministratori moranesi – a sostenere ogni buon progetto portatore di interessi comuni che aspirino ad aumentare la competitività turistica del nostro borgo e si candidino a sviluppare forme di interscambi culturali utili per la nascita di una nuova e più consapevole conoscenza delle proprie radici. E in un territorio che diviene complessivamente più attrattivo, anche in virtù di quel fermento associativo che stimoliamo quotidianamente e che molte soddisfazioni sta donando negli ultimi tempi, da un contesto nel quale pubblico e privato abbiano saputo cooperare e ottimizzare le risorse e le emergenze esistenti, l’economia e la comunità, direttamente o indirettamente, non possono che trarne beneficio». (rcs)