L’appello lanciato dalla sezione reggina della Federazione Italiana Scuole Materne, è stato accolto dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ribadisce come sia necessario predisporre «un piano straordinario per l’infanzia con l’obiettivo di dare un supporto concreto ai bambini e ai ragazzi della Città ed in particolare al loro diritto all’istruzione, al gioco e alla socialità».
«Condivido – ha proseguito il sindaco Falcomatà – quanto affermato dalle Scuole della sezione reggina della Federazione Italiana Scuole Materne: i bambini sono forse i soggetti che più degli altri hanno subito in questi mesi, soprattutto sul piano emotivo, gli effetti indiretti della crisi sanitaria. Già nei giorni scorsi ho avuto modo di affermare che per quanto ci riguarda il mondo dell’infanzia rappresenta in questo momento una priorità, al pari delle altre questioni sociali che interessano soprattutto le fasce deboli della popolazione».
«L’attenzione al mondo dell’infanzia appartiene al dna della nostra amministrazione –ha proseguito il sindaco Falcomatà – in questi anni diverse sono state le iniziative messe in campo per la creazione di spazi e servizi destinati ai più piccoli. Proprio per questo, insieme all’assessore comunale alle Politiche Sociali Lucia Nucera e all’assessore all’Istruzione Anna Nucera, vogliamo dare continuità a questo percorso, istituendo un tavolo finalizzato ad individuare soluzioni immediatamente praticabili che tengano insieme la salute dei bambini e delle loro famiglie, nel rispetto quindi delle norme sul distanziamento sociale, ed il loro diritto ad incontrarsi e a giocare, continuando il loro percorso educativo e formativo pur in un contesto sociale in qualche modo viziato dagli effetti dell’emergenza».
«Raccolgo, quindi – ha concluso il sindaco Falcomatà – l’appello della Fism di Reggio Calabria. Nei prossimi giorni avvieremo un confronto partecipativo ampio e coordinato, anche attraverso il coinvolgimento del nostro Garante per l’Infanzia, al fine di individuare priorità e soluzioni da proporre, anche su scala regionale e nazionale, per dare risposte ai diritti delle bambine e dei bambini della Città». (rrc)