Il capogruppo di Io resto in Calabria in Consiglio regionale della Calabria, Marcello Anastasi, ha lanciato l’allarme circa la situazione del Centro di Nefrologia ed Emodialisi di Palmi che, attualmente, non consente l’erogazione delle prestazioni sanitarie di cui i pazienti hanno estremo bisogno.
Anastasi, che ha segnalato la situazione per iscritto al direttore sanitario dell’Asp di Reggio Calabria, Antonio Bray, ha spiegato che «in sostituzione del personale posto in congedo, è arrivata a Palmi solo una dipendente trasferita dall’ospedale di Gioia Tauro, mentre un altro è stato destinato al Centro con contratto a tempo determinato a termine trimestrale e, oltretutto, per altri professionisti che superano l’età di 60 anni è già previsto a breve l’esodo».
«Nello stesso Centro – ha aggiunto – è presente un solo operatore socio sanitario impossibilitato a coprire due turni giornalieri, il che fa insorgere notevoli disservizi e costringe il personale infermieristico a svolgere mansioni non proprie per sopperire all’emergenza».
«Considerato il carico di lavoro in atto su tre ambienti – ha proseguito il consigliere regionale – la necessità di dover concedere i periodi di congedo e l’emergenza Covid-19 che impone turni extra per soggetti a rischio, senza dimenticare che l’eventuale nuovo personale infermieristico necessita di periodo di training per le tecniche dialitiche per cui non è immediatamente operativo, ho chiesto al direttore sanitario dell’Asp di Reggio di confermare e stabilizzare, con urgenza, il dipendente attualmente con contratto trimestrale, di inviare almeno due nuova unità infermieristiche e rendere disponibili due unità di personale Oss, almeno una per le necessità urgenti, al fine di evitare criticità e disservizi ai pazienti dializzati e nefropatici». (rrc)