Ha preso il via Una Scuola per restare, il progetto promosso dall’Associazione Io Resto di Crotone, il cui obiettivo è quello di riportare in vita i borghi fantasma, preservare il patrimonio paesaggistico e culturale dei piccoli centri che subiscono più di tutti il triste fenomeno dello spopolamento.
«Il progetto, permanente e itinerante – si legge in una nota di Giovanni Pitingolo, presidente dell’Associazione – va alla ricerca di quei luoghi che rischiano di essere abbandonati in massa e che invece andrebbero riscoperti e valorizzati come veri e propri gioielli del nostro Paese. I paesi rappresentano una grande risorsa e una grande opportunità. I piccoli comuni possono essere un luogo dove si possono sperimentare politiche innovative dal punto di vista civico, sociale ed economico, dove si possono costruire nuove relazioni con i luoghi e le comunità, dove si può (e si deve) parlare di futuro».
Si tratta di una Scuola itinerante «per dare voce e per riportare in vita i borghi, preservare il patrimonio paesaggistico e culturale dei piccoli centri, far conoscere ai più piccoli gli antichi mestieri e botteghe, con l’obiettivo di trasmettere i saperi tramandati dal nostro territorio, ma soprattutto condividerli».
«Una scuola accessibile a chiunque – si legge in una nota – abbia voglia di parteciparvi, senza porte né finestre. Senza pagelle, attestati e compiti. Dove aule e banchi sono sostituiti da luoghi di apprendimento disseminati nei campi, nelle cantine e nelle botteghe del nostro territorio. E, soprattutto, una scuola che non terminerà mai. Impareremo dunque a riscoprire i nostri luoghi madre, a stimolare e supportare gli enti pubblici e privati; ci sensibilizzeremo alla cittadinanza attiva; ci diseducheremo all’abbandono e impareremo l’arte della cura: delle radici e dei fiori».
«È fondamentale – prosegue la nota – tutelare i borghi dal punto di vista agricolo, culturale ed enogastronomico. Ogni paese ha una forte connotazione identitaria, e su questa bisogna puntare per una ricostruzione e una rivalorizzazione del territorio».
Il progetto, dunque, è già partito, e ha visto come prima tappa il borgo di Melissa ed il Parco archeologico che conserva le rovine della città bizantina di Acerenthia. (rkr)